COMUNICATO STAMPA

La Commissione parlamentare di vigilanza oscura il referendum sull'articolo 18.

Dichiarazione di Paolo Cagna Ninchi, presidente del Comitato promotore.

Il 24 aprile a Roma, alle ore 12, presidio alla Commissione di vigilanza per ripristinare la decenza democratica

"La paura della vittoria del SI fa decidere i partiti, di comune accordo, che non si deve parlare del referendum sull'articolo 18 che riguarda i diritti di milioni di cittadini.

La Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi il 16 aprile ha emanato le disposizioni in materia di comunicazione relativa alla campagna per i referendum che si votano il 15 giugno, con le quali impedisce la campagna di informazione nei giorni in cui si vota per le amministrative - un assurdo perché un voto parziale, che il governo non ha voluto abbinare al referendum, non può e non deve condizionare il referendum che è un voto nazionale - e dà al servizio pubblico un'ampia discrezionalità: nessun obbligo di trasmissione di informazione e approfondimento politico, assenza di obblighi sulle tribune politiche, nessuna riserva di spazio per i comitati per il sì e per il no.

Con questa scelta, che limita gravemente la possibilità che i cittadini italiani possano partecipare al voto in modo consapevole, obbligo e diritto costituzionale, viene meno la condizione di normalità di una democrazia appena decente.

Il referendum costituzionale è uno strumento di democrazia diretta che non si esercita senza una piena e compiuta informazione delle ragioni a favore e contro la proposta referendaria e compito delle istituzioni è proprio garantire questa piena e compiuta informazione. Nel momento in cui ciò viene meno noi dobbiamo domandare alle istituzioni di garanzia, a partire dal Capo dello Stato che incontrando il comitato promotore aveva avuto parole chiarissime sul diritto all'informazione sul referendum da noi promosso, di intervenire con atti concreti.

Per parte nostra faremo tutto ciò che è nostro compito e che è possibile, ma ci aspettiamo che le forze politiche, le associazioni, tutti coloro che hanno a cuore le ragioni della vita democratica facciano altrettanto per impedire, nell'interesse di tutti, che si metta il bavaglio al diritto fondamentale di ogni convivenza civile e democratica: sapere per poter scegliere.

Per questo il comitato promotore chiede un incontro urgente al presidente della Commissione di vigilanza e invita tutti coloro che credono che una democrazia muta è una democrazia morta a partecipare al presidio indetto dal comitato promotore giovedì 24 aprile alle ore 12 davanti alla sede della Commissione parlamentare di vigilanza per ottenere il ripristino della decenza democratica."

Milano, 18 aprile 2003

Grazie per l'attenzione