La Commissione europea ha
adottato una proposta che autorizzerà l'ingresso nell'Ue
esclusivamente alle pietre grezze accompagnate da una garanzia sulla provenienza
"pulita" respingendo così quelle in arrivo da paesi che le utilizzano per
finanziare guerre. L'obiettivo è anche quello di proteggere il mercato
diamantifero screditato dai "diamanti dei conflitti" che secondo l'Ue rappresentano meno del 4% della
produzione mondiale. Risale ai primi mesi del 2000 la campagna sui diamanti
insanguinati lanciata da Amnesty
International e da altre organizzazioni: consumatori,
produttori, commercianti di gioielli e oreficeria hanno scoperto la possibilità
di essere stati inconsapevolmente implicati in uno dei conflitti che hanno
devastato - e ancora devastano- una larga parte del continente africano. I
diamanti estratti nelle zone controllate da gruppi di ribelli armati sono,
infatti, la principale fonte di finanziamento per l'acquisto delle armi e
dell'equipaggiamento militare che alimentano queste guerre, causando grandi
masse di sfollati, omicidi, stupri, mutilazioni, uso di bambini soldato. Secondo
una recente indagine, nella Repubblica democratica del Congo le esportazioni di
diamanti sono aumentate nel 2002 del 27,30%, ma è fiorito anche il commercio
illegale che sta
alimentando la guerra. [16.08.2002]