IRAQ  27/3/2003 18:51

RIUNIONE CHIESE CRISTIANE A BAGHDAD: DICHIARAZIONE

Church/Religious Affairs, Standard

 

Il testo che segue è stato dettato a Teleradiopace, emittente della diocesi di Chiavari, dall’abitazione di monsignor Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad dei Caldei, da una delle poche linee telefoniche ancora funzionanti in città. Tutti gli altri sistemi di comunicazione, dal fax alle e-mail, almeno per monsignor Warduni, che dettava sotto le bombe, non erano più disponibili. La telefonata si è conclusa alle 17:45 ed ecco la trascrizione dell’ ‘appello dei capi delle Chiese cristiane d’Iraq’ trasmessa alla MISNA da Teleradiopace.


“Noi, responsabili delle chiese cristiane in Iraq, in questi giorni difficili
e terribili che attraversa la nostra patria, l’Iraq, lanciamo dal profondo
dei nostri cuori, in unione con tutti gli uomini di buona volontà e con
quelli che amano la pace, un appello ai responsabili, affinché ascoltino la
voce di Dio, che comanda ai suoi figli l’amore, la fratellanza e il perdono,
affinché non siano la causa di distruzione, di versamento di sangue,
dell’aumento degli orfani, degli handicappati e delle vedove, per arrivare
soltanto al loro proprio interesse personale ed egoista.
Che i responsabili di quest’aggressione al popolo iracheno
ascoltino il pianto dei bambini, il grido delle madri e dei padri sofferenti
e la disperazione delle ragazze e delle donne, che sentano la sofferenza di
tutti gli iracheni a causa della mancanza di medicine e di tutto il
necessario per la vita e che cessino di mandare missili e bombe, sedendo intorno al tavolo per il dialogo; possano chiedere al
Signore l’illuminazione per seguire i principi celesti, i diritti dell’uomo
e i valori morali e umani, sapendo giudicare ragionevolmente, per trovare le
vie che garantiscano la cessazione immediata della
guerra, affinché si realizzi la pace desiderata e duratura. Ci sono ancora
tante vie e molti mezzi per arrivare alla soluzione dei problemi mondiali,
attraverso il dialogo e la comprensione, affinché tutti vivano una vita
tranquilla e pacifica.
Noi responsabili delle Chiese cristiane, insieme con i nostri fratelli
musulmani in Iraq, dove viviamo insieme con amore e carità fraterna da
centinaia di anni in questo paese pacifico, ringraziamo tutti quelli che
lavorano per fermare l’aggressione contro di noi, e specialmente il
Santo Padre Giovanni Paolo II. Chiediamo di continuare la preghiera e
l’opera assidua per influenzare quelli nelle cui mani sta la decisione della
cessazione di quest’aggressione ingiusta sul nostro martoriato popolo, causa della morte di bambini, vecchi, donne, malati, mentre i
nostri giovani al fronte devono difendere con lealtà la loro patria.

[CO]

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