MERCOLEDI 27 NOVEMBRE
ALLE 15.00 A VERONA UN GRUPPO DI COMPAGNI/E DEI C.S. MAGAZZINO 47 DI BS,
PACI' PACIANA DI BG E LA CHIMICA DI VR HA BLOCCATO PER CIRCA UN’ORA I CHECK-IN
DELL'AEREOPORTO CATULLO DI VERONA, RITARDANDO LA PARTENZA DEL VOLO DELLA “LINEA
DELLA DEPORTAZIONE” VR-TIMISOARA-BUCAREST, UN VOLO USATO PER RIMPATRIARE I
MIGRANTI ESPULSI. LA DEPORTAZIONE DALL'AEREOPORTO AVVIENE ATTRAVERSO ACCORDI TRA
L’AEREOPORTO E LA COMPAGNIA AEREA CHE GESTISCE LA LINEA, CON SQUALLIDI CONTRATTI
CHE PERMETTONO ALLE COMPAGNIE DI RIEMPIRE ALL'ULTIMO MINUTO DI MIGRANTI I LORO
AEREI, E CON LA SALA STAMPA DELL’AEREOPORTO UTILIZZATA SPESSO COME MINI-CENTRO
DI DETENZIONE IN ATTESA DEL DECOLLO. IL DIRETTORE DELL'AEREOPORTO HA CERCATO DI
FAR RIAPRIRE I VARI CHECK-IN, MA IL BLOCCO SI E’ SPOSTATO A SECONDA DEL CHECK-IN
CHE RIAPRIVA, BLOCCANDO DI FATTO TUTTA L’ATTIVITA’ DELLO SCALO. MOLTA LA STAMPA
PRESENTE, IL BLOCCO SI E’ CONCLUSO PACIFICAMENTE CON UN CORTEO INTERNO AL GRIDO
DI "CONTRO LA LEGGE BOSSI-FINI SIAMO TUTTI CLANDESTINI" E "SIAMO TUTTI
SOVVERSIVI", RICORDANDO LA MANIFESTAZIONE DI SABATO A TORINO PER LA CHIUSURA DEI
CENTRI DI DETENZIONE PER MIGRANTI. SONO STATE MOLTE ANCHE LE REAZIONI DI
APPROVAZIONE DEI PASSEGGERI PRESENTI.
Questo il
volantino che è stato distribuito:
NO AI VIAGGI AEREI
DELLA DEPORTAZIONE! Nelle nostre città vivono persone che in qualsiasi momento
possono essere prese per strada o prelevate dalle loro case, strappate da
attività e progetti di vita, da affetti e relazioni, per essere portate nelle
questure, senza nemmeno avere il tempo di fare una valigia, trattenute senza
possibilità di contatto con l’esterno, ed essere imbarcate in brevissimo tempo
per un viaggio che non ammette ritorno prima di 10 anni, pena il carcere. Questi
uomini e donne vengono espulsi dall’Italia solo perché trovati senza un
“permesso di soggiorno”. Non hanno diritto nemmeno ad un effettivo controllo
dell’operato della polizia da parte di un giudice, perché il ricorso potrà
essere presentato solo attraverso le rappresentanze diplomatiche italiane
all’estero. Le espulsioni sono organizzate come vera deportazione dagli apparati
di polizia dello Stato con la complicità interessata degli aeroporti e delle
compagnie aeree, le quali si prestano a fare da traghettatrici in cambio dei
guadagni assicurati dalle vendita dei posti per i numerosi viaggiatori coatti.
Il volo che partiva tre volte (oggi sei) alla settimana dall’aeroporto di Verona
per Timisoara è stato frequentato non solo da turisti o da imprenditori italiani
che operano e fanno soldi in Romania, ma anche da chi il mondo lo vive e lo vede
dalla parte opposta, quella “sbagliata”: donne e uomini rumeni vengono ogni
settimana imbarcati su questi aerei e deportati, respinti dall’Europa dell’euro,
del capitale, dello sfruttamento. La compagna di bandiera rumena, la Tarom, si
rende complice in tutta Europa della deportazione dei/delle migranti, complice è
anche l’aeroporto Catullo di Verona, che ha creato al suo interno aree destinate
ad ospitare agenti di polizia e deportati in attesa del volo che li rimpatrierà.
Poco importa che l’agenzia che organizza i voli da Verona per la Romania, la
Valsole viaggi, non collabori più con la Tarom per quanto riguarda l’aeroporto
Catullo, essa infatti continua a servirsi di voli della Tarom per gli aeroporti
di Bologna, Ancona e Treviso. Fino a venerdì scorso la Valsole ha collaborato
con la Tarom e con varie questure del nord Italia per deportare verso la Romania
i cosiddetti “clandestini”. Altre grosse compagne aeree sono implicate in questo
squallido mercato, fra le quali Lufhtansa, KLM, Iberia, British Airways, Sabena.
Per questo oggi siamo qui, per un’azione simbolica che inviti a inceppare il
meccanismo delle espulsioni, a boicottare le compagnie aeree complici di questa
barbarie; per resistere alla legge razzista di Bossi e Fini sull’immigrazione;
per iniziare a costruire l’altra Europa possibile che vogliamo, aperta e
solidale per tutti/e. Invece, l’Europa di Schengen si va costruendo come
fortezza chiusa, che nega la libera circolazione delle persone e
istituzionalizza ovunque regimi di segregazione e di cancellazione dei diritti.
La stessa Bossi-Fini non è altro che un feroce inasprimento delle linee
programmatiche di gestione dei fenomeni migratori già adottate di comune accordo
dagli Stati che compongono l’Unione Europea. La Bossi-Fini consente ai migranti
l’ingresso in Italia solo come manodopera precaria ed ultraflessibile, legata
mani e piedi dal “contratto di soggiorno” al datore di lavoro, priva dei diritti
di cittadinanza, in ogni momento soggetta al rischio dell’espulsione o del
ritorno alla clandestinità. La normativa vigente, oltre a prevedere l’imbarco
forzato degli espulsi sugli aerei, istituisce anche i “Centri di permanenza
temporanea”, definizione eufemistica che indica in realtà veri luoghi di
segregazione, i Centri di detenzione amministrativa creati qualche anno fa in
Italia e in tutta Europa in applicazione delle politiche di controllo sociale e
repressione contro i migranti. I centri di detenzione sono gabbie, container,
filo spinato e mura di cinta che rinchiudono fino a due mesi uomini e donne che
non si sono macchiati di alcun reato, colpevoli soltanto di esistere e di non
essere “legali”, di aver varcato i confini italiani ed europei senza documenti.
La campagna per la chiusura dei CPT, per la cancellazione di questa aberrazione
della civiltà, è una delle iniziative comuni di mobilitazione rilanciate
dall’Assemblea europea dei migranti, nei giorni del F.S.E. a Firenze. E anche
noi il 30 novembre saremo a Torino per dire no ai centri di detenzione. NESSUN
ESSERE UMANO E’ ILLEGALE!! DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA PER TUTTI/E Centri
sociali La Chimica (Vr) - Pacì Paciana (Bg) - Magazzino 47 (Bs) a Brescia,
domenica 1 dicembre - H 10.00 P.zza loggia MOBILITAZIONE ANTIRAZZISTA, in
contemporanea con la manifestazione nazionale voluta a Brescia dalla Lega Nord a
sostegno della Bossi-Fini