Del Mondo Kurdo, anno 2 numero 13

A cura dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia

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Claudia Parsone, Reuters – Le elezioni turche in tempi difficili (2 agosto 2002)

Washington ha sempre inneggiato alla Turchia, suo alleato NATO, come ad un esempio di democrazia musulmana. Ma le democrazie prevedono le elezioni che a volte cadono in tempi sconvenienti. La Turchia a novembre andrà ad elezioni – come sarà per le elezioni del Congresso negli USA – proprio nel momento in cui Washington dovrebbe guardare ad Ankara per ottenere il sostegno militare alla sua campagna per eliminare il Presidente iracheno Saddam Hussein. La Turchia è da sempre stata un fedele alleato per gli Stati Uniti ma un cambio di Primo Ministro può soltanto complicare le preparazioni statunitensi all’attacco militare che ci si aspetta avvenga inevitabilmente, al massimo il prossimo anno.  (…) Ma il partito islamista AK crea preoccupazioni. Infatti, il Premier Ecevit ha combattuto una battaglia persa per evitare le elezioni anticipate, confidando sull’argomentazione che il voto potrebbe giocare a favore dei “demoni gemelli” islamismo e separatismo kurdo. (…) Nel centro destra, ci sono l’ex Premier Mesut Yilmaz e Tansu Ciller a capo di due partiti rivali – Madrepatria e Retta Via (DYP) – che si battono per gli stessi voti, mentre all’estrema destra il MHP cerca i voti dei nazionalisti. La sinistra è ancora più divisa. Il partito democratico della sinistra (DSP) di Ecevit ha perso la metà dei suoi membri a favore di Nuova Turchia (YTP) – che si aspetta la partecipazione del Ministro dell’economia Kemal Dervis. Mentre il CHP partito repubblicano, da sempre rivale del partito di Ecevit dai sondaggi sembra in ripresa. Secondo Sami Kohen , editorialista del quotidiano Milliyet, i temi fondamentali della campagna elettorale saranno l’economia  e l’Unione Europea, a cui la Turchia spera di aderire. Anche l’Iraq potrebbe essere usato come strumento di campagna elettorale, ha detto, soprattutto dai partiti d’opposizione che insisteranno affinché la Turchia non aderisca ad alcuna azione militare statunitense contro il vicino meridionale. Una volta al potere, comunque, qualsiasi governo riterrà che se il conflitto esploderà sarà comunque meglio per la Turchia prenderne parte, così da poter esercitare qualche pressione rispetto ad esserne lasciati fuori “una volta al potere si deve essere più responsabili”.

AP – La Turchia affronta la corsa ad ostacoli verso l’UE (5 agosto 2002)

Dirigenti dell’UE hanno dichiarato lunedì che la Turchia ha ancora una lunga strada da affrontare prima di potersi unire al club, nonostante il passaggio compiuto grazie alle riforme richieste concernenti la pena di morte, i diritti alle minoranze e alla libertà di stampa. La Turchia ancora necessità cambiamenti in molti settori affinché possa divenire eleggibile, hanno dichiarato esponenti dell’Unione a partire dalla questione di Cipro fino a stabilizzare l’economia e a contenere l’influenza dei militari. L’allargamento dell’UE fino ad includere la Turchia significherebbe una svolta: aggiungere una grande nazione musulmana alle 15 nazioni che includono il cuore storico del Cristianesimo; estendere i confini europei fino a paesi come la Siria, l’Iraq e l’Iran ed aggiungere un’economia traballante da 62 milioni di consumatori. (…) Le reazioni che si sono registrate a Bruxelles circa le riforme turche sono state molto caute. “E’ stato un grande inizio, adesso dobbiamo vedere come il tutto verrà applicato nella vita di tutti i giorni” ha detto il portavoce della Commissione Europea   Jaen-Christophe Filori. “Non possiamo dire quale sarà la decisione che si andrà a prendere a Copenhagen” ha detto Filori “solo 5 anni fa la presidenza dell’Unione riteneva che prima che la Turchia potesse aderire all’UE sarebbero occorsi decenni, canzonando ogni possibilità che la soluzione della questione dei diritti umani potesse arrivare in 3-5 anni”.

Mark Bentley, Reuters – I kurdi della Turchia orientale sperano nelle riforme (5 agosto 2002)

Dopo decenni di conflitti i kurdi della città orientale di Tunceli/Dersim - come molte zone kurde dell’est e del sudest della Turchia il nome di questa zona era diverso, dopo la rivolta degli anni 30 ha visto molti scappare dal conflitto, dai check point e dalla povertà - hanno cautamente salutato il passaggio della Turchia nei confronti delle radicali riforme sui diritti umani e quelle intenzionate all’estensione dei diritti delle minoranze. Le decisioni che vengono prese ad Ankara hanno bisogno di un po’ di tempo per arrivare alle aree estreme delle Turchia e Tunceli, incastonata fra le montagne, è impaziente di vedere qualcosa di concreto. Lo stato di emergenza nella provincia, che durava dai 15 anni di conflitto con i separatisti kurdi, è finalmente stato revocato, ponendo fine alla forza dello stato di imporre il coprifuoco e il bando alle manifestazioni. “Le leggi dell’UE sono venute fuori e l’OHAL è stata revocata, adesso lasciamoli applicare tutto questo. Abbiamo aspettato così a lungo” ha dichiarato Davut, un anziano canuto di 70 anni al pascolo lungo la strada che conduce a Tunceli, intorno al lago formato dalla diga di Keban. La strada ha 4 posti di blocco, tutti ancora tenuti dalle truppe, ma che, da lunedì, non fermano più le automobili. Allo stesso modo il recente festival di Munzur è trascorso senza problemi. I militari con il basco blu hanno assistito con tranquillità al deflusso dei partecipanti.  “Non hanno controllato nessuna carta d’identità durante il festival, ma vediamo che cosa succederà adesso” ha detto Kemal un autista del luogo. “Lo stato deve venire e mettere su tre, quattro industrie. Così tanta gente se ne è andata da qui e non c’è lavoro per quelli che sono rimasti”.

Derya Sazak, Milliyet – La politica determinata dall’UE (5 agosto 2002)

A seguito dell’adozione delle riforme dettate dall’Unione Europea la Turchia si trova adesso una ben delineata rotta da seguire. Se la Turchia riesce a far iniziare i negoziati di adesione all’Union al prossimo vertice di Copenhagen, a dicembre, allora avrà una chance per diventare un membro effettivo in cinque-sette anni. Naturalmente altri fattori oltre all’UE determinano il futuro della Turchia. Un’operazione statunitense in Iraq, la pressione sulla questione di Cipro e il futuro del programma economico del FMI, per esempio andranno ad influenzare gli sviluppi del prossimo anno. Vista la grande importanza che i militari hanno nel funzionamento delle istituzioni e della pianificazione, guardando alle decisioni prese dal Consiglio Militare Superiore si può dire che i militari guardano al futuro. (…) Avendo incaricato il Generale Yalman a nuovo capo delle forze armate, sembra che i militari si stiano già preparando all’attacco contro l’Iraq. Oltre alle preoccupazioni circa la situazione in Iraq, i militari si stanno anche interessando alla realtà della politica interna. Le nuove riforme in vista dell’Europa hanno conferito nella gente la speranza, pur non comprendendo esattamente come la prenderà il Partito AK, se a Copenhagen il vertice vedrà un passo positivo nei confronti dell’ingresso.  Infatti, il pacchetto delle riforme ha incontrato proprio l’opposizione del Partito dello sviluppo e della giustizia (AKP). (…) Nessuno vuole rivivere un caso come quello di Erbakan (ex leader islamista). Se AKP prenderà una posizione pro-UE prima delle elezioni, allora, dopo, farà del suo meglio per concedere alla Turchia le migliori possibilità di diventare membro a pieno titolo. Quello che è più importante è che l’opinione pubblica turca, compresa la gente del sud-est, non vuole che le politiche che si basano sull’identità etnica o religiosa siano ancora fonte di tensione.

Turkish Daily News – Quello che porteranno le riforme per l’UE (6 agosto 2002)

Il Parlamento ha introdotto una serie di riforme radicali, che hanno eliminato alcune restrizioni portando la Turchia molto più vicino all’adempimento dei Criteri di Copenhagen. La pena di morte è stata eliminata così che la più grave delle pene è l’ergastolo. La pena di morte è stata mantenuta solo per i crimini di guerra. Le associazioni turche avranno la possibilità di lavorare all’estero e le associazioni straniere potranno funzionare in Turchia. Comunque, le associazioni straniere non otterranno il permesso di fare formazione. La legge ha anche abolito molti divieti imposti alle ONG che operano in zone disastrate. Le restrizioni sugli intellettuali, operatori civili e studenti che fondavano associazioni, sono state eliminate. Tutte le pubblicazioni straniere verranno autorizzate in Turchia senza restrizione. Le minoranze, così come stabilite dal Trattato di Losanna, saranno autorizzate ad avere uno status reale che soddisfi i loro bisogni culturali, religiosi, educativi, sociali e di benessere attraverso le loro fondazioni. Comunque, avranno bisogno di una decisione del governo affinché possano farlo. Questa nuova legge è stata fortemente contrastata dal MHP. Inoltre, la legge prevede che fondazioni straniere aprano delle sedi in Turchia, dietro autorizzazione del governo.  Sarà permesso ai cittadini turchi di trasmettere in lingua kurda, laz e circassa. Il dipartimento si stato per le trasmissioni, RTUK, farà il monitoraggio di tali trasmissioni, inoltre avrà il compito di regolarne il funzionamento. Tali trasmissioni non potranno violare l’unità nazionale e il principio repubblicano. Ai cittadini sarà permesso di aprire corsi nelle lingue madri usate in Turchia, dietro super visione del Ministro dell’Istruzione. Saranno concesse autorizzazioni per corsi speciali in lingua kurda. Le pene detentive per i reati di stampa sono state abolite e al loro posto sono subentrate pene pecuniarie molto severe. Se la pena non viene pagata, per il giornalista c’è il carcere.

Turkish Daily News – Turk: “Ocalan resta ad Imrali” (6 agosto 2002)

Il Ministro Hikmet Sami Turk ha detto “Abdullah Ocalan si trova sull’isola di Imrali per ragioni di sicurezza e l’abolizione della pena di morte non ha cambiato tali condizioni.” Rispondendo ad una domanda dei giornalisti Turk ha detto che “rinnoveremo le nostre richieste di estradizione dopo aver abolito la pena di morte, per tutti quelli che non sono stati estradati prima a causa della stessa, ma non so dire di quante richieste si tratti. Fra questi ci sono anche dei nomi di spicco, come Fehriye Erdal (un esponente della sinistra turca )”. Turk ha inoltre dichiarato che l’abolizione della pena di morte significa la rimozione di ogni ostacolo nella lotta contro il terrorismo.

Turkish Daily News – Human Rights Watch: “Le riforme per l’UE non saranno d’aiuto per i parlamentari kurdi in prigione.” (9 agosto 2002)

L’influente organizzazione per i diritti umani HRW ha salutato positivamente le riforme intraprese dalla Turchia pur esprimendo malcontento a causa di quegli importanti passi che ancora non sono stati fatti. “Le riforme che la Turchia ha approvato con l’intenzione di essere accettata a candidato membro dell’UE non hanno valore per le condanne che stanno scontando da lungo tempo i prigionieri politici, fra questi i parlamentari kurdi, come Leyla Zana. Anche se le riforme eviteranno che per il leader separatista kurdo Abdullah Ocalan sia eseguita la condanna  a morte, si sono evitati altri cambiamenti che potessero andare ad interessare i quattro parlamentari condannati alla prigione nel 1994”, ha ricordato Human Rights Watch aggiungendo che “i quattro, infatti, stanno scontando una pena di 15 anni secondo la legge anti-terrorismo”.  (…) Etichettando le riforme precedenti come manovra cosmetica, HRW ha continuato dicendo che “tutto quanto è stato fatto dalla Turchia fin dall’inizio della sua proposta d’adesione non è stato altro che qualche manovra cosmetica. (…) ma, l’abolizione della pena di morte è certamente significativa”

AP – “Il Presidente turco cerca di annullare parte del pacchetto delle riforme pro-UE” (21 agosto 2002)

Il Presidente Ahmet Necdet Sezer ha chiesto alla Corte Costituzionale di annullare una parte del pacchetto delle riforme intenzionate a concedere alla Turchia una possibilità per aderire all’UE. La scorsa settimana Sezer aveva firmato il decreto legge delle riforme, con le quali si concedono diritti ai kurdi e si abolisce la pena di morte. Ma, mercoledì, Sezer ha dichiarato che alcuni articoli nel pacchetto, quelli riguardanti la conversione delle pene detentive per coloro che sono accusati di pubblicare qualcosa contro l’integrità dello stato in pene pecuniarie non sono accettabili. In una dichiarazione Sezer ha dichiarato che quelle leggi sono contro la libertà d’espressione e la necessità di un democratico ordine sociale. Pur non avendo esplicitamente elaborato il commento, in quanto giurista, Sezer evidentemente ritiene che queste riforme non siano sufficienti.

Financial Times – “Dervis sceglie un partito con obiettivi puliti” (23 agosto 2002)

Il popolare ex ministro dell’economia ha scelto d’unirsi al Partito Repubblicano del popolo (CHP), il più vecchio dei partiti turchi, fondato da Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della Repubblica turca nel 1923. Dopo aver preso in mano le sorti economiche del paese, lo scorso anno, ha ritenuto che la frammentazione politica sia uno dei più grandi ostacoli sulla vie della riparazione, una volta per tutte, della situazione di grave indebitamento del paese. La soglia del 10% significa che almeno una dozzina dei partiti sono in condizioni di non oltrepassarla alle prossime elezioni generali. L’economista ha detto che il paese ha bisogno di stabilità economica se vuole evitare la fine dell’Argentina. Secondo i sondaggi il partito con più consensi sarebbe AKP, in testa con il 20%. Il secolarismo è stato una pietra miliare della vita turca fin da quando Ataturk fondo la repubblica sulle macerie dell’Impero Ottomano, avviando l’economia verso un sistema filo-occidentale. Il Sig. Dervis all’inizio aveva lasciato intendere di voler aderire al Partito Nuova Turchia, un altro partito di centro sinistra fondato dall’ex ministro degli esteri Ismail Cem. 

NTV/ MSNBC - Bahceli: “Le alleanze elettorali saranno responsabili dell’entrata di HADEP in Parlamento” (26 agosto 2002)

Qualsiasi partito che assisterà l’HADEP ad ottenere una rappresentanza in Parlamento dovrà assumersi la responsabilità delle proprie azioni, secondo il Vice Premier Devlet Bahceli, il segretario del partito di estrema destra MHP. Rispondendo circa la possibilità che il partito islamista SP stia discutendo con il partito filo kurdo HADEP di fare un’alleanza elettorale, Bahceli ha detto che chiunque si alleerà con l’HADEP dovrà affrontare le conseguenze della sua presenza in Parlamento. Bahceli ha anche gettato acqua fredda sulle aspettative circa la possibilità di conoscere la data dell’inizio dei negoziati di adesione della Turchia all’UE, dicendo che il paese dovrebbe rallentare e vedere come applicare le riforme per qualificarsi come membro e prestare più attenzione sulla questione di Cipro. “ Non è possibile che la Turchia ottenga un termine per il negoziato. Non dovremmo cercare di essere una Turchia che fa quello che vuole l’UE. Dovremmo essere un paese che esprime i suoi punti di vista. Vorrei anche fare una domanda. Questo Parlamento intende concedere Cipro? Si deve dare una risposta a questa domanda.”

Ozgur Politika – Minacce per impedire il corretto svolgimento della campagna elettorale (26 agosto 2002)

Il comandante della gendarmeria della provincia di Eruh-Semdinli sta facendo di tutto per impedire l’apertura della sede HADEP, minacciandone i dirigenti. Il segretario della sede Mahfuz Atabay racconta delle numerose volte in cui sono stati chiamati presso al caserma e le gravi minacce cui sono stati sottoposti i membri della dirigenza affinché si dimettessero. La sede di Eruh, la cui apertura è prevista per il 1. settembre, potrebbe diventare causa di ulteriori pressioni nell’area, secondo quanto espresso dal comandante, il quale ha intimato ai dirigenti HADEP di aspettarsi il peggio e di non ritenerlo responsabile di quanto avverrà. Ramazan Tas è stato più volte fermato e gravemente picchiato mentre si trovava sotto custodia delle autorità. Secondo quanto dichiarato da Mahfuz Atabay, nonostante i positivi e importanti sviluppi in atto in Turchia, atti di questo tipo mettono in pericolo ogni ulteriore progresso. Per questo chiederà che si apra un’inchiesta contro il comandante in questione. Contemporaneamente ad Antep, quattro bambini sono tati arrestati per aver scritto sui secchioni della spazzatura Apo, PKK e HADEP. Mikail A. (12 anni), Mustafa A. (12 anni), Cengiz Y. (13 anni) e Hasan G. (10 anni) hanno dichiarato che mentre si trovavano in fermo di polizia sezione anti-terrorismo, il 23 agosto,  sono stati percossi e inviati davanti al procuratore con richiesta d’arresto, dopo che sono stati costretti a dichiarare che i dirigenti dell’HADEP di Antep e della sezione giovani Yilmaz Yigit erano stati all’origine del fatto.

Ozgur Politika - Si impedisce alla popolazione kurda di inscriversi alle liste elettorali (28 agosto 2002)

 I cittadini delle campagne nei dintorni di Golyuzu, provincia di Agri, non hanno ottenuto il permesso da parte del sindaco, Ahmet Baksi, per iscriversi alle liste elettorali, essendo notoriamente sostenitori dell’HADEP. Per questa ragione sono intervenuti i dirigenti della sede di Dogubeyazit di HADEP, affinché il fatto fosse denunciato e si procedesse alla loro iscrizione. Intanto, nei villaggi di Pamukklu e Tas, nella provincia di Elazig, il 24 agosto, i militari hanno fatto pressioni affinché i contadini non votino per HADEP, ma, al contrario per il partito islamista AK. Contemporaneamente, il segretario della sede HADEP di Karakocan, per una multa dovuta ad un presunto parcheggio irregolare, dopo aver discusso con i vigili urbani è stato arrestato.

Ozgur Politika – Pressioni contro HADEP ovunque (29 agosto 2002)

Anche a Ambar, Diyarbakir-Bismil, come succede ad ogni elezione generale in Turchia, le pressioni contro HADEP crescono. I dirigenti del partito, Hakki Ak e M. Halim Azcinar per tre giorni sono stati fermati e sottoposti a tortura, come riscontrato anche nei referti medici, affinché diano le dimissioni dalla dirigenza. Quindici giorni fa, infatti, è stata aperta la sede dell’HADEP, alla cui porta non è ancora stato possibile avere l’autorizzazione di affiggere la targa. Da tre mesi ormai i dirigenti subiscono ogni forma di sopruso. L’ultima in ordine di tempo nei confronti di Hakki Ak che, mentre si trovava in un café, è stato minacciato dal comandante della caserma del posto, il quale gli ha detto che nel suo territorio non può aprire nessuna sede di HADEP e che gli farà cadere la casa in testa se proseguirà così e finché non si dimetterà.

La rappresentanza di HADEP in Europa chiede osservatori internazionali per le elezioni del 3 novembre.

Fayk Yagizay, rappresentante di HADEP a Colonia, con una lettera del 28 agosto, dichiara che come già nel ‘95 e nel ‘99 anche il prossimo 3 novembre l’HADEP prenderà parte alle elezioni generali in Turchia. Ma, vista l’esperienza delle volte precedenti, visto i fatti che si sono verificati in passato, ci si aspetta anche quest’anno una campagna elettorale segnata da forti pressioni. Infatti, nel ’99 centinaia di migliaia di voti a favore di HADEP sono stati bruciati o fatti sparire, e le elezioni non si sono svolte in maniera democratica e distesa, viste le pressioni psicologiche e fisiche cui l’elettorato kurdo è stato sottoposto. Certo quest’anno non ci si aspetta niente di meglio, viste le dichiarazioni contro il partito che lo stesso Premier uscente ha rilasciato nei giorni scorsi. Per questa ragione le preoccupazioni di HADEP aumentano e si fa richiesta di organizzare e inviare in Turchia, come osservatori alle elezioni, numerose delegazioni istituzionali.

Insieme alla lettera si rende noto un estratto di una ricerca svolta dal vice presidente di HADEP, Osman Ozcelik, circa i brogli elettorali delle elezioni del ’95 e del ’99 a scapito di HADEP. Nei giorni scorsi, lo stesso Presidente dell’Alto Consiglio Elettorale, incontrando il Primo Ministro Ecevit, ha dichiarato che alle elezioni precedenti ci sono state molti brogli, ma questo non sembra essere servito per prevenire tali eventi anche questa volta. Si sono verificati casi in cui, nel ’99, HADEP aveva preso il 60-70% dei consensi i cui voti sono stati bruciati o fatti sparire, concedendogli solo l’1%. Osman Ozcelik sottolinea soprattutto quanto avvenuto a Mersin, ma anche in altre città, dove i sindaci dovevano essere di HADEP, così come i deputati, che invece sono stati assegnati illegittimamente. Fatti simili sono accaduti anche a Mardin, Bitlis, Tatvan, Tunceli/Dersim, Igdir, Diradi, di cui si è discusso pubblicamente e a lungo.