In una sua ricerca del 1978, condotta in una fabbrica di motori d’aereo, Rupert Brown riporta come titolo l’affermazione di uno dei soggetti intervistati: “Divisi cadiamo”. E’ questo il senso di ogni appartenenza degli individui ai gruppi sociali. Divisi cadiamo.

I termini “identità”, “appartenenza”, “gruppi”, “movimenti sociali”, posseggono il carattere di perspicuità: il loro significato appare evidente, mentre la prima difficoltà nel condurre una ricerca a questo proposito consiste proprio nella specificazione dei termini, dei concetti teorici, delle teorie di riferimento.

Anche volendo identificare il movimento sociale come “No Global”, non solo è arduo comprenderne i confini, stabilire chi è dentro e chi è fuori, ma anche scegliere il nome con cui rivolgersi ai membri di tali movimenti: mentre utilizzando l’espressione No Global, sembra chiaro di chi si sta parlando, un numero infinito di gruppi sociali che si riuniscono in occasione di ogni Social Forum, stanno ancora negoziando una precisa identità sociale e un’etichetta con la quale definirsi: prima No Global, poi New Global ( Demichelis, Ferrari, Masto, Scalettari, 2001), poi Global, infine “movimento dei movimenti”.

I gruppi della “nuova contestazione”(Klein, 2000) utilizzano come principale mezzo di comunicazione e diffusione della propria ideologia la rete Internet, il “web”, quello stesso canale che ha favorito lo sviluppo e la supremazia delle nuove forme di potere transnazionale delle grandi industrie (Bauman, 1998).

Non è difficile reperire i siti No Global, ma “navigando” ci si accorge presto che i link conducono, attraverso legami logici di difficile interpretazione, ai siti più disparati, costruiti magari da piccoli gruppi, le cui rivendicazioni riguardano solo in parte i temi della globalizzazione e dei diritti umani e dei lavoratori: ognuno di essi è portatore di un’ideologia, politica o non politica che sia, di uno stile nella costruzione del sito, delle immagini scelte per costruirlo, di un genere musicale di elezione.

Come orientarsi quindi dal punto di vista teorico e psicosociale, dal punto di vista pratico della selezione dei gruppi da intervistare e del nome con cui rivolgersi loro?

 

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