INFORMAHUMUS 23
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LA RIFLESSIONE DELLA NEWSLETTER
I “COSTI” DEL NUCLEARE”(prima puntata)
Nel
1980 l’ENEL ha stipulato un contratto per l’invio, il trattamento e la
riconsegna all’Italia di 105 tonnellate di combustibili per centrali atomiche.
L’altro contraente è la BNFL (British Nuclear Fuel), società governativa che da
oltre 30 anni riceve e trasforma materiali contaminati italiani, giapponesi,
australiani, nella centrale atomica di Sellafield (vedi nel sito http://www.progettohumus.it/Specials/NonCherno.html).
Le
scorie radioattive inviate in Gran Bretagna provengono principalmente dagli
impianti di Saluggia e Trino (Vercelli). A Saluggia (una delle zone in Italia
con la più alta incidenza di tumori
fra la popolazione), nel reattore spento della FIAT AVIO ed in un centro
di ricerca dell’ENEA, si trovano 1.550 metri cubi di scorie radioattive; a Trino, nella
centrale disattivata, 1.020 metri cubi.
Dal
1980 ad oggi le scorie inviate ammontano a oltre 50 tonnellate di combustibile
atomico.
I
costi per 54 tonnellate di sostanze altamente radioattive (dati della SOGIN, la
società statale che gestisce le scorie) sono 15 milioni di euro per i trasporti
più 1 milione e 224 mila euro per ogni tonnellata di rifiuti nucleari dai quali
estrarre plutonio (buono per le bombe atomiche) ed uranio impoverito per i
micidiali proiettili. (Ricordiamo che il DU – uranio impoverito – debitamente
trattato è più efficace e meno costoso del tungsteno monocristallino. Quando il
proiettile entra in una corazzatura polverizza l’uranio che esplode in frammenti
incandescenti che, uscendo dalla parte perforata ed a contatto dell’aria,
aumentano l’effetto distruttivo. A livello sanitario i problemi avvengono quando
il DU entra nell’organismo o sotto forma di pulviscolo, o sotto forma di
schegge. L’uranio ingerito, inalato o presente nei frammenti di proiettile
incorporati, può essere solubilizzato dall’organismo e depositarsi nei vari
organi, soprattutto a livello renale, causando patologie da immunodepressione,
cancri ossei, leucemie, anemie, ecc..L’uranio lasciato sul campo di battaglia
viene lentamente trasportato dal vento e respirato, ed il fall out può
contaminare le falde acquifere od entrare nella catena
alimentare.)
Da
Sellafield i residui senza valore
bellico/militare, radioattivi per “soli” 30 anni, torneranno in Italia per
essere ricollocati (Sardegna?!).
Il prezzo lo paghiamo noi: 5 centesimi di euro per ogni kilowatt della bolletta ENEL di ciascun cittadino. Cinque centesimi per le armi nucleari, accanto alle quali lavorano e si ammalano di cancro e leucemia i nostri soldati in missione “di pace” nella ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Somalia: sono i paesi dove i proiettili anticarro sono stati adoperati e dove i loro residui (uranio impoverito), spesso invisibili, giacciono sul terreno, nelle case, nei campi di grano e verdure (nel 1994 in Bosnia sono stati sparati 10.000 proiettili radioattivi). Si teme siano stati usati anche a Quirra, in Sardegna, dove, tra la popolazione attorno al poligono, si sono registrati 14 casi di tumori sospetti. (Fonti: Marco Mostallino, l’Unione Sarda, 29 maggio 2003; sito uranioimpoverito.it)
WWW.PROGETTOHUMUS.IT: LE
NOVITA
26
MARZO 2004: inaugurazione
mostra “26 Aprile” su Chernobyl e Bielorussia, h.18,00 via Stampatori 4, palazzo
Scaglia di Verrua, Torino.
L’inaugurazione sarà preceduta da un incontro con le associazioni del
volontariato a cui parteciperanno il presidente di Komchernobyl, dr. Vladimir
Tsalko, il vice governatore della regione di Gomel Klebleev Vitaly ed il
consigliere politico dell’Ambasciata di Belarus in Italia, dr. Serghjei
Serghjejev.
La
mostra è dedicata all’amico pittore Paolo
Cimoni.
Paolo
Cimoni era nato a Caldana (Grosseto) nel 1945 ed è qui che ha sempre vissuto e
lavorato. Conosciuto come il pittore dei minatori, ha sempre amato dipingere il
mondo delle miniere con i suoi personaggi e gli spaccati di vita quotidiana. Le
sue opere sono un omaggio alla gente semplice, al lavoro, alle tradizioni, a
Caldana e alla Maremma. Paolo ha ritrovato lo stesso legame con le terre
Bielorusse dove ha ritrovato la stessa semplicità ma anche la stessa fierezza
della gente che le abita.Fare un elenco delle mostre a cui ha partecipato e dei
premi ricevuti sarebbe impossibile. Fra i momenti più significativi: nel 1971
espone per la prima volta a Firenze in una collettiva "Pittori di Maremma". Nel
1979 riceve da Romano Battaglia il 1° premio "Lettere e Arti premio Apuania".
Nel 1985 l'Accademia Veneta di Scienze e Arti di Cavalese, gli organizza una
personale. Nel 2002 organizzata da Legambiente espone a Kiev nel museo di
Chernobyl.
La
mostra è prenotabile: vedi sito
http://www.progettohumus.it/Forum/viewforum.php?f=6
SEZIONE
LINK AMICI (http://www.progettohumus.it/LinkTema/LinkAmici/LinkAmici.html):
sta progressivamente
aumentando in numero e qualità. Aspettiamo segnalazioni per link reciproci:
contattare il webmaster: slimdany@hotmail.com
.
LA
SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: sono
in corso i preparativi per effettuare, fra aprile e maggio, lo stage
agronomico (corso di specializzazione) agli agronomi bielorussi
sull’approfondimento delle tecniche del “fuori suolo”. Lo stage si terrà presso
l’Istituto Mario Neri grazie alla collaborazione dello stesso Istituto e del
Servizio Produzione Vegetali della Regione Emilia Romagna. Vedi, come linee
guida, lo stage precedentemente effettuato: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProAgro/Italia/Italia.html Nella serra sperimentale di Gomel, in
attesa del completo disgelo, stanno predisponendo tutto il materiale
(idrocomputer, collegamenti, preparati per soluzioni nutritive) per dare avvio
alla coltivazione “fuori suolo”. Vedi: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProAgro/Molciany/Molciany.html).
Nell’ultimo coordinamento del Progetto Humus (28 febbraio) sono state impostate
le linee generali per la costruzione della serra per il villaggio di Dubovy Log:
quest’anno si vorrebbe preparare il
progetto, il terreno, le infrastrutture ed ottenere tutte le autorizzazioni di
legge. E’ stato previsto un investimento complessivo di 60.000 euro. Contiamo
sul sostegno di tutti (vedi: http://www.progettohumus.it/Donazioni/Donazioni.html).
LA GESTIONE DEL RISCHIO RADIOATTIVO: è stato stampato il volume sulle raccomandazioni e sullo stile di vita idoneo per assicurare le migliori condizioni possibili di qualità di vita in territorio contaminato (vedi: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProSocio/EducazioneStili/EducazioneStili.html). Il libro è frutto dell’indagine svolta per due anni consecutivi sul campo dal progetto Humus in collaborazione con Nii Radiologhi. E’ in fase di distribuzione a tutte le famiglie del villaggio di Dubovy Log.
Ogni sette secondi un bambino
muore di fame,
eppure oggi ci sono le condizioni economiche e tecnologiche per realizzare un
mondo più sicuro, più prospero e più giusto per tutti.
Nel Settembre del
2000, durante il Millennium Summit, 189 Capi di Stato e di Governo si sono
impegnati a lavorare insieme per raggiungere otto obiettivi:
1. eliminare la
povertà estrema e la fame,
2. assicurare l’istruzione elementare
universale,
3. promuovere la parità fra i sessi,
4. diminuire la mortalità
infantile,
5. migliorare la salute materna,
6. combattere l’HIV/AIDS e
le altre malattie,
7. assicurare la sostenibilità ambientale,
8.
sviluppare una partnership globale per lo sviluppo.
Ora gli impegni presi in
quell'occasione devono essere mantenuti.
Il Progetto Humus sostiene la
Campagna “No excuse
2015” promossa con il sostegno dell’ONU. ed invita a firmare la
petizione on line “No excuse
2015”, per far pressione, affinché i Governi rispettino gli
impegni presi.
per
raggiungere gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Sito
della campagna
http://www.millenniumcampaign.it/index.html
Grazie per l'attenzione!
Massimo Bonfatti
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