S.in.COBAS
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COMUNICATO STAMPA
..CONTINUANO LE INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA
Dopo la significativa partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori (in particolare del pubblico impiego) agli scioperi proclamati immediatamente dopo i primi bombardamenti e alla manifestazione davanti alla base militare di Ghedi, crediamo che il mondo del lavoro debba continuare a dare il proprio contributo perché lo slogan "FERMIAMO LA GUERRA" non rimanga una semplice aspirazione.
Di fronte al precipitare degli avvenimenti (migliaia di civili irakeni uccisi dalle bombe "intelligenti", possibile allargamento del conflitto.) non possiamo non fare TUTTO ciò che è nelle nostre possibilità per cercare di impedire quello che si annuncia come un massacro di proporzioni immense con conseguenze umane, economiche e sociali che verranno pagate per lungo tempo dalle lavoratrici e dai lavoratori di tutti i paesi coinvolti.
E il nostro è un paese in guerra! Una guerra illegittima, in violazione della Costituzione. Ne è la riprova, per chi non se ne fosse convinto dopo la partenza dei mille paracadutisti della 173^ brigata aviotrasportata dalla caserma di Ederle (VC), lo "stato di emergenza" decretato dal Governo.
Di fronte a questa situazione i sindacati confederali rilasciano dichiarazioni di "grande preoccupazione" ma il famoso sciopero europeo di tutto il mondo del lavoro è "sparito" dalla loro agenda e sembrano "rassegnati ad accontentarsi" delle 2 ore del 20 marzo.
Il S.in. Cobas ha posto in tutte le istanze del movimento contro la guerra in cui erano presenti anche i rappresentanti di CGIL e CISL la disponibilità a discutere una data comune perché la mobilitazione fosse la più ampia possibile. Anche con la proclamazione unitaria dello sciopero da parte dei sindacati di base per il 2 aprile ha dato la propria disponibilità ad un eventuale spostamento purché i confederali uscissero dall'immobilismo e si rendessero disponibili a fissare una data certa per uno sciopero generale annunciato da tutti prima dello scoppio della guerra.
Così purtroppo non è stato e quindi il S.in Cobas, insieme agli altri sindacati di base, ha deciso di confermare lo sciopero nazionale del 2 aprile.
Non è solo la coerenza che ci ha portato a questa decisione ma la convinzione che sulla guerra un'organizzazione che vuole rappresentare gli interessi del mondo del lavoro non può avere tentennamenti e tanto meno rassegnarsi di fronte alle difficoltà, che pure ci sono, a dare maggiore incisività alla contrarietà alla guerra che la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori comunque condivide.
La comprensione che la guerra di Bush e alleati contro l'Iraq è anche contro di noi e il nostro futuro ci ha portato a fare una scelta che sappiamo costare molto in termini economici alle lavoratrici ed ai lavoratori che insieme a noi vorranno percorrerla.
Abbiamo perciò deciso di offrire a chi non ha potuto scioperare il 20 marzo, ma anche a chi lo ha fatto per l'intera giornata e ritiene di farlo nuovamente, un'ulteriore occasione per dire:
"NO ALLA GUERRA, NON IN NOSTRO NOME!".
Oltre all'impegno dei nostri delegati a indire assemblee nei luoghi di lavoro con i delegati di altre sigle sindacali che lo vorranno, questi quindi gli appuntamenti e le proposte che indichiamo:
MERCOLEDI' 2 APRILE in occasione dello sciopero nazionale del sindacalismo di base, proponiamo a quelli/e che non vorranno recarsi alla manifestazione regionale di Milano (Largo Cairoli - ore 9,30) di incontrarsi a Brescia in P.zza della Loggia alle 9,30 per manifestare la propria opposizione alla guerra;
SABATO 12 APRILE Manifestazione a Brescia contro EXA, la mostra di armi leggere che annualmente si tiene nella nostra città, qualora non venga soppressa come richiesto dal Brescia Social Forum e da altre associazioni e organizzazioni sindacali tra cui il S.in. COBAS;
BOICOTTAGGIO della ESSO, azienda petrolifera americana che fornisce carburante e lubrificati all'esercito americano e che ha finanziato l'elezione di Bush.
Bs, 29 marzo 2003