Cari amici e amiche
Il 14 febbraio a Roma, concentramento in Lungotevere de' Cenci angolo Via Arenula ore 16.00, svolgeremo una manifestazione indetta dall'unione degli artisti kurdi (che vengono in autobus da varie città europee, dei quali alcuni rimarranno poi a Roma per la mobilitazione internazionale contro la guerra del 15 febbraio - esibendosi sul palco e prendendo parte insieme agli altri kurdi che in centinaia arrivarenno da ogni parte d'Italia).
La manifestazione del 14 febbraio contro l'isolamento del Presidente Ocalan e per la pace in Kurdistan rientra in quelle azioni che dal 10 dicembre 2002, la giornata internazionale dei diritti umani, ha visto il movimento kurdo mobilitarsi contro le violazioni dei diritti fondamentali che ancora stanno coinvolgendo i kurdi e le kurde. La manifestazione che inizierà con un simbolico gesto di saluto al presidente Ocalan, gettando fiori nel fiume verso il mare di Marmara, unico suo compagno di isolamento, proseguirà in corteo fino a confluire in Campo dei Fiori dove è previsto, a partire dalle 18.30 un concerto di artisti ed artiste dal Kurdistan e dall'Italia, che si protrarrà fino alle 21.30.
Legata alla manifestazione e all'attuale grave situazione che vede il presidente Ocalan in isolamento senza poter incontrare né i famigliari né gli avvocati da ormai dieci settimane, dall'8 al 14 febbraio (dalle 16 alle 22), sempre in Campo de' Fiori, si terrà un presidio con uno stand informativo, allo scopo di risvegliare l'attenzione, sia italiana che mondiale, sull'isolamento del Presidente Ocalan e sulla questione kurda.
Naturalmente contiamo sulla vostra presenza.
Affinché si possa far aderire il maggior numero di artisti possibili al concerto vi alleghiamo sia l'appello che circolerà per il 14, sia la lettera che hanno scritto.
Vi apettiamo il 14 febbraio, saluti a tutti e tutte.
Cari amici e amiche,
come artisti kurdi saremo in Italia il 14 e 15 febbraio, per ricordare che quattro anni fa una speranza di liberazione, di giustizia e di pace fu sradicata da Roma e dall'Europa, insieme alla persona di Abdullah Ocalan, e rigettata nel lugubre isolamento della cella di Imrali.
Il "piccolo carcere" in cui è rinchiuso il presidente onorario del Congresso nazionale kurdo è la metafora del grande carcere a cielo aperto in cui tuttora è rinchiuso il suo popolo. La condizione e il destino di Ocalan s'identifica con la condizione e il destino del più grande popolo negato nel mondo.
A quattro anni dall'allontanamento di Abdullah Ocalan da Roma, getteremo nel Tevere i fiori destinati simbolicamente al mar di Marmara e manifesteremo contro i venti di guerra che minacciano il nostro popolo e tutto il Medio Oriente.
Vorremmo incontrare gli artisti e le artiste, gli uomini e le donne di cultura italiani in un luogo simbolico del sacrificio umano, là dove Giordano Bruno fu arso vivo, in Piazza Campo de' Fiori, Roma, il giorno prima della manifestazione internazionale, il 15 febbraio, che ci vedrà tutti coinvolti nel gridare al mondo la nostra contrarietà alla guerra.
Sappiamo di poter contare sull'ascolto e sulla solidarietà dei nostri amici italiani. Vi sottoponiamo intanto l'appello allegato, chiedendovi di diffonderlo nei vostri rispettivi ambiti culturali e vi invitiamo a prendere parte numerosi alla manifestazione il 14 febbraio 2003, ore 17.00, che si concluderà con un concerto in Piazza campo de' Fiori dalle ore 18.30, al quale vi invitiamo a voler contribuire con delle vostre performance.
Con stima e amicizia,
Unione degli artisti e delle artiste del Kurdistan
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APPELLO AL MONDO DELL'ARTE E DELLA CULTURA IN ITALIA
L'arte è espressione del pensiero libero e non conosce frontiere. L'artista è un viaggiatore alla ricerca dell'infinita bellezza dell'umanità. E' un viaggio che non conosce ostacoli, muri o divieti, e che soprattutto al di là dei muri sa rintracciare e comunicare la speranza.
L'arte non tollera appiattimenti, assimilazioni, rimozioni rispetto all'immensa ricchezza delle culture e delle esperienze umane. E' per questo che gli artisti sono sempre stati la voce dei popoli rimossi ed oppressi, ed hanno spesso pagato questa scelta, come noi, con l'ostracismo, la persecuzione e l'esilio.
Il Kurdistan, l'antica Mesopotamia, è stato la culla della civiltà umana. Ma oggi la cultura kurda è negata in tutto il Medio Oriente, e in modo particolarmente radicale in Turchia.
Per usare le parole del grande scrittore turco Yasar Kemal: "Per me il mondo è un giardino di culture ricco di centinaia di fiori. Nel corso della storia umana tutte le culture si sono alimentate e innestate a vicenda, ed è questo processo che ha arricchito il nostro mondo. La sparizione di una cultura impoverisce il mondo di un colore, di una luce diversa, di una diversa fonte. In questo giardino multicolore io mi sento altrettanto vicino ad ognuno dei fiori quanto alla mia propria cultura. L'Anatolia è stata da sempre un mosaico di fiori, ha riempito il mondo di fiori e di luce. Io voglio che oggi avvenga lo stesso".
Ma l'arte e la cultura è libertà. Laddove l'umanità è compressa ed oppressa, l'arte s'identifica con i processi e i percorsi di liberazione. La campagna intitolata "Libertà per ocalan - Pace in Kurdistan", che dal 10 dicembre 2002, la giornata internazionale dei diritti umani, vede i kurdi e le kurde di ogni parte del mondo, scendere in piazza e manifestare la propria volontà di pace in Kurdistan e la propria determinazione ad attivarsi per la libertà di Ocalan, ha bisogno della solidarietà di tutti.
Per questo come artisti kurdi saremo in Italia il 14 e 15 febbraio, per ricordare che quattro anni fa una speranza di liberazione, di giustizia e di pace fu sradicata da Roma e dall'Europa, insieme alla persona di Abdullah Ocalan, e rigettata nel lugubre isolamento della cella di Imrali.
Il "piccolo carcere" in cui è rinchiuso il presidente del Congresso nazionale kurdo è la metafora del grande carcere a cielo aperto in cui tuttora è rinchiuso il suo popolo. La condizione e il destino di Ocalan s'identifica con la condizione e il destino del più grande popolo negato nel mondo.
Per questo vi chiediamo dunque una partecipazione attiva affinché la vostra arte possa incontrarsi con la millenaria tradizione della Mesopotamia creando una significativa opportunità per la nostra causa.
Unione degli artisti del Kurdistan
Condivido questo appello e la campagna intitolata "Libertà per Ocalan, pace in Kurdistan", e dichiaro la mia disponibilità a partecipare e ad incontrare gli artisti kurdi a Roma.
Nome Attività o qualifica Rif. tel/email
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