Il testo è stato anche inserito nell'allegato nel caso non fosse leggibile nel corpo del messaggio.
Si tratta di questioni in parte già note che, tuttavia, credo vadano ricordate finchè non saranno risolte. Spero che serva a qualcosa.
Ciao
Luigino
L’otto di aprile si festeggia in tutto il mondo il Romano Dives, il Giorno della Nazione Rom. Quest'anno la giornata segnerà anche il primo millennio dalla partenza degli antenati dei Rom dall'India.
Sul Gange in India, sul fiume Giordano in Israele, sul Tamigi a Londra, sul Danubio a Belgrado e a Budapest, sul Sacramento negli Stati Uniti, sull'Arno a Firenze, sull’Adige a Verona ed in moltissime altri fiumi e città si svolgeranno attività per commemorare questa giornata.
Nei fiumi verranno gettati fiori e verranno posti dei lumini per celebrare le lunghe migrazioni del popolo Rom, e per ricordare le persecuzioni passate e presenti, gli sgomberi di ogni giorno, le sofferenze e il pregiudizio che colpiscono i Rom e i Sinti, siano essi stranieri o italiani.
Anche a Brescia non cessano le sofferenze e le persecuzioni dei Rom:
prepotenze, angherie e sevizie ad opera della polizia municipale sono state denunciate e condannate dall’ONU; la distruzione delle loro abitazioni da parte della medesima forza pubblica sono all’ordine del giorno anche nel 2002.
Ciò avviene all’interno di un quadro normativo che il comune di Brescia ha varato meno di 6 anni fa in materia di “nomadi”.
Ha scritto Abdelmalek Sayad della “funzione specchio” dell’immigrazione, cioè dell’occasione privilegiata che essa costituisce per rendere patente ciò che è latente nella costituzione e nel funzionamento di un ordine sociale, per smascherare ciò che è mascherato , per rivelare ciò che si ha interesse a ignorare o a lasciare in uno stato di “innocenza” o ignoranza sociale, per portare alla luce o ingrandire (ecco l’effetto specchio) ciò che è abitualmente nascosto nell’inconscio sociale ed è perciò votato a rimanere nell’ombra, allo stato di segreto o di nonpensato sociale. *
Mi pare che non sia difficile concordare con Sayad leggendo sia il DDL Bossi-Fini, sia la legge Turco-Napolitano nel cui solco si è inserito il disegno di legge del governo.
Se le linee essenziali di tali leggi sono abbastanza conosciute, ancorchè non sufficientemente approfondite, diventa forse più istruttivo ed anche maggiormente necessario prendere in esame le norme locali su immigrati e Rom. I regolamenti e le norme locali, infatti, hanno vetrine di minor evidenza rispetto alle leggi nazionali e, pertanto, pur essendo il prodotto di concezioni analoghe, sono spesso redatti con maggior libertà, con uno stile quasi “naif”; attraverso di essi la vita di immigrati e Rom assolve più direttamente quella funzione specchio della nostra società che Sayad ha magistralmente sintetizzato.
Il caso del “REGOLAMENTO AREE PER NOMADI” a Brescia è a tale proposito esemplare -
Il comune di Brescia ha istituito nel corso degli anni ’90 alcuni squallidi campi per un centinaio di famiglie di profughi rom, tutte stanziali e nessuna nomade o girovaga, originarie del Kosovo, della Bosnia e della Serbia.
L’accesso ai campi è stato rigidamente disciplinato, nel senso che quasi nessun nuovo inserimento è consentito; ma ancor più rigido è il regolamento per chi vi abita. A tale proposito il comune ha adottato il “REGOLAMENTO AREE PER NOMADI” al cui centro sta l’articolo 4 che dispone i casi di espulsione dai campi e che viene qui riprodotto:
REGOLAMENTO AREE PER NOMADI art 4 a Brescia _ Adottato dal Consiglio comunale nella seduta del 13_9_1996 con provvedimento n. 164/28255 P.G., divenuto esecutivo ai sensi di legge.
“ Art. 4 - Allontanamento dalle strutture comunali
Sono definitivamente allontanati dalle strutture comunali:
1. coloro che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato per fatti previsti come delitti o coloro che sono colti in flagranza di delitto;
2. coloro che causano o partecipano a risse all'interno o all'esterno delle strutture;
3. coloro che hanno posto in essere allacciamenti elettrici o idraulici abusivi o che si sono resi responsabili della manomissione o del danneggiamento di beni di proprietà del Comune o di soggetti operanti per conto dello stesso, fatto salvo in ogni caso il pagamento delle dovute riparazioni;
4. coloro che ospitano persone non autorizzate;
5. coloro che reiteratamente non effettuano i pagamenti previsti dal punto 2.1;
6. coloro che permettono ai minori di accattonare, dopo diffida a seguito di segnalazione dei Vigili Urbani;
7. coloro che non osservano l'obbligo di istruzione dei minori dopo diffida delle Istituzioni scolastiche;
8. coloro che hanno ripetutamente lasciato donne o minori in stato di evidente abbandono;
9. per tutto quanto no previsto, si fa riferimento alle Leggi dello Stato.
L'allontanamento riguarda l'intero nucleo familiare dell'intestatario dell'autorizzazione. L'allontanamento viene eseguito dal Settore Vigilanza, previa notifica agli interessati.“
Oltre alla particolare severità della casistica che dà luogo all’espulsione dai campi, richiamo l’attezione sull’ultimo comma dell’articolo laddove si prevede che” L'allontanamento riguarda l'intero nucleo familiare dell'intestatario dell'autorizzazione” . Incrociamo tale disposizione con i punti sovrastanti nello stesso articolo e proviamo ad immaginare la sorte e l’educazione sociale e civica che verrà trasmessa alle famiglie e specialmente ai figli dei trasgressori. Prendiamo per esempio i punti 6, 7 e 8: i bambini abbandonati dal padre saranno anche puniti e cacciati via assieme alla madre , i bambini non mandati a scuola o lasciati accattonare, oltre alla pena ed alla tristezza della condizione in cui si trovano dovranno anche subire il castigo per la loro condizione e cacciati da casa.
La “doppia pena” del migrante che Abdelmalek Sayad denuncia si moltiplica, diviene più che doppia, in questo caso. È la dimostrazione, anche nella ricca Brescia della ricca Lombardia, dell’affermazione di A. Dal Lago secondo cui nel nostro mondo il genere umano è stato ridotto a soli 800 milioni dei sei miliardi di persone che lo abitano.
Ma anche se le cose oggi sono così, domani non devono esserlo più. Dobbiamo spazzar via queste infamie; finchè ci saranno norme come queste, scritte dalla giunta Martinazzoli (PPI) ed applicate più volte dalla giunta Martinazzoli e dalla giunta Corsini (DS), nessuno potrà dirsi innocente se tacerà o resterà inerte.
Dobbiamo difendere, con i Rom, il loro diritto a non essere cacciati, per nessun motivo, da dove si trovano; e nello stesso tempo dobbiamo lottare con loro per la chiusura di questi campi invivibili e per il diritto ad avere abitazioni degne di questo nome.
* Abdelmalek Sayad – La doppia pena del migrante – in aut aut nr 275 1996