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Sent: Friday, May 30, 2003 4:54 AM
Subject: da Baghdad - testimonianza di Rosita Viola
DOVE SONO I
PACIFISTI...
- agli attivisti e simpatizzanti arci cremona
- alle organizzazioni sociali del movimento contro la
guerra
Come forse già saprete, la nostra Rosita Viola è
partita nei giorni scorsi per l'Iraq per coordinare le missioni
umanitarie promosse dal "Tavolo di Solidarietà con i popoli
dell'Iraq".
L'abbiamo sentita per telefono: ci è parsa molto
preoccupata per la situazione che sta incontrando nel paese, anche se
ci ha rassicurato sulle sue condizioni.
Ecco una sua prima breve e frammentaria
testimonianza.
Nei prossimi giorni, se riuscirà ancora
a comunicare, vi gireremo le sue nuove
corrispondenze.
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DA BAGHDAD
TESTIMONIANZA DI ROSITA
VIOLA
coordinatrice ICS Consorzio Italiano di
Solidarietà
"Il viaggio tutto ok a parte l’ultimo tratto prima di
Bagdhad dove siamo stati affiancati da una macchina che in autostrada andava
contro mano. Comunque nonostante il buon cuore dell’autista che voleva fermarsi
per vedere cosa volevano quelli della macchina dopo qualche battuta via
finestrino siamo riusciti ad andarcene indenni. Pare che questo tratto di strada
(Al Fallulja) 60 km prima di Bagdad, tra un check point e l’altro degli
americani sia il luogo prescelto per le rapine e altri incidenti...
Il centro di Al Fallulja è terreno degli integralisti che
si proclamano mujehadin e si fanno intervistare liberamente.
In quella zona si spara ancora, al security meeting delle
ong sono stati riportati diversi episodi di sparatorie e altri incidenti, la
coalizione nega.
E’ percepibile un diffuso senso di
insicurezza.
Le persone raccontano di saccheggi, rapimenti di ragazze e
violenze ad opera dei kuwaitiani che collaborano con gli americani. Vero o no
queste leggende metropolitane stanno spingendo le donne a non uscire di casa e
farsi accompagnare dagli uomini.
Anche a noi hanno consigliato di non uscire da sole e
alcuni anche di metterci il velo.
Dopo le 7 di sera nessuno circola più, l'elettricità manca
spesso durante il giorno e anche di notte.
Abbiamo visto sciiti che distribuivano volantini,
incitavano le donne a portare il velo e altre azioni già viste in altre parti.
Molte bandiere nere sventolano per la città.
Gli americani stanno a guardare.
La situazione di anarchia sta degenerando in rapine e
aggressioni per la sopravvivenza, i prezzi sono centuplicati ci voglio ore per
fare benzina, gli impiegati nelle compagnie e nei servizi pubblici stanno
scioperando.Gli insegnanti che da 4 mesi non venivano pagati hanno ricevuto in
questi giorni 20 USD dagli americani.
Abbiamo visitato alcune scuole in
Bagdad, sono in brutte condizioni perché abbandonate all’incuria ma sono agibili
e le attività continuano anche se a orari limitati.
Anche gli insegnanti oltre alla questione dei salari hanno
insistito sulla sicurezza riportando fatti di violenza nei dintorni delle scuole
e che delle ragazze sono state rapite.
Parlando con una donna ingegnere che da anni collabora
con "Un Ponte per..." e ha lavorato per le UN, cristiana, abbiamo appreso
che in alcune scuole gli insegnanti consigliano alle bambine di mettere il velo
e coprire le braccia. Anche lei non esce da sola e porta il velo.
La città sembra vuota, non so come era prima, ma suscita
un senso di abbandono, c’è un cupo silenzio, poco entusiasmo nè
festeggiamenti per il dopo Saddam, o forse sono arrivata tardi.
Inoltre circa 300 famiglie di palestinesi sono state
buttate fuori di casa e adesso vivono in tende fornite da UNHCR. In questi
giorni andremo a verificare la situazione.
Scrivero’ presto a tutti voi di nuovo."
Rosita Viola
Baghdad, 29 maggio 2003
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contro la guerra globale
permanente
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società civile con i popoli dell'iraq
non lasciamo sole le popolazioni
civili vittime della dittatura dell'embargo della guerra
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