Il comunicato è del 15 aprile. Sarebbe stato interessante averlo in tempo reale. Poichè riguarda anche Brescia e le "discussioni" avvenute nella notte tra il 13 e il 14 aprile a proposito della "prevista manifestazione" a Brescia del comunicato emesso dallo stesso comitato nella giornata del 9 aprile. Meglio tardi che mai. ciao Mimmo
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APPELLO DEL COMITATO FERMIAMO LA GUERRA
L'uccisione la notte scorsa di Fabrizio Quattrocchi, "operatore privato di sicurezza" catturato con altri tre colleghi presso Falluja, mostra tutto l'orrore delle conseguenze di uno stato di guerra e di occupazione che ci coinvolge direttamente. Le dichiarazioni dei suoi familiari, come di quelli di altri due tra i prigionieri, richiamano le ragioni del dialogo e della pace e chiedono che tutti, ma proprio tutti, tornino alle loro case: noi ci stringiamo nella solidarietà ai familiari e ne condividiamo l'appello, che stride drammaticamente con l'irresponsabile gestione mostrata dalle autorità di governo italiane.
E' giudizio unanime del Comitato Fermiamo la guerra che la rivolta generalizzata contro le forze di occupazione da parte di componenti politiche e religiose e di popolazioni dell'Iraq, quale quella osservata in questi giorni, confermi più che mai le ragioni del movimento contro la guerra.
Lo stato di guerra, fuori da ogni regola dell'ordinamento e del diritto internazionale, è divenuto una realtà innegabile.
L'occupazione ha comportato per la popolazione irachena un drammatico peggioramento delle condizioni di vita e si è rivelata una rapina delle loro risorse.
Di fronte alle sollevazioni, l'occupazione stessa è andata imbarbarendosi ancor più, annullando ogni garanzia e rispetto dei diritti degli occupati.
Le truppe italiane sono state coinvolte in atti di repressione diretta contro i civili, a Nassirya, aggravando la responsabilità che il governo italiano si è assunto coinvolgendo il nostro Paese in questa guerra, in aperta violazione dell'articolo 11 della Costituzione e determinando una situazione istituzionale senza precedenti nella storia della Repubblica.
L'occupazione è condotta non solo con l'utilizzo delle truppe regolari dei Paesi occupanti, ma anche con un vero e proprio esercito - la seconda forza occupante - formato dalle compagnie di sicurezza private direttamente arruolate dalle imprese multinazionali coinvolte nella rapina del paese.
I costi della situazione attuale sono insostenibili: essi sono costituiti anzitutto dalle vite di civili spezzate in questi giorni, migliaia tra le donne, gli uomini e i bambini dell'Iraq, ma troppe anche tra gli stranieri cittadini dei Paesi occupanti.
Il Comitato Fermiamo la Guerra chiama i popoli della pace e i movimenti tutti che si battono perché cessi il massacro a intensificare la mobilitazione per il ritiro delle truppe di occupazione dall'Iraq, l'autodeterminazione del suo popolo, una giusta pace in Medio Oriente.
Questi obiettivi - che costituivano la base della piattaforma della grande manifestazione dello scorso 20 marzo - non sono condizionabili in alcun modo. Anzi, sono le sole condizioni per perseguire la pace e interrompere la dinamica della guerra e del terrore.
Il Comitato fermiamo la guerra sollecita le cittadine e i cittadini italiani a prendere la parola per denunciare gli interessi politici ed economici che stanno dietro le scelte di guerra e sensibilizzare l'opinione pubblica anche attraverso un'opera di controinformazione.
Il Comitato Fermiamo la Guerra fa sua l'iniziativa degli Ostinati per la Pace, che da giorni presidiano il Parlamento e fa appello a tutte e tutti i pacifisti affinché partecipino a questa presenza di pace permanente nei prossimi giorni.
Il Comitato Fermiamo la Guerra invita a partecipare alle iniziative locali contro la guerra organizzate a Brescia in occasione della fiera delle armi Exa (16-18aprile) e a quelle previste all'interno della manifestazione per l'Africa che si terrà a Roma dal 15 al 17 aprile.
Il Comitato Fermiamo la Guerra sarà presente con le bandiere della pace davanti al Quirinale, sede del massimo garante della Costituzione italiana, il 24 aprile, vigilia dell'anniversario della Liberazione d'Italia dal nazifascismo e dalla guerra.
Il Comitato Fermiamo la Guerra fa appello a tutte le donne e a tutti gli uomini, alle forze civili, sociali e politiche che hanno manifestato il 20 marzo scorso per il ritiro immediato delle truppe, affinché partecipino a tutte le manifestazioni del 25 aprile nella ricorrenza della Liberazione, colorandole con le bandiere arcobaleno, per difendere i valori della Resistenza e la Costituzione che da essa è nata. E per ribadirne con forza il suo articolo 11: l'Italia ripudia la guerra.
Roma, 15 aprile 2004