sono convinto che, nonostante gli interessi economici in gioco, sia ancora possibile evitare questa guerra. Le manifestazioni in atto nel mondo possono ancora fare qualcosa. Ancora di più le azioni di boicottaggio, come quella nei confronti della Esso (Exxon). A tal proposito un amico mi invita a ricordare che il boicottaggio è efficace se l'azienda boicottata ne viene a conoscenza, ecco perché vi invito a entrare nel sito www.stopessowar.org e compilare i dati richesti per comunicare alla Compagnia il boicottaggio in atto.
Tuttavia la macchina da guerra USA sta ultimando i preparativi e la guerra pare purtroppo essere sempre più vicina. Vi invito pertanto a riflettere sulla necessità che qualora questa guerra dovesse realmente scoppiare, si renda necessario attuare una rete d'informazione che sfruttando le notizie e le immagini che i pacifisti internazionali che si trovano in Iraq, così come Indymedia (www.indymedia.org) e altri net. e siti indipendenti (www.carta.org; www.fermiamolaguerra.it; www.retelilliput.it; www.webcaminiraq.org; www.forisociali.org; www.bresciasocialforum.org; www.emergency.it; ecc.) riusciranno a far filtrare, permetta di avere una reale conoscenza di quanto accadrà e di diffonderla a quanti non leggono abitulmente questi media. Sicuramente le forze angloamericane tenderanno a far passare solo notizie e immagini addomesticate e altrettanto faranno buona parte dei mezzi d'informazione italiani. Cercheranno di propinarci ancora la storia dei missili intelligenti, e della guerra che non fa vittime civili, che se anche fosse vera (e non lo è), non spiega perché i militari morti non debbano essere considerate vittime. Sarebbe vitale perciò riuscire a diffondere al massimo quelle poche immagini che arriveranno, per mostrare il vero volto della guerra. Spedizioni di email, assemblee, ma anche semplici volantinaggi potrebbero sopperire almeno parzialmente alla mancanza di notizie autentiche.
A presto
Luigi Lacquaniti
ACLI Desenzano Lonato Sirmione - ACLI Basso Garda bresciano