NESSUNA
NOTIZIA
SULLE
CONDIZIONI DI ABDULLAH OCALAN.
Una mobilitazione nazionale e un presidio
il 30 gennaio a Roma.
Il
22 gennaio 2003 scrivevamo in un nostro comunicato stampa che la tensione è
sempre più alta, che i kurdi e le kurde scendono in piazza in ogni parte del
mondo. Questo non sembra bastare ad avere informazioni chiare e certe sulla
sorte del presidente Ocalan. È necessario che anche i nostri amici e amiche
prendano attivamente parte alla nostra mobilitazione.
Da
otto settimane per ragioni pretestuose (cattive condizioni meteorologiche)
nessuno può arrivare all’isola carcere in cui il presidente Ocalan è detenuto,
non c’è la volontà di trovare una soluzione a questa inaccettabile
situazione. Non è stato possibile
modificare il giorno delle visite, non è stato possibile ottenere una revisione
del mezzo di trasporto, non c’è la volontà di rendere possibile l’incontro fra
Ocalan e il mondo esterno.
Gli
avvocati stessi dubitano che il Presidente Ocalan si trovi attualmente ancora su
quell’isola. Abbiamo bisogno che tutti e tutte contribuiscano a scatenare in
Italia una forte pressione per conoscere la verità e fare luce sulle condizioni
di vita del Presidente Ocalan.
Per
questo vi chiediamo di mobilitare le vostre forze affinché enti locali,
personaggi, le organizzazioni che rappresentate e di cui siete membri possano
chiedere al governo italiano di pretendere dalle autorità turche ogni
informazione utile circa le reali condizioni di vita del Presidente Ocalan, di
inviare alla stampa lettere aperte e di prendere parte se possibile al presidio
che terremo il 30 gennaio, ore 12.00, di fronte Palazzo
Chigi.
Alleghiamo
alla presente anche una petizione che stiamo cercando di diffondere per ottenere
un incontro con la Commissione speciale per i diritti umani del Senato,
pregandoci di farla circolare e di inviarci le vostre
firme.
Sperando
di potervi scrivere ancora per comunicarvi sviluppi positivi sulle condizioni
del Presidente Ocalan vi salutiamo.
Roma,
24 gennaio 2003