ciao a tutte/i,
qui sotto vi propongo un resoconto della riunione a Brescia del Tavolo Bastaguerra - al quale hanno partecipato circa 35/40 persone in rappresentanza di una ventina di realtà soprattutto locali (scusate ma ho perso l'elenco delle/dei presenti e vado per appunti che ho scritto).
Non voglio nemmeno tentare di riportare il dibattito, che è stato ricco e utile - sono intervenute 18 persone - ma provare a fare una sintesi degli "impegni" operativi che ci siamo dati per i prossimi mesi.
1 - Contro la guerra in Iraq (e in Palestina) Risulta chiaro a tutte/i che questa continua a essere il tereno di impegno prioritario per tutto il movimento contro la guerra - e naturalmente è importante il lavoro del Comitato Fermiamo la guera, che vede la presenza di tutte le forze pacifiste e rappresenta quindi l'ambito in cui organizare le campagne nazionali. Senza quindi volerci sostituire a questo comitato - ci siamo lasciati con una proposta da fare al Comitato stesso e due riflessioni.
La proposta è quella che il movimento italiano dovrebbe tentare di organizzare una "Conferenza dei popoli del Medioriente", quello che Onu e Ue non sono in grado di (o vogliono) fare. Una conferenza che sia organizzata partendo dalle relazioni esistenti dentro il Forum Sociale Mondiale e quindi "dal basso". Una conferenza che sarebbe bello fare proprio in Medioriente - e che può avere un pasaggio in Italia. In questo quadro è estremamente importante approfondire il tema delle nostre relazioni in Iraq: quali sono gli interlocutori con cui stiamo lavorando, quali forze sosteniamo ecc. (Fabio Alberti/Un ponte per... e Stefano Chiarini, tra gli altri, posono aiutarci in questo approfondimento). Questa conferenza dovrebbe rappresentare la nostra proposta di alternativa alla guerra e un idea di sostegno all'autodeterminazione delle/degli irachene/i.
Le riflessioni riguardano la "questione Onu" e la necessità di moltiplicare l'informazione. Nel primo caso è evidente che serve davvero un dibattito aperto e urgente in tutto il movimento: domani ci sarà un primo incontro del Comitato fermiamo la guerra - che pensiamo possa essere l'avvio di questo dibattito (e non tanto una iscussione per fare un comunicato limando qui e là le varie posizioni) - da proporre ai "nostri" quotidiani, riviste, liste mail ecc. E' importante aprire questa discussione - visto anche l'accelerazione delle dinamiche internazionali e vista la piega che può prendere il richiamo all'Onu - come sostituto di facciata all'occupazione diretta anglo-italo-americana.
Sull'informazione ci siamo solamente detti che è necessario lanciare una grande campagna per parlare all'opinione pubblica più larga - perchè dobbiamo contrastare la campagna sulla natura del conflitto ("guerra al terrorismo") e sul ruolo dei soldati italiani in Iraq. Sappiamo che non abbiamo uno strumento come la Tv - ma possiamo darci una "scaletta" comune da far circolare nei tanti luoghi del movimento (che spesso non sappiamo nemmeno noi quanto siano efficaci).
2- Campagna contro le basi militari E' tanto che ne parliamo - ma ovviamente la priorità della guerra in Iraq ha reso difficile una campagna diffusa su questo tema. Si è allora deciso di procedere ad un suo lancio - con un percorso da verificare strada facendo - con queste modalità: - stesura di un "manifesto plitico" che raccolga il senso della campagna e le proposte per "gettare le basi" - sia di lungo periodo (neutralità come strumento giuridico per fare a meno delle basi di altri paesi, una diversa politica estera e militare, proposte di riconversione dei siti militari ecc.), ma anche a breve (dichiarazioni di neutralità dal basso, denuncia delle conseguenze della presenza delle basi, richiesta di rasparenza ecc.). Il manifesto sarà proposto a breve; - raccolta di adesioni - sia in particolari aree (giuristi, deputati, mondo della cultura ecc.) sia, soprattutto di gruppi interessati a sviluppare la campagna; - costruzione di una rete, attraverso la raccolta di materiale (informazioni sula presenza militare in Italia, analisi sul ruolo di queste basi ecc. - fino alla publicazione di un "Libro bianco") - partendo dal sito già esistente preparato da Carlo (www.vialebasi.net) che è a disposizione per inserire questo materiale; - lancio della campagna a partire da un momento di carettare nazionale - magari proposto da una realtà specifica (es. Bastaguerra di Firenze stava ragionando su un'iniziativa rispetto a Camp Darby), che sia il momento di unificazione delle varie realtà e proposte.
Nei prossimi giorni cominceremo a discutere il manifesto - e ntanto chiediamo di esprimere idee, proposte, critiche;
3- Disarmo Anche in questo caso non vogliamo sovrapporci a quanto già esiste (Network Disarmo) ma allargare le proposte - alcuni di noi ci stanno già lavorando, ad esempio in LOmbardia con la campagna per la difesa della legge sulla riconversione dell'industria bellica e con "disarmiamo Exa".
Proprio da Brescia proponiamo di ripartire per fare una proposta di dibattito con tutto il movimento sulla questione della riconversione - per riallacciare le fila di una qustione che non riguarda solo il sindacato, ma che senza il sindacato stesso non si può sviluppare seriamente. Quindi nelle prossime settimane il Brescia Social Forum dovrebbefare una proposta per questo dibatito e per una campagna comune.
Intanto vogliamo cominciare a prepararci ad una campagna contro le spese militari - da sviluppare in autunno, allargando le proposte tiro "Sbilanciamoci" e facendole diventare vera campagna "di massa".
4- Boycott Bush Questa è u'altra campagna lanciata a Mumbai - su cui vogliamo discutere meglio perchè si possa fare con una "piattaforma" condivisa (cosa boicottare, come ecc.) in modo che sia davvero efficace. Marinella farà una scheda/proposta nei prosimi giorni.
Si propone di rivedersi il 22 o 23 maggio a Roma in occasione degli "Stati generali dell'Altra Europa" - nei queli peraltro faremo sentire anche le proposte sul tema del no all'Europa armata (decideremo in che orari ci si può vedere).
per ora è tutto, un abbraccio, Piero Maestri