Subject: [ICS News, 5/12/2001, 3' parte] Appello "Dalla guerra non
nasce giustizia"
Care amiche e cari amici,
trovate di seguito un appello
che alcune personalita' della politica e del volontariato hanno steso a favore
della pace e della giustizia, dal titolo "Dalla pace non nasce
giustizia". L'appello propone anche un percorso di riflessione e possibile
azione che iniziera' il prossimo 17 dicembre alle 15.30 a Roma alla Sala
della Protomoteca del Comune di Roma. Per ogni ulteriore informazione
rivolgersi a Barbara Slamic presso l'ufficio ICS di Roma (icsuffroma@tin.it
oppure slamic@tin.it).
³Dalla guerra non nasce
giustizia²
Ogni vittima è
una parte di noi che muore. Ogni vita strappata all¹odio della guerra è il
nostro futuro che sorge.
Siamo uomini e donne che hanno un sogno in
comune: un mondo più giusto. Questa necessità per l¹umanità si allontana ogni
volta che la comunità internazionale si illude di risolvere i problemi di
pace e di sicurezza mettendo in campo la guerra e gli armamenti
La
metà dei soldi usati per questo primo mese di guerra sull¹Afghanistan
avrebbero consentito a 20 milioni di esseri umani di quel paese di vivere
in prosperità e ricchezza per tutto il resto della loro vita. Con il
3% dei fondi destinati alla militarizzazione dei soli e delle stelle, il
cosiddetto scudo spaziale, potremmo dare acqua potabile a chi oggi
vede preclusa questa vitale possibilità. La guerra non è solo ciò
che distrugge od uccide con le armi : è tanta intelligenza, tanta
cultura scientifica, tante risorse finanziarie bruciate per la morte anziché
per la vita.
Il terrorismo è nostro nemico. Solo la pace può
sconfiggerlo.
Il terrorismo è nostro nemico. Esso si annida e si nutre
nelle tante aree di sofferenza prodotte da un sistema ingiusto. Esso è
protetto nei paradisi fiscali, nel riciclaggio di denaro sporco, dai
trafficanti di armi, dai rialzi e dai crolli delle borse. Esso si è istruito
nelle principali scuole militari dei paesi che contano, ha imparato a colpire
con ferocia nella tante guerre per procura combattute per impedire
la libertà e la dignità dei popoli.
Esso non teme la guerra; che ne è
il brodo di coltura. Teme l¹edificazione di un sistema di pace, dove la
ricchezza del mondo sia distribuita più equamente, dove la convivenza sia non
solo possibile ma divenga l¹essenza stessa della comunità umana. All¹orrore
dell¹11 settembre non si può rispondere con la sospensione dei diritti
civili, con la restrizione delle libertà democratiche, con la
riabilitazione della tortura e l¹istituzione di tribunali speciali senza
diritto di difesa. La democrazia che snatura se stessa per combattere i
propri nemici, finisce per negare se stessa.
Fermiamo la fabbrica
dell¹odio, mobilitiamoci per la pace. Talebani ed Alleanza del Nord, il
rischio di cadere dalla padella alla brace è altissimo. In mezzo vi è un
popolo di profughi che viaggia senza meta, tra campi pieni di mine e bande di
armati e di sciacalli. E¹ a loro, che hanno conosciuto 25 anni di guerra, che
va il nostro pensiero. E¹ alle donne afghane , sepolte nel burqa
e dall¹oscurantismo, alle donne afgane che resistono e si battono per la
pace, i diritti, la democrazia che va il nostro sostegno e solidarietà. E¹
alle organizzazioni umanitarie, alle Ong, ai tanti ed alle tante che in
condizioni difficili difendono la dignità dell¹umanità che va tutto il nostro
appoggio.
Di loro c¹è bisogno. Non di portaerei, truppe e di altre
armi. Contro ogni guerra di civiltà, difendiamo il valore della
convivenza, i diritti dei migranti e dei rifugiati, battiamoci perché le
nostre comunità siano accoglienti e libere da ogni forma di
razzismo. Perché il frutto della pace sarà la giustizia. Quello
della guerra ancora altra guerra.
Mobilitiamoci per la pace. Il 10
dicembre, 53° anniversario della dichiarazione dei diritti umani saremo a
fianco di tutti quelli che ogni giorno e ovunque- si impegnano per i
diritti umani. Come in Palestina e in Israele dove andremo a fine anno a
sostenere chi si impegna per la pace. E ricordiamo, inoltre, la scelta di
chi 14 dicembre, rispondendo all¹appello del Papa farà una giornata di
digiuno per sostenere i valori della pace.
Invitiamo tutti coloro che
condividono questo appello ad incontrarsi il prossimo 17 dicembre alle 15.30
a Roma alla Sala della Protomoteca del Comune di Roma per discutere come
portare avanti il nostro impegno per la pace e la giustizia.
Il mattino,
alle ore 10.00 all¹aula magna della Facoltà di Lettere di Roma de La Sapienza, i
firmatari dell¹appello si incontreranno con gli studenti dell¹Università.
Alex Zanotelli, Pietro Ingrao, Vittorio Agnoletto, Fulvia Bandoli, Riccardo
Barenghi, Tom Benetollo, Marco Bersani, Fausto Bertinotti, Luigi Bettazzi, Luca
Casarini, Luigi Ciotti, Alessandro Curzi, Tonio Dell¹Olio, Domenico Gallo,
Maurizio Gubbiotti, Flavio Lotti, Fabio Lucchesi, Francesco Martone, Giulio
Marcon, Alessandra Mecozzi, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Sabina
Siniscalchi, Pierluigi Sullo
Per adesioni e
informazioni: tel. 0685355081 fax 0685355083, email:
icsuffroma@tin.it
-- Claudio
Bazzocchi
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CONSORZIO ITALIANO DI
SOLIDARIETA' / ICS
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La sfida della
solidarieta'