Carissime e Carissimi collegh*, compagn* amic* nessuno pseudonimo, sono Diletta, l'ultima piccola new-entry della Radio sotto forma di tirocinante.
 
Come forse sapete, insieme a Bendi, mercoledì scorso, abbiamo tentato di rilanciare in una forma e con uno spirito diverso questa benedetta questione di Armin Bitter- se ci sei, batti un colpo!- utilizzando questa fantomatica figura, non tanto per fare del gossip su di lui, ma per rilanciare un tema che, forse è vero, nel nostro "arsenale" scarseggia un pò: L'AUTOCRITICA COSTRUTTIVA. 
 
A prescindere che siano più o meno discutibili le affermazioni ed il taglio con cui sono proposte, partendo squisitamente da una sensazione che sto sperimnetando in questo stesso momento, intuisco un chè di reticenza ( senza "i" giusto?), timidezza, disinteresse o anche un pizzico di soggezione nel levarsi con una voce critica e fare breccia ai "talloni d'Achille" del Movimento.
Se non altro, le voci che si sentono sono più o meno sempre le stesse ed, a volte, rischiano davvero di diventare monologhi (questo lasciatelo fare alla Radio!!).
 
Forse che si percepisca una latente regola percui l'effetto "testa di ariete" si ottenga pensandola tutti allo stesso modo- cosa impossibile, per altro- e propinando una facciata di unità omogenea di pensiero, a discapito del proprio personalissimo?
Forse che abbiamo paura che la coesione interna possa essere messa in crisi da un sincero dilaogo- dibattito sulle nostre debolezze ed errori?
 
Pensiero: la riflessione critica ed il cambiamento che vogliamo portare verso l'esterno, facendoci sentire all'unisono, deve, secondo me, necessariamene e prima di tutto circolare all'interno.
Siamo e saremo comunque sempre un "Movimneto" , parola che alla sua essenza indica dinamicità, che se fosse annoverata tra le prime regole, ci porterebbe ad un metterci in discussione proficuo e continuo, ad un rinnovamento costante ed appropriato, di sicuro, ad una crescita ed una maturazione.
Qualcuno una volta mi disse " Quando ero giovane volevo cambiare il mondo, quando diventai adulto volevo cambiare la mia città, adesso che sono vecchio mi dico stupido, perchè non ho cercato di cambiare me stesso" . Ed io, che sono giovane e soffro ancora della sindrome di onnipotenza, a questo insegnamento ci penso spesso.
 
Il coraggio e lo spunto per questa mail lo devo, davvero di cuore, a coloro che si sono letteralmente "accaniti" su questa faccenda di Armin Bitter, perdendo forse di vista, sia il dito che la Luna -cosa importa di più: il personaggio ed i suoi giochi d' identità o il messaggio che voleva far passare?.
Mi ha soprattutto colpito la sensazione, possibilmente sbagliata, che se non si è pesanti e seri, duri ed inkazzati, si perde di credibilità e d'intensità di impegno....Ma davvero? Noooooooo, dai!
 
Ok, qui finisco. Vi bacio, vi abraccio e vi auguro di cuore una solaggiata giornata. Sperando che questa "faticaccia" non sia stata invana,
 
dagli studi di Radio Onda d'Urto,Centro della Città di Brescia
Piccola Tirocinante Insurgente Diletta
 
P.S. Hasta Siempre



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