NO ALLA LEGGE BOSSI - FINI
ASSEMBLEA DIBATTITO
CREMA, GIOVEDÌ 6 GIUGNO ORE 21,00 PRESSO LA SALA ALESSANDRINI IN VIA MATILDE DI CANOSSA
NO ALLA LEGGE BOSSI - FINI
La legge Bossi - Fini rappresenta un duro
attacco contro la libertà dei cittadini migranti nel contesto del più generale
progetto di devastazione dei diritti di tutti i lavoratori che sta mettendo in
atto il governo Berlusconi.
Se approvata, questa legge sottoporrà chi fugge
dalla povertà e dalle guerre (prodotte dall'allargamento dei mercati e delle
attuali politiche ultraliberiste e di riduzione della spesa sociale imposte dal
Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale), ad una situazione di
emarginazione, di ricatto, di offesa di ogni dignità umana, in altre parole di
schiavitù legalizzata.
Si celebra l'apertura delle frontiere ai cittadini
liberi dell'unione europea, ma la libertà di movimento non è concessa a chi ne
avrebbe veramente bisogno.
Nelle nostre città e in particolar modo in quelle
di provincia, i migranti vivono una situazione di marginalità (lavoro precario,
rapporti sociali limitati, razzismo, repressione).
Costruiamo le basi di un
movimento autorganizzato, con il coinvolgimento dei diretti interessati e di
tutti i lavoratori che rigetti questa legge, in maniera decisa e senza
compromessi.
Non dimentichiamoci inoltre dei partiti del centro sinistra che
oggi si lamentano di un governo liberticida, ma che in un recente passato sono
stati artefici di politiche del tutto simili (basti pensare alla legge Turco -
Napolitano e la creazione dei centri di permanenza temporanea, veri e propri
lager per immigrati senza permesso di soggiorno).
Queste politiche hanno
preparato il terreno per i progetti di legge autoritari e sfacciatamente
razzisti della destra. La presenza di immigrati in pesanti condizioni di
ricattabilità costituisce un vero esercito industriale di riserva altamente
"flessibile" e assolutamente indispensabile a questa economia. Basti pensare
all'aberrante schiavitù a cui saranno sottoposti i lavoratori immigrati dal
fatto che, concedendo ai padroni il diritto di licenziare a piacere, in caso di
perdita del posto di lavoro, rischiano di essere licenziati dall'Italia.
La creazione di questo esercito di riserva attraverso le leggi che stanno
preparandosi a varare, non solo tiene ai margini della società centinaia di
migliaia di lavoratori stranieri, ma serve ad abbassare il potere di
contrattazione degli stessi lavoratori italiani. La concorrenza fra lavoratori
renderà sempre più flessibile e destrutturato l'intero mercato del lavoro,
servirà per ridurre i salari e abbassare le condizioni di vita e del lavoro di
tutti. La difesa dei diritti dei migranti non è quindi un dovere di solidarietà,
ma è un elemento centrale e ineludibile per combattere la logica del sistema
economico mondiale che vuole imporre ad ogni paese forme di lavoro devastanti e
prive di ogni diritto. Stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti. Per tutti.
ASSEMBLEA DIBATTITO
CREMA, GIOVEDÌ 6 GIUGNO ORE 21,00 PRESSO LA SALA
ALESSANDRINI IN VIA MATILDE DI CANOSSA
Promuovono: Collettivo Rayo Rojo;
Slai Cobas Cremona; realtà antagoniste cremasche