Ciao Daniela,
come sempre pensi tu a inserire le adesioni... vero?
manca qualcosa qui! un abbraccio.
Ciao a tutt*
Antonella
Collettivo libertario Novatese (Mi)
gruppo della federazione Anarchica italiana
aderisce all'iniziativa "disarmiamo exa"
e una sua delegazione sarà presente alla manifestazione di Sabato 13 Aprile 2002
Il SF Garda & Valsabbia aderisce all'appello. Noi saremo già in piazza
Sabato a Brescia, insieme al BS SF. Aspettiamo tutta la popolazione civile e
pacifista.
>From: <walter.federica(a)tiscalinet.it>
>Reply-To: bsf(a)circolab.net
>To: "sandro guerini" <comgardone.llpp(a)numerica.it>, "isaia davide magda"
><carebevc(a)virgilio.it>, "bruno lattarulo" <bruno1(a)freemail.it>, "ettore
>crocella" <bio.fata(a)libero.it>, "giorgio beretta" <berettag(a)libero.it>,
>"achille lodovisi" <achille56(a)iol.it>, "forum soc vallecamonica"
><forum_sociale_vallecamonica(a)yahoogroups.com>, "bruna paghera"
><bruna.paghera(a)tin.it>, "daniela" <rentola(a)msn.com>, "davide martina"
><angelo.martina(a)virgilio.it>, "luca rastello" <l.rastello(a)repubblica.it>,
> "giovanni rete studentesca" <giovannibertele(a)yahoo.it>, "radio
>sherwood" <comunicazione(a)sherwood.it>, "centro sociale leoncavallo"
><webmaster(a)leoncavallo.org>, "ass. yabasta milano" <yabasta(a)tin.it>,
>"ass. yabasta veneto" <yabasta(a)sherwood.it>, "ino" <inojio82(a)hotmail.com>,
> "vera" <veraveggie(a)hotmail.com>, "liberazione"
><alessandro.curzi(a)liberazione.it>, "vitale mariani"
><vitale.mariani(a)tin.it>, "gianpietro temponi" <vantem(a)libero.it>,
>"pietro zanotti" <zanopietro(a)libero.it>, "vito lancellotti"
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>"steven monkton" <stevenmonkton(a)hotmail.com>, "oscar edi"
><scoscar(a)libero.it>, "ruggero" <ruggeropj(a)tin.it>, "roberto cucchini"
><roberto.cucchini(a)its.it>, "pierinasamipi disetti" <pierinasami(a)tin.it>,
> "nicola cor" <nikcora(a)hotmail.com>, "giorgio mostarda"
><mostarda.ettori(a)inwind.it>, "marcello storgato" <marcellosx(a)tin.it>,
>"marcello casella" <marcello.casella(a)tin.it>, "gigi chittò"
><m.marlene(a)libero.it>, "michele crocella" <lavagelo(a)libero.it>, "carla
>ferrari" <latartaruga2000(a)hotmail.com>, "adriano galletti"
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><edgturat(a)tin.it>, "roberta chiappini" <chirobi(a)libero.it>, "adolfo
>rosanna" <beccaccia(a)numerica.it>, "gabriele" <bernardi(a)amm.unibs.it>,
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>"infidels" <infidels(a)inwind.it>, "tanarag" <tanarag(a)libero.it>, "enzo"
><aritacco(a)libero.it>, "simona" <simona.seravesi(a)tiscalinet.it>, "enrico
>pieroni" <ep(a)crs4.it>, "amnesty nazio" <info(a)amnesty.it>, "assopace"
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>"bastaguerra" <bastaguerra(a)yahoogroups.com>, "roberto"
><robertocavagnola(a)libero.it>, "chiara" <olenska(a)inwind.it>, "carta carta"
><carta(a)carta.org>, "manifesto" <redazione(a)ilmanifesto.it>,
>"socialforumamiatafiora" <amiatafioraforum(a)libero.it>, "BSF"
><bsf(a)bresciasocialforum.org>, "claudio cogno" <cogno(a)unipoint.it>,
>"emilio molinari" <emilio.molinari(a)libero.it>, "lilliput nodo bresciano"
><nodo-bs-admin(a)liste.retelilliput.org>, "elena franciacorta"
><pinila(a)tin.it>
>Subject: [Bsf] I: [fori-sociali] Mobiltazione in solidarietà al popolo
>palestinese
>Date: Tue, 2 Apr 2002 13:46:30 +0200
>
>
>
>----------
>Da: Vittorio Agnoletto <vagnoletto(a)lila.it>
>A: fori-sociali(a)yahoogroups.com
>Oggetto: [fori-sociali] Mobiltazione in solidarietà al popolo palestinese
>Data: martedì 2 aprile 2002 12.17
>
>
>A tutti i Fori Sociali
>
>
>
>Carissimi,
>
> ieri, dopo aver sentito direttamente i rappresentanti della
>delegazione
>presenti in Palestina e i parlamentari da là appena rientrati, abbiamo
>concordato di lanciare questo appello che mi sono preoccupato di passare
>alle agenzie stampa:
>
>"Lanciamo un appello a tutto il movimento per organizzare, da subito, una
>settimana di mobilitazione in solidarietà al popolo palestinese che culmini
>in mobilitazioni da realizzarsi in ogni città italiana sabato 6 aprile.
>
>Chiediamo alle forze sindacali e alle forze politiche democratiche di
>mobilitarsi affinchè sia possibile organizzare iniziative unitarie con la
>più ampia partecipazione popolare.
>
>E' necessario lanciare una campagna di boicottaggio, di non acquisto dei
>prodotti israeliani con l'obiettivo di indebolirne l'economia ma anche di
>far sentire al governo Sharon il totale isolamento internazionale.
>
>Confermiamo la mobilitazione nazionale per il 13 aprile a Brescia contro
>Exa, la mostra di armi nella quale espone anche la IMI, fabbrica di armi
>israeliana rappresentata in Italia dalla TFC. Non è possibile ignorare
>inoltre che la Beretta ha ben due propri uffici in Israele, a Tel Aviv e a
>Haifa, ove vende i propri strumenti di morte.
>
>Chiediamo l'immediata convocazione del Parlamento Italiano e l'invio di una
>delegazione parlamentare ufficiale da Arafat per rendere più difficile a
>Sharon l'assalto finale alla residenza del presidente dell'Autorità
>Nazionale Palestinese.
>
>E' necessario richiamare immediatamente l'ambasciatore italiano da Tel
>Aviv.
>
>Chiediamo inoltre all'Unione Europea di assumere un ruolo più attivo e la
>disponibilità ad inviare forze di interposizione europee come da tempo
>richiesto dall' Autorità Palestinese".
>
>Un saluto a tutti,
>
>Vittorio Agnoletto
>
>
>
>[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
>
>
>Moderiamoci: no reply alla lista, messaggi personali alle persone, no
>flames. Gli attachment sono stati disabilitati.
>Tutti possono iscriversi e intervenire nella mailing list.
>Puo' essere utile che chi scrive segnali a quale forum locale sta
>partecipando.
>Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, manda una mail all'indirizzo:
>fori-sociali-unsubscribe(a)yahoogroups.com
>
>
>
>L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle
>http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html
>
>----------
>
>_______________________________________________
>Bsf mailing list
>Bsf(a)bresciasocialforum.org
>http://www.bresciasocialforum.org/cgi-bin/mailman/listinfo/bsf
_________________________________________________________________
Prova MSN Messenger per conversare in linea con i tuoi amici:
http://messenger.msn.it
Visto che il testo della mail che ho inviato prima è arrivato un po' strano
con vari arzigogoli che non c'entrano niente, rispedisco la mail come
allegato, nella versione originale senza intrusi.
Gabriele
_________________________________________________________________
Fai parte anche tu del più grande servizio di posta elettronica del mondo
con MSN Hotmail. http://www.hotmail.com/it
scusatemi...e' confermato l'incontro di mercoledi' 3 aprile (exa) in via
milano 65?
Grazie.
Luciana
_________________________________________________________________
Prova MSN Messenger per conversare in linea con i tuoi amici:
http://messenger.msn.it
----- Original Message -----
From: CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO
To: 35mm ; leo HempBar
Sent: Monday, April 01, 2002 6:04 PM
Subject: [AVANA-BBS] ULTIME NOTIZIE: AEREO IN PARTENZA PER LA PALESTINA
COMUNICATO STAMPA 1 APRILE 2002 - C.S.LEONCAVALLO
ULTIME NOTIZIE: AEREO IN PARTENZA PER LA PALESTINA
La società civile italiana sta organizzando un aereo in partenza da Roma per
andare in palestina.
In questo momento si stanno raccogliendo le prenotazioni di tutti coloro
vogliano raggiugere i compagni in Palestina.
Per tutte le informazioni relative al volo e ai costi telefonate.
Il numero di telefono al quale fare riferimento è dell'unità di crisi: 06
6710 2913 / 4
---
ciao
Pony
Prendendo spunto dalla lettera di Mimmo e da altre critiche espresse a voce,
provo a fare alcune considerazioni generali sulla campagna “Disarmiamo
EXA 2002” e sulle specificità del centro sociale dentro la campagna
stessa. Tengo anche a dare alcuni chiarimenti, spero utili a tutti,
sull’azione compiuta il 28 marzo da una ventina di attivisti di mag47
in occasione della conferenza stampa di lancio dell’esposizione, in
Camera di commercio.
Leggendo quel che scrive Mimmo, vorrei precisare, se ce ne fosse bisogno,
che le magliette bucherellate e con macchie rosso sangue, così come gli
scarti di carne animale (non avariata, per altro) mischiati a fac-simile di
banconote, depositati (non lanciati) con calma e senza provocare alcun danno
a persone o cose nella sala della conferenza stampa (che po-co dopo è stata
semplicemente spostata due stanze più in là), non appagano la sete, o la
fame, nemmeno dei compagni e delle compagne di mag47… non soddisfano
nemmeno il loro gusto. Piuttosto, possono servire, anch’essi, a dire e
comunicare il loro disgusto... Alludevano –mi pare con sufficiente
chiarezza- alla riprovazione e, diciamolo pure, allo schifo per gli effetti
e i moventi delle produzioni di molte delle imprese che espongono ad EXA, di
alcuni dei pescecani corresponsabili delle terribili guerre in atto.
Anche stavolta di nuovo abbiamo messo in gioco solo i nostri corpi, tutto
quello che siamo e che abbiamo, la nuda vita, noi e ossa e carni martoriate
dalle armi in nome del profitto… detto così sarà anche un po’
retorico, ma questo si è fatto.
L’azione, dunque, è stata compiuta agendo sul simbolico. Ed è stato
importante utilizzare modalità che avessero impatto comunicativo e che
potessero essere messe in pratica entro un tempo strettissimo,
nell’arco di pochissimi giorni.
Della conferenza stampa abbiamo saputo nel pomeriggio di lunedì. Martedì
sera, all’assemblea di gestione del centro sociale, è nata
l’idea dell’azione, proposta da una sola persona. Poi si
dovevano definire le modalità, verificare la fattibilità, valutare il
rischio che fosse impedita dalla polizia e che portasse denunce (ci
aspettavamo di dover gestire con la massima calma un rischio molto superiore
a quello effettivamente incontrato nello svolgimento dell’azione),
verificare la disponibilità anzitutto tra noi di un numero sufficiente di
persone. Ci voleva tempo, e ce n’era molto poco. Mercoledì sera era
ancora tutto in forse.
Sulle stesse modalità di attuazione, in particolare sull’opportunità
di utilizzare resti animali, non si era tutti concordi, ma tutti si era
d’accordo sull’importanza che l’azione fosse fatta e che
esprimesse radicalità, entro certi criteri condivisi di impostazione e
metodo, gli stessi che ci siamo dati nel social forum.
Può darsi che l’azione sia stata un po’ “kitsch”,
esteticamente non bella, un po’ cruda, troppo immediata, terra terra,
poco creativa… noi di mag47 forse siamo anche così, un po’
grezzi, troppo diretti, “aggressivi”, non abbastanza
“sottili”, e, quel che è peggio, facciamo fatica a capire perché
questa debba sempre e comunque, in qualsiasi caso, essere considerata una
caratteristica negativa, come altri sembrano sostenere.
Mimmo afferma che “tra finzione, realtà e rappresentazione
–soprattutto in tema di comunicazione di messaggi ad effetto sui mass
media- lo scarto può essere minimo nell’impostazione
dell’azione, massimo nel risultato della stessa”. Credo abbia
del tutto ragione. Ma credo che sia altrettanto vero che l’agire
politico comunicativo che si cerca di far passare anche attraverso i media
(che oggi sono, piaccia o no, non solo uno strumento ma anche uno dei molti
terreni importanti dell’agire politico) per funzionare, per essere
visto, per non essere ignorato, a volte debba essere anche irrispettoso,
pro-vocatorio, irriverente e antipatico per alcuni, oltre che comprensibile
(o anche, a volte, destabilizzante) per molti, soprattutto laddove quel che
si vuole comunicare è -come nelle intenzioni proprie di mag47 andando alla
conferenza stampa in Camera di commercio- l’esistenza di un conflitto
radicale, in questo caso tra la società civile contraria alla guerra da un
lato e la lobby armiera dall’altro.
Già, volevamo porre in risalto l’esistenza di un conflitto aperto, di
un movimento di trasformazione possibile del reale in atto nonostante la
resistenza e l’interesse contrapposto della lobby armiera.
Ci è stato detto che invece di carne vera avremmo potuto utilizzare carne di
cartapesta. In effetti è probabile che la dif-ferenza su questo particolare
non sia affatto di poco conto. Ma francamente io immagino, forse a torto,
che se avessimo utilizzato carne di cartapesta non saremmo risultati più
simpatici, piuttosto saremmo stati meno incisivi, magari Bettoni e gli altri
presenti avrebbero reagito con un sorriso compassionevole e ironico…
Penso che sia stato meglio ricorrere ad un gesto che li urtasse, che gli
arrivasse fino in pancia, ad una metafora che in modo diretto e
inequivocabile dicesse loro che a nostro avviso non hanno proprio nulla da
ridere.
La provocazione, lo spiazzamento, l’agire comunicativo, la stessa
radicalità indubbiamente si possono esprimere anche attraverso
l’ironia, la presa in giro, lo sberleffo, il ridicolizzare
l’avversario. Ma non sempre è così e comunque non è solo così. Credo
che non esista un’impostazione comunicativa in assoluto migliore delle
altre. Quel che è sicuramente meglio è la capacità di articolarne molte
differenti in momenti e situazioni diverse, come “persino” mag47
da tempo sta imparando a fare. Come la campagna “disarmiamo Exa
2002”, nell’incontro e nel rispetto dell’autonomia di
molte dif-ferenze, ha la possibilità di fare al meglio.
In ogni caso, comunque la si pensi su quale fosse il modo migliore per
rappresentare con incisività quel simbolico e quel messaggio, sono convinto
che la cosa più importante fosse questa: l’azione andava fatta, non
in modo violento, e così è avvenuto, senza contraddire le regole e il
percorso condivisi della campagna. E’ stata condotta in modo pacifico
e senza alludere in alcun modo ad una volontà (inesistente) di contrastare
la lobby armiera con metodi e strumenti da clienti della lobby armiera. Ha
funzionato nel rappresentare anche le ragioni condivise da tutti nella
campagna e nel far sì che i giornali del 29 marzo non parlassero solo di
quanto è bella EXA, ma anche del fatto che a parere di molti EXA proprio
così bella non è.
Quanto meno non ha funzionato il loro tentativo di oscurare la campagna di
critica narrando i fasti di Exa. Nello spot pubblicitario della Camera di
commercio è stato introdotto un fuori programma imprevisto, che almeno un
po’ li ha spiazzati, ha capovolto la scena. Loro naturalmente cercano
di darci un ruolo del tutto prevedibile, quello dei cattivi, ma non sono
molto credibili, perché in realtà di appigli gliene abbiamo dati davvero
pochi, se li devono proprio inventare.
A proposito di messe in scena, davvero senza alcuna intenzione polemica,
vorrei dire a coloro che si stanno impegnando nell’attività del gruppo
azioni teatrali che a mag47 sta benissimo quello che rappresenteranno nelle
strade dai prossimi giorni, lo consideriamo un contributo molto importante
che arricchisce e diffonde la campagna. Abbiamo fiducia nel lavoro che
stanno facendo. Forse alcuni di noi lo imposterebbero in modo un po’
diverso, nella forma e nel contenuto, e forse questo è vero addirittura al
punto che alcuni di mag47 che vorrebbero partecipare all’attività del
gruppo rinunciano perché, probabilmente sbagliando, trovano il gruppo troppo
distante dalla loro sensibilità e specificità. Queste, davvero, sono solo
ipotesi, magari del tutto infondate nei fatti, ma la cosa importante non è
questa, che ci sia o no una diffe-renza significativa tra parte di mag47 e
le scelte comunicative del gruppo teatro di strada. Non è qui il punto, per
noi va comunque benissimo lo stesso, non c’è alcun problema, perché la
cosa importante è che nella campagna ci sia anche il gruppo teatro con le
sue specificità e non è assolutamente necessario che queste rispecchino il/i
“sentire” di mag47, tutt’altro. Non abbiamo affatto la
pretesa che le ipotetiche impostazioni diverse di mag47 siano per forza
migliori, o tanto meno le uniche possibili. Valorizzare le differenze
mettendole insieme e contaminandole significa davvero anche lasciare ad esse
spazio sufficiente per esprimersi, anche perché non è affatto detto che
decidendo di incontrarsi si riesca subito a contaminarsi, ci vuole tempo.
E allora, mi auguro che gli amici del gruppo teatro non ne abbiano a male se
mag47 non riconosce loro l’esclusiva delle rappresentazioni teatrali.
Noi giovedì 28 ne abbiamo fatta una, che forse non rispecchia il loro gusto
e non ci aspettiamo per forza i loro complimenti, va benissimo lo stesso,
però la disponibilità a lasciar spazio alla nostra soggettività entro i
limiti condivisi certamente sì, ce l’aspettiamo, perché il nostro
pensiamo sia stato un contributo positivo ad arricchire la scena, a
vivacizzarla, a renderla più complessa, più aderente al reale.
Leggo i giornali e vedo che il Giornale di Brescia, parla di “metodo
esecrabile della protesta”, protesta che, con plateale malafede, il
“bugiardino” afferma essere contro la caccia. Bresciaoggi
definisce la contestazione alla conferenza stampa “imprevista e
spettacolare”. Il sindaco, chiamato in causa dall’opposizione in
consiglio comunale, arriva a definire l’azione “compiuta da
magazzino 47 riprovevole e inaccettabile, un atto intimidatorio da
respingere con la massima fermezza” e però poi aggiunge -“fatto
linguistico” inedito- che è necessario rimettere in discussione la
produzione armiera e riaprire prospettive di riconversione. Bettoni, in
rappresentanza di fatto della lobby armiera, parla di gesto folkloristico
che però è espressione di un clima di violenza e aggressione contro Exa.
L’aggressione contro EXA -interpreto le parole di Bettoni- non sta in
atti violenti, che nessuno tra coloro che partecipano alla campagna ha
compiuto, ma in questo semplice fatto, condiviso –mi pare- da tutti
coloro che danno contributo a “disarmiamo Exa”: affermiamo che
la produzione bellica e l’esposizione ad EXA dei marchi delle imprese
che ne sono responsabili sono illegittime, legali o no che siano. Beh, non è
poco: abbiamo aperto un conflitto (…politico, comunicativo, culturale,
sociale, economico, pacifico e/o nonviolento e/o disobbediente) con la lobby
armiera e anche sul principio, per nulla astratto, che non sempre la
legalità coincide perfettamente con la legittimità, con ciò che è giusto, e
che –a nostro avviso- quindi è necessario e possibile disobbedire -con
forme pacifiche, intelligenti, comunicative- alla legalità ingiusta, per
affermare un’altra giustizia, alludendo ad un’altra legalità che
ha da venire. Del resto, se pensassimo che sempre e comunque, per
definizione, legalità e giustizia coincidono e sono intangibili, come
potremmo voler cambiare almeno un po’ il mondo e la nostra vita?
Nemmeno lo sciopero sarebbe mai diventato un diritto (forse) inalienabile.
Un tempo era illegale, però gli operai presero a considerarlo legittimo e
solo con la lotta e il conflitto lo fecero diventare legale, costringendo la
legge a cambiare. Anche noi tutti abbiamo aperto un conflitto, e abbiamo
aperto un varco, che crea consenso o quanto meno dibattito crescente sulla
validità e fondatezza delle nostre ragioni, che contrastano con molto di ciò
che ora è legale in tema di armi.
All’inizio, pochi mesi fa, magari pensavamo che avremmo predicato in
un deserto di indifferenza e contrarietà, ora ci stiamo accorgendo che le
cose alle quali abbiamo dato voce non eravamo gli unici a pensarle. Abbiamo
aperto il conflitto per cambiare la realtà e stiamo scoprendo che non è
impossibile. La campagna sta procedendo bene, stiamo riuscendo a porre
davanti alla città la questione -il problema- di EXA e soprattutto della
produzione bellica. Stiamo invogliando il protagonismo e la partecipazione
di molte persone. Stiamo “costringendo” molti che finora erano
rimasti nel silenzio ad esprimersi, a prendere posizione, e stiamo
guadagnando terreno. Tutto questo è ottimo, importantissimo, nulla meno
dell’obbiettivo che ci prefiggiamo e sul cui raggiungimento forse
nessuno di noi se la sarebbe sentita di scommettere all’inizio.
Anche Lor Signori si rendono conto che la campagna cammina bene ed è proprio
per questo che provano a contrastarci anche definendoci violenti. E che
contemporaneamente provano a dividerci tra buoni e cattivi. Bettoni in
conferenza stampa afferma che la nostra campagna ha due anime: l’una,
quella candida dei “buoni”, è pacifica e sincera ma troppo
teorica, “astratta”, incapace di misurarsi con il mondo reale
che ovviamente per il Nostro è sinonimo di esigenze del mercato
neoliberista. L’altra anima, quella diabolica dei
“cattivi”, è riuscita ad abbindolare l’anima candida e
vuole usare strumentalmente Exa per cogliere una nuova occasione per fare
casino, come si conviene ai sovversiviautonomitestedicazzo che la
compongono. Le due categorie della tesi bettoniana sono ridicole, da
pattumiera, infondate. A me viene subito in mente che per molti versi quanto
a radicalità e determinazione gli stessi padri saveriani non hanno proprio
nul-la da “invidiare” nemmeno a mag47, pur avendo metodi
percorsi e linguaggi ben diversi su molte istanze assai simili. E mi viene
in mente anche la quantità di differenze che si contraddicono, discutono, si
incrociano e cooperano dentro e fuori mag47.
Eppure le tesi di Bettoni esprimono un evidente tentativo di dividerci, uno
dei molti che verranno. Vediamo di non cadere nel trappolone. Abbiamo troppe
valide ragioni per continuare insieme il cammino per lasciarci dividere
dalla lobby armiera.
Non sono affatto gli “atti inconsulti” di mag47 ad attirare
contro i promotori della campagna accuse pesanti quali quella di essere
violenti e irragionevoli. Quegli atti vengono stravolti e usati come
pretesto per un tentativo di denigrazione che è in atto comunque e che
troverebbe o inventerebbe mille altri pretesti, perché –ed è qui il
nodo a mio avviso- la campagna comincia a mettere in crisi grossi interessi
dei poteri forti bresciani e nazionali. Sappiamo bene che l’argomento
violenza, sotto forma di rischio di disordini e di inasprimento del clima
politico, era agitato già ben prima di giovedì, soprattutto in riferimento
alla manifestazione di sabato 13 aprile e alla nostra volontà dichiarata di
giungere in corteo fino allo spazio espositivo. Manifestazione in programma
che, proprio anche per le preoccupazioni che indipendentemente da noi
solleva e per il senso che dà della portata ampia e determinata delle nostre
iniziative, sta contribuendo parecchio a dare visibilità alla campagna
stessa e alle sue ragioni.
Ci siamo schierati ed esposti, tutti, e stiamo creando conflitto su
obbiettivi più che legittimi: è per questo che siamo sotto tiro, altro che
per le presunte intemperanze del centro sociale!
Mi spingo ancora più in là per richiamare un elemento non da poco che
richiederebbe ben altro approfondimento: abbiamo aperto, qui a Brescia, per
la prima volta con questa convinzione in Italia, un nuovo fronte di lotta
contro la guerra globale connaturata all’impero. La guerra che,
soprattutto dall’11 settembre in poi, l’impero trasforma in
condizione permanente e normale nella gestione dei rapporti sociali e tra i
popoli. La guerra che –con il tendenziale venir meno nel mondo
globalizzato della distinzione tra operazioni militari e operazioni di
polizia, tra eserciti e polizie, tra paese nemico e nemico interno presente
ovunque, anche fra noi- è in atto con conseguenze terribili in Afghanistan,
Iraq, Somalia, Palestina… ma anche qui, dove la paura e la tendenziale
criminalizzazione del diverso (vedi politiche securitarie e trasformazione
in nemico potenziale di settori consistenti della società, come i migranti)
divengono fattori ordinatori delle relazioni sociali. E’ qui che la
Beretta non solo preme per lo stravolgimento della legge 185 ma, come ci
dice Terreri, fa operazione di lobbiyng perché sia resa molto più permissiva
la normativa sul porto d’armi. Ed è a Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa,
Beirut che la Beretta ha alcuni dei suoi uffici commerciali, che di sicuro
non servono a vendere balestre per la caccia al cammello...
Abbiamo aperto un fronte di lotta sulla legittimità di uno degli strumenti
fondamentali della guerra globale: le sue armi, leggere da guerra, leggere
da difesa per le polizie, armi “non letali” antisommossa.
Abbiamo aperto un nuovo fronte di lotta contro le tragedie, i crimini e il
terrorismo dell’impero, di cui in questi giorni i fatti di Palestina
sono l’esemplificazione più terribile e chiara. Davanti a questo, alla
guerra dell’impero, che cosa sono le frattaglie di mag47? Violenza?!
Non sono piuttosto un atto di denuncia pacifica (cioè priva di richiami ad
un nostro immaginario bellicista) forte, radicale, incazzata,
d’impatto, necessaria, compiuta da una piccola parte della moltitudine
contraria alla guerra, da una specifica soggettività che agisce
pubblicamente a volte solo a proprio nome ma comunque sempre relazionandosi
in rete, orizzontalmente e trasversalmente, con molte altre parti di quella
moltitudine, rinuncian-do così all’autoreferenzialità e alla pretesa
di rappresentare tutti, di essere autosufficiente e di avere in tasca
l’unica verità possibile nel contrastare la guerra?!
E non c’era da aspettarsi che, con o senza l’episodio di giovedì
28, loro ricorressero a tutti gli strumenti utili per contrastarci, anche
alla denigrazione politica?
La risposta migliore credo che sia non dimenticare mai qual è
l’avversario, che la strada da noi intrapresa è molto complessa e
piena di ostacoli, che esprimiamo un’istanza radicale e pericolosa per
il potere. Che dobbiamo essere determinati insieme, non lasciarci
intimidire, non dare spazio ai loro tentativi di dividerci per annullarci.
A mag47 è stato anche rimproverato 1) di non avere voluto discutere e
condividere l’azione con il Social Forum e 2) comunque di non aver
avvertito il Social Forum che l’azione sarebbe stata fatta.
Ebbene, già ho detto quanto poco sia stato anche per noi il tempo a
disposizione per inventare, verificare la fattibilità, decidere e mettere in
atto l’azione. Porla in discussione in ambiti più allargati e ancor
meno omogenei di quelli di mag47 avrebbe significato in quella situazione
allungare di molto, troppo, i tempi. C’erano inoltre esigenze di
riservatezza che dovevamo tenere in conto per salvaguardare l’elemento
sorpresa che in questo caso andava giocato per la riuscita
dell’azione. Faccio notare che dal mercoledì al giovedì occasioni di
incontro anche individuale con altri esponenti del social forum non ce ne
sono state, se non casuali con alcuni, che infatti sono stati informati. Per
il resto credo non fosse il caso di ricorrere al telefono per informare di
quanto avevamo intenzione di fare.
Ricordo inoltre che il social forum ha saputo da me il lunedì sera (riunione
su Exa), poco dopo mag47, che la conferenza stampa di Bettoni sarebbe stata
il giovedì successivo, ma nessuno ha avanzato alcuna proposta di iniziativa.
E in quel momento mag 47 non aveva ancora maturato l’idea di
un’azione.
Detto questo, penso che in effetti ci siano stati limiti nella
comunicazione. Informare prima sarebbe stato senz’altro meglio e
questa valutazione deve valere per le prossime occasioni.
Ma, di nuovo, penso che queste critiche riguardo all’iniziativa del 28
marzo non colgano nel segno, cioè non sollevino questioni determinanti per
una valutazione positiva o negativa dell’azione di mag47 e soprattutto
della sua legittimità.
Ripeto, dato il poco tempo a disposizione non vi era nemmeno la possibilità
di verificare se il social forum sarebbe stato d’accordo nel dare
all’iniziativa un’impostazione che fosse di impatto, che non
avesse carattere solo controinformativo ma anche direttamente conflittuale.
Immagino che la discussione sarebbe stata lunga e complessa, il che è
legittimo, ma anche un problema in quella situazione. Ma oltre a questo è
anche senz’altro vero che mag47 voleva che l’impostazione
rispecchiasse in modo chiaro quel messaggio, che pensiamo fosse nostro
diritto esprimere, con quella specificità, pur con modalità che non
contraddicessero il percorso fatto insieme al social forum e senza esporre
il social forum ma solo mag47, che in effetti di quell’azione si è
preso la piena e totale e inequivocabile responsabilità.
Rivendichiamo il diritto ad agire, entro il quadro condiviso della campagna,
anche come soggettività, come specifica differenza, che in tal modo sono
convinto non oscuri e non strumentalizzi affatto le altre, non stravolga
affatto il senso e l’impostazione della campagna faticosamente
costruita insieme!
L’incontro tra differenze, questo ricchezza che è un dato di fatto
(non un modo di dire che usiamo spesso perché ci piace il suono delle
parole: davvero siamo diversi!) può funzionare e diventa formidabile
moltiplicatore di iniziative, di energie, di capacità di affrontare le
questioni complesse che poniamo su una molteplicità di piani, con una
molteplicità di modalità di azione e di linguaggi solo se, insieme alle cose
fondamentali che ci accomunano e che definiamo insieme, riusciamo a
riconoscere anche la possibilità per ciascuno di essere se stesso, se non
pretendiamo che ciascuno metta nel cassetto le proprie differenze nel nome
di una sintesi superiore dentro un mitico unicum che non esiste e che
sarebbe una forzatura deleteria, un compromesso al ribasso che avvilirebbe
tutti, che imbriglierebbe tutti, che davvero rendereb-be impossibile la
contaminazione reciproca e ridurrebbe in misura enorme le nostre
potenzialità, quelle di ciascuno e quelle comuni. Sarebbe ingiusto, oltre
che impraticabile, ammettere solo iniziative condotte dal Social forum come
tale e non anche quelle compiute da singole soggettività nel rispetto delle
altre.
A noi sta benissimo e consideriamo in modo positivo che tutte le varie
presenze dentro la campagna si muovano anche valorizzando la propria
autonomia e ricchezza specifica, perché la campagna ne guadagnerebbe,
avrebbe molta più forza. Se per esempio qualcuno volesse fare davanti alla
Beretta una veglia di preghiera contro la produzione bellica
–iniziativa questa “piuttosto” distante dalla sensibilità
di mag47…- non avremmo problemi, perché la campagna ne guadagnerebbe.
Non condivideremmo questa iniziativa nel senso che non parteciperemmo, ma ne
riconosceremmo la piena legittimità. Non ci lasceremmo bloccare dal misurare
la distanza tra noi e la veglia di preghiera, o tra la veglia di preghiera e
il baricentro della campagna comune. Non diremmo che la veglia è dannosa per
la campagna e ne stravolge il senso, perché in effetti non lo pensiamo,
anche se potremmo. E la veglia non sarebbe del Social Forum ma solo di chi,
partecipando alla campagna, promuove anche la veglia come proprio specifico
contributo alla campagna, e questo va benissimo, perché “disarmiamo
Exa” è promossa non da un partito ma dalla società civile reale, che
alimenta la compagna e le dà forza enorme, reale, anche arricchendola della
messa in valore di mille differenze.
E’ sicuramente indispensabile e molto positivo che ci siano un
percorso, contenuti, obbiettivi, e programmazione delle iniziative discussi
e comuni. Questo è un fatto acquisito che nessuno disconosce. E il percorso
condiviso mi pare proprio che ci sia e si stia delineando bene. E’
inoltre indispensabile che le iniziative di singole soggettività che
partecipano alla campagna non contrastino con il cammino comune e non si
sovrappongano e non si ostacolino vicendevolmente nella pratica. Tale
esigenza, di comunicazione reciproca, si porrà senz’altro in
primissimo piano con l’intensificarsi delle azioni e degli
appuntamenti nelle giornate di Exa. Ma, lo ripeto, entro queste condizioni,
l’iniziativa delle singole soggettività non può che essere ammessa.
Lasciare spazio alle soggettività credo significhi anche darsi maggiore
possibilità di stabilire un rapporto di vicinanza con la società e le sue
espressioni, con i comportamenti, le sensibilità, i linguaggi, le persone
che compongono la moltitudine e che magari sono disposte a portare la
propria differenza anche nella partecipazione alle iniziative contro
l’esposizione armiera. Essere capaci il più possibile di intercettare
e dare voce all’infinita complessità dei comportamenti sociali, delle
attitudini e sensibilità coinvolgibili nella campagna su Exa è importante
per la diffusione e il successo della campagna.
Ed è importante, nell’interesse dell’intera campagna, anche per
ridurre al minimo la possibilità di presenze che intendano agire per conto
proprio, con cecità politica e senza rispettare il movimento e il quadro
condiviso delle iniziative promosse dal Social Forum. Penso sia necessario
essere intelligenti, saggi, lungimiranti anche su questo versante, non solo
sul versante Bettoni, lobby armiera, forze politiche istituzionali a noi
ostili. Anche su questo versante dobbiamo dare battaglia e promuovere
iniziativa politica capace di farci acquistare terreno. E questo significa
anche dare spazio a pratiche che puntino a coniugare radicalità e conflitto
con il consenso sociale. Pratiche alle quali sia permesso di essere
riconosciute come legittime –anche se specifiche di alcune componenti-
nella cooperazione con una rete ampia come il Social Forum, e di togliere
terreno a logiche ghettizzanti e controproducenti, che invece potrebbero
trarre alimento da una perimetrazione troppo rigida ed angusta della cornice
condivisa del Social Forum. Su questo versante è senz’altro mag47 ad
essere in prima linea, per inclinazione e collocazione
“naturali”. E qui mag47 credo si stia muovendo in maniera
ottima, secondo le proprie note scelte politiche e nell’interesse
proprio come dell’intero Social Forum.
Penso infine che sia importante concedersi anche fiducia reciproca. In
questo caso dando un po’ più di credito a mag47 quando dice e ripete
che, per convinzione politica e non solo per rispetto degli altri, ha scelto
di collocare la propria specificità dentro il quadro di “disarmiamo
Exa” e che intende far interagire positivamente con quel quadro tale
specificità. Se si acquisisce anche maggior fiducia reciproca, nella prassi
e nella discussione del percorso comune, perde decisamente importanza la
questione del “non aver informato prima”. Perché comunque si
saprebbe che ben difficilmente l’iniziativa di una singola
soggettività può ricadere negativamente sulla campagna, che ben
difficilmente verrebbe compiuta senza attenzione ad evitare questa possibile
conseguenza. Si sarebbe più accorti nel dare per corrette alcune
interpretazioni giornalistiche o versioni riportate. E la verifica, nel caso
non possa essere compiuta prima, potrebbe avvenire a posteriori con serenità
e con chiarezza. Come anche magazzino 47 ha la massima disponibilità a fare
mercoledì sera, alla riunione del Social Forum su Exa.
Mi scuso per la prolissità e per le ripetizioni. Non mi aspetto che le
argomentazioni che qui propongo siano condivise nella loro totalità, ma
spero possano servire come piccolo contributo mio personale al chiarimento,
a porre in risalto l’importanza delle molte cose che ci accomunano nel
percorso del Social Forum e di “disarmiamo Exa”.
Con stima
Un saluto a tutti/e
Gabriele
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> > Gerusalemme, 2 aprile 2002, ore locali 18.30
> >
> > quinto giorno: presidio ad Haifa
> >
> > Ieri sera vi abbiamo abbandonati a causa dell'allarme bomba: un kamikaze
>si
> > e' fatto esplodere in Jaffa street nella sua automobile quando la
>polizia
>lo
> > ha fermato per un controllo.
> > L'esplosione e' avvenuta poco distante dal nostro albergo.
> > Vista l'involuzione degli eventi a Ramallah i Giovani Comunisti hanno
>deciso
> > di non inviare altri compagni nella citta' e di organizzare nuove
>iniziative
> > per il giorno seguente.
> > Il quinto giorno (oggi, martedi' 2 aprile) e' stato per noi una giornata
> > abbastanza tranquilla:
> > 1. La mattina, nonostante la fredda pioggia torrenziale, abbiamo
> > simbolicamente tenuto un presidio davanti al consolato spagnolo di
> > Gerusalemme per contestare l'indifferenza dell'Unione Europea (in questo
> > semestre presieduta appunto dalla Spagna).
> > 2. Verso le ore 11.00 locali siamo partiti alla volta di Haifa per
> > un'iniziativa davanti al carcere nel quale sono detenuti parte dei
> > "refusinik" (riservisti che si sono rifiutati di prestare servizio nei
> > territori occupati).
> > Il presidio, che ha visto la partecipazione anche di rabbini ed
>ufficiali
> > "disertori", era stato organizzato dalle associazioni pacifiste
>israeliane
> > per chiedere la scarcerazione di coloro i quali sono divenuti il simbolo
> > dell'opposizione interna alla guerra d'Israele. La manifestazione si e'
> > svolta su di un'altura di fronte al carcere perche' fosse visibile ai
> > carcerati. Mentre un pacifista spiegava al megafono le ragioni della
> > protesta, altri offrivano ai presenti il piatto tipico della liturgia
> > ebraica in questo giorno di festa.
> > Il presidio, colorato ed animato da pupazzi, maschere di cartone e
>grossi
> > striscioni visibili ai carcerati, si e' svolto tranquillamente,
>nonotante
>la
> > presenza di quattro giovani provocatori del Likud (partito del premier
> > Sharon) scortati dalla polizia israeliana.
> >
> >
> > Ora siamo tornati in albergo a Gerusalemme dove abbiamo incontrato
> > compagni/e di ritorno da Ramallah, dove hanno vissuto esperienze
>traumatiche
> > tra cecchini ed esecuzioni sommarie. Nonostante l'apparenza di
>tranquillita'
> > data dalle festivita' la citta' vive sospesa dalla paura di nuovi
>attentati,
> > mentre le notizie che giungono da Betlemme e dalle altre citta' parlano
>di
> > un'accelerazione e di un'intensificazione della guerra.
> >
> > Vista la situazione problematica, forse, partiremo domani per l'Italia,
>con
> > un giorno di anticipo rispetto al programma.
> >
> > Kekko/Francesco Chiodelli (Movimento Studentesco Bergamo)
> > Gianluca Zoni (Giovani Comunisti/e Varese)
> > Maurizio Morgano e Roberta Maltempi (Giovani Comunisti/e Bergamo)
> >
> > _________________________________________________________________
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> > Gerusalemme, lunedi' 1 aprile 2002, ore 20.17 locali
> >
> > QUARTO GIORNO: CHECK POINT
> > L'azione di Action for Peace, nella giornata di oggi, e' stata
> > caratterizzata dal tentativo di raggiungere i due punti caldi della
> > crisi palestinese: Ramallah e Betlemme.
> > Nella mattinata la parte della carovana ancora presente a Gerusalemme
> > (molti pacifisti della delegazione fanno gia' interposizione nei campi
> > profughi e negli ospedali delle due citta'), nel tentativo di
> > raggiungere Ramallah, e' stata fermata al check point di Gerusalemme
> > nord dove, insieme ad un gruppo di pacifisti palestinesi, ha
> > organizzato un presidio per circa due ore. Il tutto si e' svolto
> > tranquillamente, nella quasi indifferenza dei militari e della polizia
> > ma con il consenso totale della popolazione palestinese, costretta
> > quotidianamente a subire un esasperante controllo sia in ingresso che
> > in uscita dalla citta'. Secondo tentativo fallito di raggiungere in
> > massa Ramallah, dopo quello di sabato, a testimonianza del fatto che la
> > presenza degli osservatori internazionali, e dei giornalisti al nostro
> > seguito, e' quanto mai ingombrante per le autorita'
> > israeliane, "smascherate" nella loro quotidiana azione di oppressione e
> > repressione. A nulla e' servita la presenza di Graziella Mascia,
> > parlamentare di
> > Rifondazione Comunista, unitasi nella mattinata alla carovana in
> > sostituzione di Giovanni Russo Spena rientrato in Italia ieri.
> > Tornati all'hotel Ambassador, al termine dell'assemblea abbiamo
> > definito i nuovi obiettivi:
> > 1- Una delegazione di Giovani Comunisti e' partita alla volta di
> > Ramallah
> > I nostri compagni si sono uniti agli osservatori internazionali gia'
> > presenti nella citta' dove stanno svolgendo un'importante azione
> > soprattutto presso l'ospedale: oltre a donare il sangue, sempre
> > insufficiente rispetto alle necessita' a causa del blocco israeliano,
> > ricoprono un fondamentale ruolo di protezione del personale e delle
> > strutture.
> > Nella citta', come raccontato dal deputato italiano Bulgarelli che,
> > insieme a Bove', aveva incontrato Arafat, la situazione non e' affatto
> > facile: mancano acqua, elettricita', cibo, medicinali, sangue; si e'
> > praticamente impossibilitati a comunicare con l'esterno; la popolazione
> > e' barricata in casa e camminare in strada e' un rischio costante a
> > causa dei colpi dei cecchini.
> > 2- Nel pomeriggio la carovana e' partita alla volta di Betlemme, nodo
> > cruciale dell'azione di repressione israeliana vista la dichiarata
> > volonta' di rastrellare il campo profughi.
> > Raggiunto il check point ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo
> > irreale: la strada era sbarrata da una colonna di carri armati che
> > aumentavano di numero di minuto in minuto per il via vai di camion
> > carichi di blindati. Il rastrellamento stava per iniziare.
> > Nonostante questo abbiamo tentato di entrare a piedi nella citta', a
> > braccia alzate e con i passaporti in mano, ma siamo stati violentemente
> > respinti dalla polizia e dall'esercito, supportati dalle guardie
> > speciali di Sharon. Intanto i coloni israeliani che giungevano con i
> > pullman tentavano di provocarci insultandoci.
> > INTERROMPIAMO QUI IL COMUNICATO PERCHE' E' IN QUESTO ISTANTE GIUNTA LA
> > NOTIZIA DI UNA BOMBA SCOPPIATA NELLA CITTA' E SIAMO COSTRETTI AD
> > EVAQUARE L'INTERNET POINT. ORE 21.03 LOCALI
> > Morgano Maurizio e Roberta Maltempi-gio.co.bg- Kekko-chiodelli
> > francesco MOv.stud.bg e Gialuca Zoni Gio.CO va
> >
> > _________________________________________________________________
> > MSN Photos è il metodo più semplice per condividere e stampare le tue
>foto:
> > http://photos.msn.it/Support/WorldWide.aspx
> >
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Fai parte anche tu del più grande servizio di posta elettronica del mondo
con MSN Hotmail. http://www.hotmail.com/it
messaggio a chi si occupa dei contatti e organizzazione dei concerti:entro
domani sera dev'essere tutto definito per poterlo poi pubblicizzare in rete
e non. Quindi credo che a questo punto quello che c'è, c'è.
ciao, a domani, walter