Body bags è molto bella e forte, mi piace, ma francamente non credo che il che il kamikazee che è morto per ammazzarli avesse una coscienza più aperta. Se vogliamo uscire da una logica di guerra smettiamo di pensare che il mondo abbia dei cattivi. Siamo tutti buoni e cattivi in percentuale variabile, conosco carabinieri con la bandiera della pace sul balcone: non scommetterei sul 100% della loro coscienza, e tuttavia la trovo una cosa bella e -per loro- coraggiosa.
Visto che abbiamo la fortuna di vedere le cose da una certa distanza, per favore prima di pensare a un morto togligli quella divisa che ti ha pestato a Genova e pensa che dentro c'è un signor Chiunque, semplicemente un po' gregario e acritico come metà degli italiani, figlio di una certa educazione e di un certo condizionamento. Forse bisognava parlarci di musica, di come scopava o di cosa sognava alla notte, invece se ci si faceva a sassate vincevano i suoi ragionamenti brevi.
Credo che molti di loro fossero semplicemente padri di famiglia con lo stipendio stretto, che all'estero avrebbero preso un po' di milioni in più per rimandare la crisi di qualche anno. Certo che loro non somigliano ai disertori israeliani: a loro gli yacht e le Ferrari gli sarebbero piaciuti, erano senza anticorpi contro quel virus del belmondo, come peraltro molti dei nostri fratelli, amici e colleghi che magari hanno la bandiera della pace alla finestra. Anche tu (lo dico solo come amichevole esempio) stai usando un programma Microsoft, che è un po' come fare il pieno alla Esso. Lo so che l'odio è un sentimento denso, qualche volta sembra l'unica energia per resistere, ma noi abbiamo la cultura, la coscienza e quando ci riusciamo anche un po' d'amore, e ce li abbiamo proprio per questo, per provare ad essere un po' umani. Discorsi già detti, certo, come tutte le cose un po' erterne un po' ovvie. Eppure per favore, compatiscili o almeno ri provaci: è solo per questo che siamo migliori di loro, l'interpretazione politica viene dopo, se viene prima anche l'analisi più giusta ci acceca. Dunque non facciamoci condizionare - neanche all'incontrario - da questa retorica di Patria Bandiera e Onore.
Comunque, grazie della schiettezza e della bella citazione.
Marco GS
Il 13/11/2003 14.46.12, "Massimo Alberti" massimoalberti@hotmail.com ha scritto:
Da:: "Massimo Alberti" massimoalberti@hotmail.com
A:: bsf@bresciasocialforum.org Oggetto:Re: [Bsf] RESISTENZA-IRAQ Data: Thu, 13 Nov 2003 14:46:12 +0100
Ciao Walter, come sempre sei puntuale e appropriato nelle tue citazioni. Personalmete, ti dirò, nonostante ci abba provato, giuro, non riesco a provare alcun sentimento di pietà e cordoglio per quei carabinieri, che, tra l'altro, ho avuto la sfortuna di conoscere molto da vicino anche a genova, dove arrivarono con mezzi da guerra. Non ce la faccio.
Si continua anche da ambienti del movimento, con un po' di retorica credo, a incolpare il governo per aver mandato a morire dei poveri ragazzi, lo faceva anche Gino Strada stamane sul manifesto.
Eh no, stavolta non vale. La responsabilità politica, certo, ma come ricordava anche Alessandro Mantovani nell'intervista ieri in radio, questi non sono sbarbatelli di leva, ma truppe scelte, volontari professionisti con alle spalle molte missioni militari tra le più barbare, professionisti della guerra e della morte, li potremmo definire (penso solo ad uno di loro, tale Ficucello, impiegato di banca e riservista dell'esercito con "l'Hobby" ogni tanto di togliere giacca e cravatta ed indossare la divisa e girare il mondo per le missioni militari (scusate ma preferisco il calcio), e che non appena ha saputo della missione in iraq si è fatto subito avanti - i bene informati alla notizia della sua morte sono sobbalzati: diciamo per sintetizzare che lui è figlio di uno dei più noti generali dell'esercito, un figlio di papà distintosi per essere tra i più spietati pezzi di merda, per capirci).
E non ho alcuna costernazione, pensando ai refusnik israeliani che davvero mettono in gioco se stessi e pagano duramente per la loro scelta di non collaborare ad una occupazione ingiusta.
Mi spiace, forse non è politicamente giusto, ma non ce la faccio ad impietosirmi per loro. Perciò faccio mie le parole scritte a caldo da Wu Ming che qui riporto.
Massimo
BODY BAGS 0. E che s'aspettavano? D'essere accolti a refosco e polenta? Ce n'est qu'un debut.
- I "nostri" soldati"? I "nostri" carabinieri? I *loro* carabinieri ce li
ricordiamo molto bene in via Tolemaide, a Genova. Dei *loro* soldati ricordiamo le torture in Somalia, la morte di Emanuele Scieri e lo "zibaldone" del generale Enrico Celentano. 2. I *loro* soldati sono in Iraq per difendere gli yacht e le Ferrari dei petrolieri, il cancro ai polmoni, il caldo da schiattare e, non ultimo, il crocifisso sul muro della scuola. Nobili cause per le quali paghiamo le tasse. 3. i *loro* soldati continueranno a morire anche quando torneranno a casa. Quelli utilizzati in Kosovo stanno morendo come mosche. Zirconio e altri metalli pesanti nel loro sangue. I proiettili a uranio impoverito che la commissione Mandelli aveva giudicato innocui, e che in Iraq erano pioggia quotidiana. Non c'e' da attendersi che questi morituri si ribellino, sono programmati per obbedire. Comunque salutant. Bye bye.
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