ciao elena, tutt*
car* tutt*, per quelli che tra di voi non lo sapessero, il gan (gruppo di azione nonviolenta) di reggio emilia in dicembre ha iniziato a mettere in atto con cadenza bisettimanale la sua biciclettata nonviolenta che sottolinea la connessione dell'uso dell'auto con le guerre (e di conseguenza quella dell'uso della bici con la pace)
bella cosa. i migliori auguri ai gan di reggio :)
è diversa dalla critical mass (come potete vedere dalla descrizione dell'azione che vi giro insieme -e in coda- alla mail di jacopo fo)
jacopo fo mi sta un po' sul cazzo ma la cosa è abbastanza irrilevante qui ;) cmnq non ho ben capito sta sostanziale differenza con la criticalmass (lascio sotto la parte della mail in cui è descritta la biciclettata di reggio)
anzi, a me pare una specie di criticalmass contro la guerra, quella dei gan... tanto più che critical mass è qualcosa di decisamente aperto, come temi e modalità di (dis)organizzazione
ne approffitto per invitare te e tutt* le persone che leggono questa lista alla prossima cm bresciana, che essendo ora il primo sabato pomeriggio di ogni mese immagino sarà sabato 1 febbraio ;)
ciao a tutt* elena
baci e bici carl0z
[...]: una biciclettata per le vie della città, con cadenza periodica, che espliciti il nesso tra l'uso privato dell' automobile e le guerre per il petrolio, e si delineano le prime caratteristiche dell'azione che verranno poi definite via via, negli incontri successivi, in maniera più dettagliata. Si tratta di un'azione nonviolenta di sensibilizzazione, che ha come destinatari principali i cittadini contrari alla guerra che usano abitualmente l'automobile - il cui obbiettivo è quello di esplicitare il legame diretto tra il bisogno di petrolio delle società occidentali ed il ciclo di guerre imperiali attuali - al fine di indurre alcune modifiche nell 'uso abituale dell'auto, proponendo l'alternativa della bicicletta. Si decide che si avrà un punto base informativo dal quale si partirà, attraversando in fila indiana le vie principali del centro storico e quelle a grande scorrimento, ed al quale si farà ritorno; che la periodicità sarà quindicinale; che le bici saranno imbandierate e progressivamente elaborate creativamente; che il messaggio esplicitamente ripetuto sarà: "Contro le guerre per il petrolio lasciamo a casa le automobili". Si decide di proporre la "biciclettata nonviolenta" sia ad altre realtà reggiane, come l' associazione ciclo-ecologista Tuttinbici, sia ai Gruppi di Azione Nonviolenta, ai nodi lilliput ed ai movimenti nonviolenti del resto d' Italia. Si decide, infine, di creare degli "indicatori d'efficacia" che ci aiutino a valutare in progress la riuscita della "progett/azione In bici contro la guerra" rispetto agli obbiettivi espliciti condivisi. Negli incontri successivi si stila un "piano d'azione organizzativo", che mette insieme le cose da fare con i nomi di coloro che le faranno, nel quale si dettagliano ancora di più le azioni da compiere per arrivare pronti alla data che viene stabilita per il 14 dicembre. C'è chi si assume il compito di stendere il documento del progetto e chi si occupa dell'organizzazione dei ruoli e dello studio del percorso; chi tiene i contatti con altri gruppi e associazioni e chi fa le ricerche della documentazione da proporre ai cittadini (libri e dossier autoprodotti in forma sintetica e approfondita); chi si occupa delle autorizzazioni e chi di elaborare gli indicatori d' efficacia; chi, infine, dei mezzi di comunicazione e dei volantini e chi della messa a punto di biciclette, bandiere e striscioni.
Azione I ruoli da tenere durante la biciclettata sono liberamente scelti: due persone staranno al tavolo a parlare con la gente, a distribuire i dossier ed a vendere i libri; una ciclista aprirà la fila con lo striscione "Contro le guerre per il petrolio lasciamo a casa le automobili" ed uno chiuderà con uno striscione uguale; un altro si muoverà al di fuori della fila, per essere libero di osservare la situazione generale, verificare che tutto proceda regolarmente, tenere i contatti tra la testa e la coda; atri osserveranno le reazioni dei pedoni e degli automobilisti. Finalmente, alle 9.00 del 14 dicembre, in una fredda e nitida giornata di sole dopo settimane di pioggia e nevischio, i membri del GAN, circa 10 persone, si trovano al luogo convenuto, piazza della Vittoria, decidono il posto dove sistemare il banchetto e, per prima cosa, issano la bandiera della nonviolenza - le mani che spezzano il fucile su campo arcobaleno - sull'asta che regge il cartello che denomina la piazza. Si sistemano sul tavolo i libri, i dossier, i volantini ed altro materiale informativo, si recupera l'ultimo permesso all'ufficio del Comune, si srotolano gli striscioni: il più grande avvolgerà il tavolo, gli altri saranno fissati sulle due biciclette, alle quali è stato applicato un telaio in verticale, che apriranno e chiuderanno la fila. Man mano che altri ciclisti arrivano, si sistemano le bandiere sulle bici ed alla fine quasi ogni bicicletta avrà la sua bandiera della pace o della nonviolenza issata su una lunga asta, una verde canna di bambù. Ai partecipanti esterni al GAN si distribuiscono le "istruzioni per la biciclettata" dove sono indicate le 10 regole che tutti dovranno rispettare. Alle 10.30 si parte. 25 biciclette in fila indiana si muovono lentamente e tutte le bandiere cominciano a sventolare: è un serpentone colorato di circa duecento metri che sguscia ordinatamente prima tra i tanti pedoni del centro, poi nel traffico del sabato mattina, poi attraversa l'incrocio principale della città, quindi ritorna in centro, va a circondare in segno di amicizia la manifestazione degli studenti che si svolge in una piazza vicina ed infine torna al punto di partenza. Tutto fila liscio ed è molto bella e di grande effetto la teoria di bandiere arcobaleno, baciate dal sole e agitate dal vento, che sventolano incuneandosi silenziosamente nel traffico cittadino, non solo automobilistico, prenatalizio. La curiosità suscitata tra passanti, automobilisti ed altri ciclisti e in qualche caso l'apprezzamento esplicito ci inducono a ripetere il percorso una seconda volta.