I profughi Rom sono in via Labirinto dal gennaio 2002, la disponibilità della proprietà (gruppo Galeazzi) ha consentito un breve periodo di tranquillità relativa - se non si tien conto del comportamento dei vigili, più volte denunciato, e delle deportazioni in patria operate dalla questura.
Il tutto in condizioni di estrema povertà materiale senza luce ed acqua, col divieto assoluto di lavorare, le multe di 400 euro se accattonano e il Beccaria per i minori che effettuano modesti prelievi dalle scorte dei mercanti e dagli averi dei nativi.
In luglio la proprietà mi ha informato che, in seguito a ripetute pressioni provenienti dal comune, non avrebbe potuto evitare di chiedere alla autorità giudiziaria di rientrare in passesso dell'area.
La decisione non si è fatta attendere: lunedì 9 c.m. il Questore mi ha telefonato convocandomi per il giorno seguente, mi sono recato all'incontro con due compagne del C. S. Mag 47, E. e S.
Nel corso del colloquio, alla presenza del vice questore e del capo della DIGOS, ci è stato riferito che per ordine del magistrato il campo deve essere evacuato e che ciò avverrà probabilmente settimana prossima. Non c'è stata possibilità di trattativa. Non è stata data nessuna assicurazione sul destino degli abitanti del campo salvo quella che chi non risulterà in regola verrà immediatamente deportato in Romania.
Ieri sera sono intervenuto ad un'assemblea al campo di via Labirinto dove ho riferito le tristi comunicazioni del Questore. Nessuno di loro vuole tornare in Romania dove agli stenti si aggiungerebbero le persecuzioni anti Rom, più volte denunciate da Amnesty international e dal Consiglio d'Europa.
Se vengono cacciati da dove sono non sanno dove andare ( fra l'altro le roulotte non sono rotabili).
Tutti i partecipanti all’assemblea si sono detti disposti ad azioni di protesta come quelle recenti di Treviso e di altre città, e come quelle effettuate in passato a Brescia da Rom e dai migranti.
Brescia, 13.9.02