28 Maggio 2020, la strage continua …
In un momento in cui il Coronavirus diventa uno strumento di controllo politico, economico e sociale di massa è con grande fatica che ci troviamo a commemorare i nostri morti in Piazza Loggia uccisi il 28 maggio 1974 da una bomba fascista con la complicità degli apparati deviati dello Stato.
A colpi di decreto hanno costretto metà del paese agli arresti domiciliari e l’altra metà ai lavori forzati.
Hanno trasformato le strade in un’immensa fiera dello sbirro dove, in assenza di testimoni, ogni abuso è diventato lecito .
Hanno istigato milioni di persone (per la verità già predisposte) alla delazione, all’odio e all’aggressione contro il “mostro” di turno, potenziale untore in base alla mera appartenenza al genere umano.
Hanno sviluppato, e vorrebbero imporci in nome della sicurezza sanitaria, raffinati sistemi di tracciamento che permetteranno di immagazzinare informazioni personali non necessarie.
Hanno sospeso il diritto di sciopero, e l’esercito è pronto a fare la guerra ai lavoratori sempre più sfruttati da un padronato che impone il sacrificio delle masse popolari sull’altare del profitto.
Dopo aver trasformato gli ospedali e le case di riposo in epicentri di contagio, e costretto milioni di persone ad assembrarsi ogni giorno sui luoghi di lavoro e di trasporto per recarsi al lavoro, hanno ostacolato e represso con nuovi efficaci strumenti ogni forma di protesta di piazza, proibendo le riunioni nei luoghi pubblici e privati, e additando le trasgressioni come un pericolo per la salute pubblica.
E lo hanno fatto sventolando a giustificazione i dati sui morti che sono invece causati dallo smantellamento, da più di trent’anni, della sanità pubblica a favore di quella privata. In particolare nella nostra triste Regione Lombardia la strage è continua e non si può non metter in evidenza la criminale gestione di Fantana e Gallera e di tutto il loro sistema di potere.
Attraverso il sistema mediatico hanno creato una psicosi collettiva per costruire un autoritarismo nel quale sono i cittadini stessi a consegnare ai governi e ai loro esperti i nostri diritti fondamentali in nome della sicurezza.
Tutto questo si chiama CAPITALISMO e avvelena e uccide più di ogni altro VIRUS noto. Noi non possiamo ritornare alla normalità perché la normalità è il vero problema!!!
Le Compagne e i Compagni del CentroSociale 28maggio