Coro di voci contro
la decisione della Vigilanza Rai di negare gli spazi informativi. Il 24 aprile alle
12 presidio organizzato dal comitato promotore |
Non oscurate il
referendum |
Angela Azzaro � Liberazione 19 aprile 2003 |
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Continua la protesta nei confronti della commissione di
Vigilanza Rai che ha oscurato la campagna
referendaria. �La paura della vittoria del s� fa decidere i
partiti, di comune accordo - accusa il presidente del Comitato promotore
sull'articolo 18, Paolo Cagna Ninchi - che non si deve parlare del referendum
che riguarda i diritti di milioni di cittadini�. Ma
il comitato non si arrende. E per il 24 aprile ha indetto un presidio, alle
ore 12, davanti alla sede della commissione di Vigilanza, cui si chiede anche
un incontro urgente, per ottenere il ripristino della democrazia, di quelle
garanzie che erano state ribadite al comitato
durante l'incontro con il presidente della Repubblica. Le ragioni della
protesta sono diverse. In primo luogo si denuncia la decisione di impedire la
campagna d'informazione i giorni delle amministrative: �Un assurdo - commenta
Cagna Ninchi - perch� un voto parziale, che il governo non ha voluto abbinare
al referendum, non pu� e non deve condizionare il referendum che � un voto
nazionale�. Sotto accusa anche l'ampia discrezionalit� lasciata alla Rai: nessun obbligo di trasmissione di informazione e
approfondimento, assenza di obblighi per le tribune, nessuno spazio garantito
per il comitato promotore e per quelli del s� e del no.
Tante
le voci che in queste ore si stanno sollevando per appoggiare la protesta del
comitato promotore. Rifondazione comunista, con Paolo Ferrero della
segreteria nazionale, ribadisce il proprio giudizio
negativo: �Una decisione inaccettabile. Il 24 saremo
con il comitato al presidio per chiedere il ripristino delle regole minime
della democrazia�. �Privare i cittadini del diritto ad essere informati -
commenta Tom Benetollo,
presidente dell'Arci - � anticostituzionale. La Rai
dia spazio e visibilit� al referendum. Nel polverone della guerra e delle
tensioni internazionali si tenta di mettere il
bavaglio all'informazione sui contenuti e le modalit� di un voto che
interessa tutti. Ribadiamo - conclude Benetollo - il nostro schieramento per il s�, nella
convinzione che i diritti sindacali debbano essere salvaguardati e
allargati�. La notizia non
piace neanche alla sinistra Ds. Sicuramente non al
senatore Cesare Salvi dalle prime ore tra i promotori del referendum: �Trovo
davvero scandaloso che i partiti si mettano d'accordo per oscurare il
referendum. Il problema dell'informazione va al di l� della
pur grave decisione della commissione. Tra poco meno di due mesi si vota su
un tema di grande interesse, che fino a un anno fa
riempiva le pagine dei giornali e che oggi � sparito da quotidiani e
telegiornali. La Rai - si chiede Salvi - dedicher�,
oltre le tribune e gli spot, altri programmi di approfondimento al tema
referendario? Che cosa ne pensa Lucia Annunziata? Si
sta facendo di tutto per non far raggiungere il quorum, perch� se fosse cos� si sa che vince il s��. Sempre dal fronte
"Correntone" interviene Vincenzo Vita:
�Il comitato promotore ha perfettamente ragione: in quanto
potere dello Stato previsto dalla Costituzione ha diritto ad avere spazi
garantiti. N� basta l'argomentazione che c'� la sovrapposizione con un'altra scadenza elettorale, dato che il tema referendario
dovrebbe essere affrontato non dai partiti ma dal comitato promotore e dalle
altre forze sociali a favore o contrarie�. Anche dallo stesso mondo
dell'informazione sale la protesta per un oscuramento che diventa sempre pi�
buio e inquietante. �Credo - � il messaggio del segretario
della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi - che debba
essere fatto di tutto per consentire alle diverse posizioni di esprimersi
liberamente e ampiamente ed al comitato promotore ad avere garantiti spazi
adeguati. Mi sembra, per�, contraria a questo
spirito la decisione della commissione di Vigilanza. Mi auguro che al di l� del regolamento approvato la Rai metta in atto
un'informazione corretta�. Una presa di
posizione arriva anche dall'associazione Articolo 21,
al cui interno sono diversi i giudizi sul merito del referendum: c'� chi
voter� s�, chi no, chi si asterr�. Tutti sono per� concordi sul fatto che la
campagna referendaria non deve essere oscurata. E lo
dicono con Giuseppe Giulietti e Federico Orlando: �Al di l� di tutti i regolamenti, esiste un diritto-dovere
di cronaca che deve essere garantito. Se il direttore del Tg3 decide di
riservare uno spazio particolare al referendum
nessuno glielo pu� impedire. Auspichiamo che tutti i regolamenti, sia quello
della commissione che quello dell'Autorit� garante per le comunicazioni
rivolto alle tv private, siano portati al limite estremo, ma che
contemporaneamente si tenga conto del fondamentale
diritto all'informazione�. |