Sullo sfruttamento degli ultimi il governo tace - l'Espresso

IL BRACCIO ARMATO DEI PADRONI !

 

Di grave episodio in grave episodio le politiche dell’odio danno i loro nefasti risultati!          Il 26 ottobre 2019  un gruppo di fasciorazzisti è entrato in azione a Collebeato contro un progetto SPRAR. Il raid si è concluso con una forte esplosione, scritte razziste sul municipio e annesse svastiche sotto la lapide in memoria dei partigiani. Il comunicato di condanna del Comune terminava con la frase: “non il conflitto, ma il confronto democratico sarà sempre la nostra unica scelta”. La criminale risposta al “confronto democratico” è di 2 giorni fa, la notte tra il 30 e il 31 maggio, con 5 colpi di pistola sparati contro lo stesso appartamento SPRAR.

 

Bombe, colpi d’arma da fuoco, frasi razziste e simboli nazifascisti sono gli strumenti per intimidire la classe degli sfruttati. Forze di polizia, magistratura, rappresentanti del governo sul territorio si accaniscono contro i NOTAV tanto da metterli in carcere per una manifestazione e  sono così prudenti e continuano a lisciare il pelo ai fasci! Non abbiamo dimenticato cosa è successo ai 19 richiedenti asilo dell’albergo “Al Cacciatore” a San Colombano di Collio, lì si è messo in scena un vergognoso scempio della nostra Costituzione Antifascista. Dunque ciò che accade ora a Collebeato è già accaduto!!!

 

L’Italia ha assolutamente bisogno dei lavoratori immigrati, per questo il Governo ha deciso di aprire per loro le frontiere il 3 giugno, senza obbligo di quarantena. Arriveranno dalla Romania, Bulgaria, Polonia per raccogliere frutta e verdura nelle nostre campagne. Entra così un po’ di esercito di riserva per abbassare la tensione generata dalle rivendicazioni dei lavoratori immigrati già presenti sul nostro territorio. Lavoratori senza diritti che permettono al paese di galleggiare ancora un po’ e ai padroni di poter estrarre il massimo del profitto dalla forza lavoro sfruttata, precarizzata e mantenuta nell’indicibilità della schiavitù. 

 

Noi non siamo più un “paese civile”: il tessuto sociale è sbrindellato, la povertà aumenta ogni giorno, la tenuta democratica è a rischio, il futuro con il perdurare della crisi si trasforma in rabbia e odio e c’è chi sogna di sovvertire ogni regola. Anche se qualcuno cerca di minimizzare questi 5 colpi di pistola, questo NON “è un gesto isolato”, non sono isolati quei gruppi che prima si facevano chiamare “Forconi” ed ora “Arancioni”, questi non sono nient’altro che il braccio armato della politica dei padroni che utilizzano la classe lavoratrice come carne da macello: il Covid-19 insegna! 

“La pacchia è finita” aveva sentenziato Matteo Salvini da neo-ministro dell’Interno e subito era stata aperta l’infame stagione della caccia all’immigrato: Soumayla Sacko, sindacalista dell’USB, è stato ammazzato per un pezzo di lamiera abbandonato.                                Cambia il Governo ma non le politiche dell’odio! 

 

Con la crisi del coronavirus i nodi dello sfruttamento vengono al pettine in modo ancor più evidente. Questi colpi di pistola ci dicono una cosa molto chiara: l’immigrato può anche essere buono e bravo, ma non lo sarà mai abbastanza! Per battere la violenza del capitale e cambiare lo stato di cose presente serve mettere in campo una sindacalizzazione combattiva e una solidarietà di classe: tutto il resto è noia!

 

Le Compagne e i Compagni del Centro Sociale “28 maggio”