«L'Amministrazione comunale
discrimina i cittadini stranieri che vogliono accedere ai pubblici
impieghi». L'accusa è dei delegati Rsu del Sincobas del Comune di Brescia.
In una lettera aperta ai consiglieri comunali i rappresentanti sindacali
denunciano l'esclusione dai concorsi indetti da Palazzo Loggia dei
lavoratori non comunitari che da anni vivono regolarmente nella nostra
città. «Il decreto legislativo 286 del 1998 (Testo unico sugli stranieri )
- scrivono - prevede che lo straniero regolarmente soggiornante sul
territorio nazionale gode in materia civile degli stessi diritti
riconosciuti al cittadino italiano e aggiunge che ai lavoratori stranieri
regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale è riconosciuta parità
di trattamento e piena eguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori
italiani. Riteniamo - aggiungono - che i bandi di concorso pubblicati di
recente dal Comune siano palesemente discriminanti nei confronti dei
cittadini stranieri». Il Sincobas riporta l'esempio di alcune
lavoratrici extracomunitarie che prestano servizio nelle Residenze
comunali per anziani come operatori socio-assistenziali a tempo
determinato o con contratti di lavoro interinale. Ebbene secondo le Rsu
alle lavoratrici in questione viene negata la possibilità di partecipare
ai concorsi banditi dalla Loggia per cercare di avere un lavoro a tempo
indeterminato. «Dopo tanti anni di lavoro di cura agli anziani degli
istituti comunali Arvedi e Villa Elisa perché - si domandano i
rappresentanti sindacali - il Comune vuole escluderle dalla possibilità di
partecipare al concorso dal momento che la legge lo consente?». E ancora:
«Precarie sì, stabili no? Come si può chiamare se non discriminatoria
questa scelta?».
Negare l'accesso ai concorsi
pubblici indetti dal Comune ai cittadini stranieri che hanno i requisiti
richiesti a quelli italiani e comunitari per il Sincobas è «il frutto di
una scelta fatta in violazione della legge e non la conseguenza di un
divieto legislativo». Un esempio che rende bene l'idea di quanto
denunciato per i sindacati è appunto il concorso per l'assunzione di
operatori socio-assistenziali per gli istituti geriatrici. Gli istituti
geriatrici del Comune di Brescia da anni si avvalgono delle prestazioni
lavorative di cittadini non comunitari assunti a tempo determinato o con
contratti interinali. Personale che ha frequentato corsi di
specializzazione e acquisito esperienza proprio nell'assistenza agli
anziani. «Il non essere cittadini italiani o comunitari - conclude la
lettera - è l'unico requisito che impedisce a questo personale di avere
l'opportunità, al pari degli altri colleghi che da anni vivono una
condizione lavorativa precaria di partecipare al concorso, appena bandito,
per posti a tempo indeterminato».
Quindi la richiesta che venga
rimossa «questa intollerabile discriminazione». c.z. |