Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia
Comunicato stampa
Roma, 13 marzo 2004
Contro la
politica di negazione e di provocazione nei confronti del popolo kurdo ha avuto
luogo una ribellione nel Kurdistan sudoccidentale
(Siria)
Dopo la guerra in Irak gli stati della
regione mediorientale, come Turchia, Siria, Iran hanno fatto un patto contro il
movimento di liberazione nazionale del Kurdistan e tentano con ogni mezzo e con
tutte le forze per impedire che si avesse un riconoscimento del popolo kurdo
nell’area mediorientale
Da ieri, prendendo
spunto da una partita di calcio che si svolgeva a Qamishlo, le forze reazionarie
e nazionaliste operanti in Siria hanno attaccato la popolazione civile kurda di
ogni città del Kurdistan sudoccidentale (Siria), il che ha provocato finora 52
morti e centinaia di feriti e migliaia di arresti.
Ancora, da ormai
due giorni, questi avvenimenti proseguono e il popolo kurdo si sta ribellando in
tutta questa area in cui ciò si verifica. Il nostro popolo senza armi tenta di
difendersi contro ogni attacco che provengono dalle forze governative e da forze
ultranazionaliste arabe che credono e professano tuttora con slogan la loro
fedeltà a Saddam Hussein Questi attaccano la popolazione kurda pronunciando questi slogan.
Le città in cui ha
luogo la rivolta, oltre a Qamishlo,
sono Hesekě, Derik, Terbespi, Sere Kaniye.
Oggi centinaia di
migliaia di persone hanno manifestato in segno di protesta contro la politica
provocatoria e negazionista del governo siriano. Le manifestazioni, ma anche gli
scontri continuano tuttora.
Il presidente del
Kongra-Gel, Zubeyir Aydar ha invitato i Kurdi a essere uniti e ha manifestato
solidarietà ai kurdi siriani e ha fatto appello ai kurdi di tutti gli stati in
cui vivono, in Medio Oriente, in Europa e nel resto del mondo, a portare avanti
la lotta pacifica e democratica del popolo kurdo per il riconoscimento dei
propri diritti in Siria; ha fatto appello al governo siriano di intraprendere il
dialogo con i rappresentanti del popolo kurdo nell’area, al fine di pervenire a
una soluzione.
L’Ufficio di
Informazione del Kurdistan in Italia condivide l’appello al dialogo e si premura
di comunicare questi fatti al fine di informarne correttamente l’opinione
pubblica italiana, chiedendo che essa non faccia mancare la sua solidarietà al
popolo kurdo in questa occasione. L’Ufficio insiste nel ribadire l’importanza
del lavoro assieme a tutte le forze democratiche per giungere a una soluzione
della questione kurda in Medio Oriente.