Vi invio per conoscenza la lettera da me
inviata questa mattina al direttore del Bresciaoggi
ciao Sauro
----- Original Message -----
Sent: Thursday, March 28, 2002 8:01 AM
Gentile direttore,
a proposito di quanto riportato nell'articolo su
EXA di giovedi 28-03-2002, vorrei precisare quanto segue: l'incontro doveva
vertere sull'accoglienza delle persone che giungeranno a Brescia da tutta Italia
per gli spettacoli, i dibattiti e le manifestazioni di Disarmiamo EXA che si
svolgeranno prima e durante la fiera. Doveva altresì discutere della logistica e
delle garanzie di svolgimento libero delle iniziative. E' stato prospettato un
incontro con la camera di commercio di cui non si capisce la natura, in quanto i
dibattiti sul commercio di armi intendiamo farli pubblicamente, mentre la CCA
non ha nessun ruolo istituzionale riguardo manifestazioni e quant'altro prima
detto.
Per quanto concerne le dichiarazioni dei signori
Renato Zaltieri e Sandro Pasotti, vorrei chiarire che forse sono incorsi in un
equivoco: il Brescia Social Forum non ha chiesto la chiusura delle fabbriche di
armi, ma ha posto il problema della loro eventuale riconversione e se ne
discuterà domenica 14 aprile in un convegno nazionale con economisti, deputati,
docenti universitari di rilievo mondiale, cui ovviamente sono invitati anche
Zaltieri e Pasotti. Per avere informazioni precise su cosa il BSF vuol fare e
cosa dice su Exa invito a visitare il sito www.bresciasocialforum.org dove
sono i documenti e le adesioni.
Il BSF ha dichiarato senza ambiguità che le
iniziative saranno assolutamente pacifiche, come tutte quelle che fino ad ora
abbiamo organizzato, che non verrà impedito a nessuno di entrare ad EXA, abbiamo
chiesto la sospensione di EXA per poter riflettere sul fatto che dietro il
commercio legale di armi si annida quello illegale, che EXA è una delle tre più
importanti mostre mondiali del settore punto di incontro tra chi produce e vende
armi leggere e chi le vuole acquistare. In questa riflessione siamo stimolati da
queste dichiarazioni : luglio 2001 il Segretario Generale
dell’O.N.U. Kohi Annan, ha definito le armi leggere e di piccolo calibro,
armi di distruzione di massa" e recentemente Mons. R. Martino,
rappresentante della Santa Sede all'Onu, facendosi voce di molte organizzazioni
della società civile, ha dichiarato che "gran parte del traffico illecito di
armi ha origine nel commercio legale delle medesime" (cfr. Intervento alla
56ma Sessione Generale dell'Onu sul disarmo - 15/10/2001).
Il dibattito parlamentare sulla modifica della
legge 185/90 sul commercio di armi, rende ancora più importante le
manifestazioni di Disarmiamo EXA, la difesa e l'estensione a tutta Europa di
questa legge è uno dei temi centrali delle nostre iniziative.
Disarmiamo Exa non è assolutamente contro i
lavoratori delle industrie armiere, con alcuni dei quali ci siamo incontrati, la
CGIL e la FIOM hanno deciso un percorso di riflessione con noi, speriamo che
anche la CISL e la Fim che in molte occasioni hanno avuto un grande ruolo
per fermare il commercio illegale di armi vogliano accompagnarci su
questa strada.
Sauro Di Giovambattista del Brescia Social
Forum