Pur non potendo intervenire alle iniziative in programma a Roma, col presente desidero manifestare la mia piena condivisione e adesione all'appello "Dalla guerra non nasce giustizia".
 
Luigi Lacquaniti
presidente del Circolo ACLI di Desenzano del Garda, Sirmione, Lonato
responsabile ACLI per la Zona Basso Garda
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From: AGOSTINO ZANOTTI
To: bsfmailing
Sent: Friday, December 07, 2001 1:22 PM
Subject: I: [ICS News, 5/12/2001, 3' parte] Appello "Dalla guerra non nasce giustizia"

 
----- Original Message -----
From: Claudio Bazzocchi
Sent: Wednesday, December 05, 2001 3:30 PM
Subject: [ICS News, 5/12/2001, 3' parte] Appello "Dalla guerra non nasce giustizia"

Care amiche e cari amici,

trovate di seguito un appello che alcune personalita' della politica e del volontariato hanno steso a favore della pace e della giustizia, dal titolo "Dalla pace non nasce giustizia".
L'appello propone anche un percorso di riflessione e possibile azione che iniziera' il prossimo 17
dicembre alle 15.30 a Roma alla Sala della Protomoteca del Comune di Roma.
Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a Barbara Slamic presso l'ufficio ICS di Roma (icsuffroma@tin.it oppure slamic@tin.it).



³Dalla guerra non nasce giustizia²

Ogni vittima è una parte di noi che muore. Ogni vita strappata all¹odio
della guerra è il nostro futuro che sorge.

Siamo uomini e donne che hanno un sogno in comune: un mondo più giusto.
Questa necessità per l¹umanità si allontana ogni volta che la comunità
internazionale si illude di risolvere i problemi di pace e di sicurezza
mettendo in campo la guerra e gli armamenti

La metà dei soldi usati per questo primo mese di guerra sull¹Afghanistan avrebbero
consentito a 20 milioni di esseri umani di quel paese di vivere in
prosperità e ricchezza per tutto il resto della loro vita. Con il 3%
dei fondi destinati alla militarizzazione dei soli e delle stelle, il
cosiddetto scudo spaziale, potremmo dare acqua potabile a chi oggi vede
preclusa questa vitale possibilità. La guerra non è solo ciò che
distrugge od uccide con le armi : è tanta intelligenza, tanta cultura
scientifica, tante risorse finanziarie bruciate per la morte anziché
per la vita.

Il terrorismo è nostro nemico. Solo la pace può sconfiggerlo.

Il terrorismo è nostro nemico. Esso si annida e si nutre nelle tante
aree di sofferenza prodotte da un sistema ingiusto. Esso è protetto nei
paradisi fiscali, nel riciclaggio di denaro sporco, dai trafficanti di
armi, dai rialzi e dai crolli delle borse. Esso si è istruito nelle
principali scuole militari dei paesi che contano, ha imparato a colpire
con ferocia nella tante guerre per procura combattute per impedire la
libertà e la dignità dei popoli.

Esso non teme la guerra; che ne è il brodo di coltura. Teme
l¹edificazione di un sistema di pace, dove la ricchezza del mondo sia
distribuita più equamente, dove la convivenza sia non solo possibile
ma divenga l¹essenza stessa della comunità umana. All¹orrore dell¹11
settembre non si può rispondere con la sospensione dei diritti civili,
con la restrizione delle libertà democratiche, con la riabilitazione
della tortura e l¹istituzione di tribunali speciali senza diritto di
difesa. La democrazia che snatura se stessa per combattere i propri
nemici, finisce per negare se stessa.

Fermiamo la fabbrica dell¹odio, mobilitiamoci per la pace.
Talebani ed Alleanza del Nord, il rischio di cadere dalla padella alla
brace è altissimo. In mezzo vi è un popolo di profughi che viaggia
senza meta, tra campi pieni di mine e bande di armati e di sciacalli.
E¹ a loro, che hanno conosciuto 25 anni di guerra, che va il nostro
pensiero. E¹ alle donne afghane , sepolte nel burqa e
dall¹oscurantismo, alle donne afgane che resistono e si battono per la pace,
i diritti, la democrazia che va il nostro sostegno e solidarietà. E¹ alle
organizzazioni umanitarie, alle Ong, ai tanti ed alle tante
che in condizioni difficili difendono la dignità dell¹umanità che va
tutto il nostro appoggio.

Di loro c¹è bisogno. Non di portaerei, truppe e di altre armi.
Contro ogni guerra di civiltà, difendiamo il valore della convivenza,
i diritti dei migranti e dei rifugiati, battiamoci perché le nostre
comunità siano accoglienti e libere da ogni forma di razzismo.
Perché il frutto della pace sarà la giustizia. Quello della
guerra ancora altra guerra.

Mobilitiamoci per la pace. Il 10 dicembre, 53° anniversario della dichiarazione
dei diritti umani saremo a fianco di tutti quelli che ogni giorno ­e ovunque-
si impegnano per i diritti umani. Come in Palestina e in Israele
dove andremo a fine anno a sostenere chi si impegna per la pace.
E ricordiamo, inoltre, la scelta di chi 14 dicembre, rispondendo all¹appello
del Papa farà una giornata di digiuno per sostenere i valori della pace.

Invitiamo tutti coloro che condividono questo appello ad incontrarsi il prossimo 17 dicembre alle 15.30 a Roma alla Sala della Protomoteca del Comune di Roma per discutere come portare avanti il nostro impegno per la pace e la giustizia.

Il mattino, alle ore 10.00 all¹aula magna della Facoltà di Lettere di Roma de La Sapienza, i firmatari dell¹appello si incontreranno con gli studenti dell¹Università.

Alex Zanotelli, Pietro Ingrao, Vittorio Agnoletto, Fulvia Bandoli, Riccardo Barenghi, Tom Benetollo, Marco Bersani, Fausto Bertinotti, Luigi Bettazzi, Luca Casarini, Luigi Ciotti, Alessandro Curzi, Tonio Dell¹Olio, Domenico Gallo, Maurizio Gubbiotti, Flavio Lotti, Fabio Lucchesi, Francesco Martone, Giulio Marcon, Alessandra Mecozzi, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Sabina Siniscalchi, Pierluigi Sullo


Per adesioni e informazioni: tel. 0685355081 fax 0685355083, email: icsuffroma@tin.it

--
Claudio Bazzocchi

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