SI è RIPETUTA QUESTA MATTINA ALLE 9,30 CIRCA L'OPERAZIONE DI SEQUESTRO DI UNA GIOVANE PROFUGA.
QUESTA VOLTA SULLA MACCHINA VI ERANO 2 VIGILI MASCHI UNO DEI QUALI AVEVA PARTECIPANO AL SEQUESTRO PRECEDENTE.
VI è  INDIRETTAMENTE COINVOLTO ANCHE UN AGENTE IN MOTO COL QUALE I PRIMI DUE SI SONO CONSULTATI DOPO AVER COSTRETTO LA RAGAZZA A SALIRE IN AUTO.
 
forse è il caso di fare qualcosa
 
segue il rapporto e la trascrizione della testimonianza del sequestro di giugno.
 
 

CHIEDERE UN PO’ DI UMANITÀ

 

Chiedere un po di umanità.

Maria, almeno cosi la chiamaremo è l’ennesima vittima della politica dell intolleranza a Brescia. Rom rumena, 20 anni, due figli di 4 e 2 anni, richiesta di asilo politico. In ottemperanza alla legislazione vigente né lei né il marito possono lavorare. I miseri fondi destinati alla sua soppravvivenza ed a quella della sua famiglia, come sempre avviene in questi casi, non arrivano. Unico modo per cercare di soppravvivere è chiedere l’elemosina, o per usare un espressione Rom chiedere un po di umanità. Umanità che però viene negata.

Il suo racconto, ripreso di spalle dalla telecamera  perché teme ritorsioni da parte della Polizia Municipale, è  l’ennesimo esempio della barbarie di una società che si dice civile e che invece mostra con ricorrenza preoccupante la sua intolleranza culturale e in alcuni casi addirittura criminale.

Maria racconta di essere stata costretta a salire su una macchina della Polizia Municipale mentre usciva da un Bar. In precedenza era stata per due volte invitata da pattuglie della polizia municipale ad allontanarsi da un semaforo, e i cartlelli con i quali chiedeva umanità erano stati distrutti. E stata portata alla caserma della Municipale ma l’auto non è entrata, si è fermata all ingresso. Maria crede che il vigile all’ingresso abbia chiesto alla pattuglia di riportate Maria alla sua abitazione. Invece, dopo un viaggio in macchina di circa 30 minuti, Maria e stata portata fuori città, lungo una strada in salita, in montagna, ai margini di un bosco. Qui i due agenti municipali, di cui esiste una dettagliata descrizione,  le hanno intimato di scendere. Maria aveva paura, non sapeva dove si trovava e che cosa i due agenti, un uomo ed una donna volessero da lei. Minacciata di percosse è stata fatta a scendere a forza dalla vettura ed apostrofata con: questo è il tuo semaforo, chiedi l’elemosina qui. Maria piangeva ed implorava i due agenti di riportarla al campo ma senza risultato. I due ripartivano e Maria, dopo un’ora di cammino riusciva a raggiungere una fermata di autobus e tornava alla sua roulotte. Maria chiedeva solo un po di umanità.

Questo episodio è stato portato a conoscenza della amministrazione comunale, che si dichiara, per voce del responsabile ufficio stranieri e nomadi, Dott. G. Valenti estranea a questo ed altri episodi. Volontari ed esponenti della societa civile obbiettano che l’amministrazione comunale dovrebbe rimarcare la sua distanza da simili atteggiamenti e dovrebbe aprire una inchiesta per verificare chi fra i suoi dipendenti si è reso responsabile di tali episodi e disporre perchè in futuro non debbano ripetersi. Ricordiamo che la polizia municipale di Brescia compare in due rapporti  della commissione europea per la difesa dei diritti dei Rom (ERRC) e del CERD – organismo dell’ONU. In tali rapporti viene fra gli altri citato un gravissimo caso di percosse e minacce risalente al 1998 ai danni di 3 giovani Rom ad opera di alcuni agenti della Polizia Municipale cittadina. Recentemete, in data 14 gennaio 2002 durante uno sgombero, roulotte e tutti i beni e documenti, di proprietà dello stesso gruppo di Rom della ragazza sequestrata, venivano distrutti sotto la direzione della Polizia Municipale.

Indifferenza complice di politici ed opinione pubblica, negazione dei diritti fondamentali e come sempre i Rom diventano le principali vittime sacrificali della politica della tolleranza zero.


SI PUÒ VEDERE AMPIO STRALCIO VIDEO AL SEGUENTE INDIRIZZO INTERNET  http://www.lulop.com/site/appbyid.php3?id=307#

Per chi è interessato telefonare al 339.6275152

 

Di seguito HO TRASCRITTO  LA SINTESI DELLA TESTIMONIANZA RILASCIATA A ME IL 2/7/02 E DI QUELLA VIDEO DEL 5/7/02 DI CUI SI PUÒ VEDERE AMPIO STRALCIO AL SEGUENTE INDIRIZZO INTERNET

http://www.lulop.com/site/appbyid.php3?id=307#

 

“Mi chiamo Maria, ho venti anni ed abito al

campo di via Labirinto con mio marito e con i miei bambini.

 

Circa due settimane fa mi trovavo ad un  semaforo

[pare sia quello di via Oberdan ndr] a chiedere l’elemosina quando

sono stata fermata da due vigili comunali motociclisti,

essi mi hanno tolto di mano e rotto  il cartone su cui avevo

scritto la richiesta di carità e mi hanno intimato di andarmene,

poco dopo mi sono rimessa al semaforo con un nuovo cartone 

ma altri due agenti in moto mi hanno di nuovo stracciato il cartello,

ho quindi deciso di tornare a casa sulla strada del

ritorno sono entrata in un bar per dissetarmi, all’uscita

ho trovato un’auto della polizia municipale

con la portiera aperta. I vigili erano due, una

donna ed un uomo, la donna aveva i capelli neri mossi o ricci

e lunghi ed una piccola cicatrice o segno  orizzontale di due

centimetri circa sotto un occhio [Maria si è segnata

sotto l’occhio destro, distanziando pollice e indice

di circa 2 cm - ndr], l’uomo aveva i capelli corti

brizzolati o grigi.

 

I due mi hanno imposto di salire in macchina,

alle mie resistenze l’uomo ha minacciato di picchiarmi.

Mi hanno portata alla loro caserma vicino a via Milano

ma non siamo entrati, ci siamo fermati all’ingresso, lì

hanno parlato con un altro vigile.

 

Dopo di che con un viaggio di mezz’ora mi hanno portata

fuori città in salita in un posto che sembrava montagna

[nel territorio del comune di Brescia c’è il monte Maddalena,

alto circa 900 mt, inoltre da Brescia si possono raggiungere

in breve tempo diverse località montagnose della Valle Trompia – ndr]

mi hanno fatta scendere a forza, perchè io avevo

paura e non volevo lasciare l’auto,  ai margini di

un bosco e se ne sono andati dopo avermi detto:

stai qui a chiedere l’elemosina, è qui il tuo semaforo,

a nulla sono valse le mie lacrime e le mie implorazioni.”

 

MI AUGURO CHE QUALCUNO SI SCANDALIZZI E SI MUOVA PER FAR CESSARE QUESTE BARBARIE

Per chi è interessato telefonare al 339.6275152