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Campagna "FERMIAMO I MERCANTI DI ARMI IN DIFESA DELLA
185"
ADDIO ALLA 185/90: «VERGOGNA
ITALIA»
Dichiarazioni di Alex Zanotelli
«L'approvazione della
riforma della legge 185 sull'esportazione di armamenti italiani all'estero è una
vera e propria vergogna nazionale. Dopo avere tanto lottato su questo problema,
e dopo aver dato vita - insieme a tanti altri - alla campagna che porterà alla
legge 185 del 1990, oggi mi sento tradito». La dichiarazione di Alex Zanotelli
con Nigrizia sul voto alla Camera del 3 giugno.
L'approvazione della
riforma della legge 185 sull'esportazione di armamenti italiani all'estero è una
vera e propria vergogna nazionale. Dopo avere tanto lottato negli anni '80,
quand'ero direttore a Nigrizia, su questo problema, e dopo aver dato vita -
insieme a tanti altri - alla campagna che porterà alla legge 185 del 1990, oggi
mi sento tradito.
Mi sono sentito tradito prima di tutto quando, la scorsa
settimana, in Commissione Esteri-Difesa questa riforma della legge è passata per
16 voti contro 15: abbiamo perso per un solo voto.
Mi sento tradito perché
solo uno della Margherita (uno su dieci) si è presentato in Commissione. Gli
altri erano assenti perché la Margherita era spaccata sulla 185. Questo è di una
gravità estrema, perché la Margherita durante la guerra all'Iraq aveva promesso,
specialmente attraverso il suo segretario Castagnetti, che avrebbe tenuto duro
nella sua opposizione alla guerra. Non può ora venire a tradirci in questa
maniera proprio sul commercio delle armi. Lo ritengo un tradimento, da parte sia
del segretario sia della Margherita.
Secondo, mi addolora profondamente il
voto di ieri alla Camera, di 222 per il sì e di 115 no, con 209 tra astenuti e
non votanti.
Di nuovo sento come tradimento il fatto che la Margherita si sia
astenuta in massa e che lo Sdi e l'ex ministro della difesa Mattarella abbiano
votato sì. Sarebbe importante sapere al più presto come ognuno abbia votato,
e chiedo che questa lista venga diffusa in internet.
Trovo gravissime due
cose in questa riforma:
1)
il fatto che la modifica alla legge 185 toglie
l'end use, cioè sapere dove le armi vadano davvero a finire, permettendo le
cosiddette triangolazioni, che ho personalmente testimoniato quando ero
direttore a Nigrizia, e che tante morti hanno causato;
2)
trovo
altrettanto grave che non ci sia più l'obbligo per il governo di presentare la
relazione annuale sulle esportazioni autorizzate. Questa è un'altra botta al
movimento pacifista ed è soprattutto un'altra maniera per nascondere i loschi
traffici di armi.
È altrettanto grave il fatto che
le armi potranno essere
esportate in paesi dove ci siano violazioni dei diritti umani, purché non
"gravi". Tutto questo ci fa apparire ancora più chiaro come alla Camera non ci
sia alcuna idea di etica in questo campo; penso che il Senato si sia comportato
con molta più dignità e con molto più senso etico. Rimango esterrefatto da
questo comportamento dei deputati.
Rimango addolorato al vedere come anche i
partiti di opposizione hanno votato. I
Comunisti
italiani: su 10, 8 si sono
astenuti;
dei 136 Ds, 36 astenuti;
di Rifondazione, su 11, 5 astenuti, tra i quali
Bertinotti; dei Verdi, 2 astenuti su 6. È
incredibile che 189 deputati non fossero presenti. È una vergogna.
Ora
dobbiamo ammettere, da parte di questo movimento che c'è alla base, che abbiamo
fatto ultimamente troppa poca pressione a questo livello. Tutto il movimento
che si è mosso contro la guerra in Iraq doveva con altrettanta forza muoversi
contro le modifiche alla 185: questo non è avvenuto.
Un grazie va ai
sindacati, in particolare alla Cgil, perché sono rimasti fermi nella loro
opposizione alle modifiche. Ecco perché ritengo importante, a questo punto,
ripartire dalla società civile organizzata:
davanti al tradimento da
parte dei partiti italiani la società civile organizzata dovrà diventare sempre
più soggetto politico e fare politica con la P maiuscola. Dobbiamo
rilanciare una campagna per ritornare alla 185 e dobbiamo rilanciarla
soprattutto in
campo europeo, perché con le joint ventures molte armi
verranno prodotte con capitali e industrie europee, e sfuggiranno a qualsiasi
controllo.
Non basta più l'indignazione, dobbiamo impegnarci. E chiedo
a tutti di scrivere ai propri deputati che hanno votato per il sì o che si sono
astenuti, dicendo la propria rabbia per questo voto, che significherà più
esportazioni di armi italiane, più triangolazioni, più segretume, e sempre più
morti fra i poveracci del mondo. Abbiamo le mani macchiate di
sangue.
Dobbiamo reagire come cittadini in tutte le maniere che possiamo.
E chiedo che anche ufficialmente la Conferenza episcopale italiana dica il
suo disappunto per quanto è avvenuto, perché la Cei si era data da fare
perché queste modifiche non avvenissero; penso sia importante che ora esprima
pubblicamente il suo sconcerto.
Alex Zanotelli, Nigrizia e la Campagna
in difesa della legge 185