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Sent: Wednesday, November 28, 2001 11:32
AM
Subject: COME, QUANDO,DOVE PERCHE
Non è sufficiente sapere dove si vuole andare; è
importante anche il come , il quando e il perchè.
Sul PERCHE' sono sbrigativo: diciamo che il patto
di lavoro promosso dai social forum a Firenze rappresenta una buona carta di
intenti e disegna in gran parte la nostra identità
IL DOVE in un certo senso da' cadenza
cronologica alle nostre iniziative , determina la priorità delle cose senza
pero' escludere niente.
DOVE ANDREMO I PROSSIMI MESI?
- guerra- immigrazione- sanità
pubblica-finanziaria-pcb-exa-
scuola-proibizionismo...ce nè per tutti i
gusti
CHI STABILISCE LE PRIORITA'
i gruppi tematici forse nascono per questo, per
evitare di perdere dei pezzi , per stare insieme all' interno di un orizzonte
comune ; ognuno di noi dall'interno della propria area tematica secondo le
proprie specificità e le proprie capacità può essere utile a questo
movimento.
Questa è la prima differenza che ci
divide(scegliere la priorità , il gruppo tematico) ma anche un primo modo di
stare insieme( dentro il gruppo tematico e dentro la plenaria
)
IO personalmente ho scelto di stare nel gruppo
Democrazia e Diritti , un bel gruppo, che fino ad oggi ha ragionato sulle
regole della democrazia interna del Social Forum su mandato dell'Assemblea
Plenaria.
Dalla prossima riunione di gruppo cominceremo a
discutere i modi del fare politica insieme , le modalità d'azione ; qui altre
differenze si faranno sentire :non avremo più solo i gruppi tematici ma
anche gruppi con modi differenti di stare in piazza (i famosi gruppi di
affinità del 20 luglio a genova).
IL COME andare sara' sicuramente uno dei temi
"caldi "
della prossima riunione di gruppo(lunedi 3
dicembre ore 20.30 sede di R.C. di via Pile).
COME prenderemo questa decisione ? per
consenso!
cercheremo cioè di trovare una formula che in
qualche modo, chi più chi meno, riesca ad accontentare tutti.
Il metodo del consenso è una sfida , una
scommessa ,
per niente facile da raggiungere ( prova ne è il
fatto che nella plenaria di lunedi non si è raggiunto il consenso sul tema
proposto ).
il metodo del consenso è un
obiettivo politico.
Allargare il consenso su questo movimento non
dovrebbe essere l'obiettivo di un solo gruppo tematico , dovrebbe esserlo
dell'intero movimento.
Diversi sono i MODI per farlo
:
-stare in piazza,dove
visibilità-azione-comunicazione rappresentano l'esserci
- stare fuori dalla piazza (dibattiti, seminari,
proiezioni, teatro...)dove l'esserci è invece rappresentato da
visibilità-formazione-comunicazione.
Visibilità-comunicazione sono le variabili
fisse.
Azione-formazione le variabili mobili (la
ricchezza delle nostre differenze).
E infine il QUANDO.
Va bene tutto: ognuno scelga i suoi tempi in base
ai ritmi della sua vita. Ma una cosa lasciamola stare - non usiamo la parola
emergenza. E da quando sono nato che questo Stato mi sottopone a un emergenza
dopo l'altra, BASTA!
Le emergenze sono funzionali a chi
comanda.
Con questo chiudo , naturalmente mi aspetto
numerose repliche, abbiamo una mailing-list usiamola, ciao Marco.
NB: anzi due cose lasciamo stare- teniamo fuori
dalle assemblee la retorica e le medagliette sul
petto,grazie.
Capisco
l'antipatia per alcune parole, ne sono affetto anch'io. Le parole consenso,
unanimità, convinzione, mi
evocano gli orrori staliniani, e gli orrori
delle strutture commerciali delle multinazionali.
Quanto alle urgenze, scadenze, problemi, ho un
amico che ignora tranquillamente quelle fiscali, l'unico timore
che ha è che il fisco non lo ignori, per questo
cerca di tenere un basso profilo. Altri miei conoscenti ignorano
la fame, la guerra, le malattie, altrui perchè
importante è pensare alla propria famiglia, perchè bisogna
concentrarsi
sulle cose vicine, su cui si può incidere.
Finchè....
Vorrei un movimento in cui ci sia posto per le
convinzioni e le azioni di tutti coloro che vogliono un mondo
senza ingiustizie, senza dover
omogeneizzarmi ai metodi, ai tempi e alle priorità di
chicchessia.
Voglio poter essere minoranza senza che mi debba
sentire in colpa. Voglio poter praticare iniziative con
chi le condivide, senza obbligare (ottenere
il consenso) tutti a praticarle. Sono felice che a fianco a me
vi sono altri che si occupano di iniziative che
io non ho voglia ne tempo di organizzare.
Sono daccordo che vi devono essere scadenze
principali decise insieme, ritengo che l'exa sia una di queste
e sono disponibile a coinvolgermi con il gruppo
pace e solidarietà o con chi vorrà lavorarci (Alfredo sono con
te).
Un'altra è l'opposizione alla legge Bossi-Fini
con la scadenza nazionale del 19/1, cui io sono intenzionato a
partecipare,
ma senza ruolo di
organizzazione. Fondamentale passaggio è lo sciopero generale
del 14-12-2001 cui parteciperò, ma che
spero molti altri organizzeranno. Ecc.
Ecc. Pensate che si possano ignorare queste scadenze?
Io parteciperò solo ad alcune riunioni, sono
pigro, nato nel nord Italia dove ci si può godere la vita, mi senbra
uno
spreco non approfittarne almeno moderatamente,
confido che altri compagni si occupino di tante altre cose.
sauro