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FINANZIARIA E
PENSIONI:
LA
MISURA E’ COLMA. BERLUSCONI VA FERMATO!
IL 24
SCIOPERI ANCHE IL SINDACALISMO DI BASE E LA FIOM
dichiarazione di
Luciano Muhlbauer (segr. naz. Sincobas)
La misura è davvero colma. La perdita di
potere d’acquisto di salari e pensioni sta raggiungendo il punto limite, i
contratti per oltre un milione di lavoratori pubblici sono scaduti da quasi due
anni e la precarizzazione della vita lavorativa sta imperversando.
E cosa fa il governo? All’entrata in
vigore della Legge 30, che introduce la generalizzazione della condizione
precaria, aggiunge un nuovo e insopportabile attacco al sistema pensionistico e
stanzia cifre irrisorie per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego,
insufficienti persino ad avvicinarsi al recupero del salario perso in questi
anni.
Il governo Berlusconi ha fallito su tutta linea.
I lavoratori e i pensionati sono
oggi più poveri e con meno diritti. E l’unica riposta del governo è il taglio
delle pensioni e un ulteriore riduzione del potere d’acquisto degli italiani. E’
positivo quindi che Cgil, Cisl e Uil abbiano rifiutato di proseguire la
trattativa farsa e abbiano indetto un primo sciopero per il 24
ottobre.
Il Sincobas propone a tutto il
sindacalismo di base e alla Fiom - che ha indetto lo sciopero generale dei
metalmeccanici per il 17 ottobre - di convergere sul 24 ottobre e di proclamare
lo sciopero generale per tutta la giornata il 24 ottobre.
Occorre costruire una grande giornata di
sciopero e di lotta come primo passo per fermare Berlusconi. Ma è insufficiente
invocare la difesa della riforma Dini e sbagliato accettare la logica di
ulteriori “correzioni”. Occorre invece costruire una piattaforma sociale che
affronti l’insieme dell’emergenza sociale determinata da anni di applicazione
delle politiche liberiste.
Il sistema pensionistico non può subire
ulteriori peggioramenti, non va toccato, anzi vanno aumentate le pensioni minime
che oggi non permettono nemmeno più una vecchiaia dignitosa. Va abolita la Legge
30 della precarietà totale. Le vertenze contrattuali non possono chiudersi con
aumenti inferiori all’inflazione reale e va introdotto per legge un meccanismo
automatico che consenta la salvaguarda del potere d’acquisto di salari, stipendi
e pensioni. Questi sono i punti centrali su cui proponiamo di mobilitarci il 24
ottobre.
Una ragione in più per essere in piazza
il 4 ottobre a Roma, contro una Europa che non considera i lavoratori, ma
soltanto il mercato e i mercanti. Sarà il primo passo per preparare lo sciopero
generale e un autunno di lotta per cacciare il governo Berlusconi, ma anche le
disastrose politiche liberiste, il cui fallimento è sotto gli occhi di
tutti.
Milano, 1 ottobre
2003
Info: 338.4290610