Ciao a tutti e tutte, condivido alla lettera le parole di Walter, non accettabili invece i toni e una parte delle argomentazioni di Margherita.
Alle 00:51, giovedì 4 dicembre 2003, margherita recaldini ha scritto:
Cosa riescono a fare invece i nostri Epifani (di ritorno dal Forum di Parigi pensate un po')? Condannano i lavoratori...
La CGIL ed Epifani hanno preso una grossa cantonata e commesso un grave errore nel valutare la vicenda di Milano ma Epifani non hai mai "condannato" i lavoratori bensì (lo ripeto: sbagliando grossolanamente) il metodo di lotta. Aggiungendo subito dopo che quei lavoratori e la loro situazione - disperata! - andava invece compresa. Non è - per niente! - la stessa cosa. Perchè distorcere il pensiero? Lo fanno già in troppi in questo paese. Non si può usare questo sistema per criticare chicchessia.
Non aggiungo commenti sui "nostri Epifani" parigini che nella migliore tradizione di doppiezza di tanta parte della sinistra avrebbero una facciata buona per ogni evento ma una sostanza inequivocabilmente disdicevole. Davvero così non è accettabile!
non sono d'accordo su quanto "cedere" alla controparte (la solita storia: la CGIL un po' meno la CISL un po' di più, la Uil boh ogni tanto mi chiedo se esiste davvero)
Scusa, una domanda. I Cobas quando fanno trattative sindacali sono disposti a "cedere" qualcosa o nulla? Ma la formulazione corretta è: sottoscrivono accordi, e quindi accettano anche delle mediazioni, oppure no? E, eventualmente, si trovassero nella prima eventualità come si comportano? C'è un particolare criterio predeterminato o decidono di volta in volta, magari sulla traccia delle scelte congressuali, facendo valutazioni politiche e sindacali e sentendo i lavoratori? La CGIL, che mi risulti, da iscritto venticinquennale, si muove sulla seconda traccia. Poi, certo, di errori ne fa. Come chiunque altro. Cobas compresi. Ma allora la critica non può essere: "quelli fanno accordi!" (ergo: cedono qualcosa). Mi risulta, fuor di retorica, che di accordi, ogni tanto, ne sottoscriviate anche voi. La critica, allora, si può sviluppare sul "contenuto" di quegli accordi, non quindi come la imposti tu. In questo modo non si va da nessuna parte. Polemica sterile.
Oltre tutto se tanto mi dà tanto per fare "un milione" non serve molto in questo paese: basta portare a Roma in gita un po' di pensionati e le migliaia di funzionari sindacali di mestiere...
Qui si passa alla stessa grossolana e incredibile argomentazione ("una gita a Roma") che proprio i nostri governanti hanno usato per snobbare e irridire alle grandi mobilitazioni di questi ultimi anni. Margherita, scusa, sono davvero senza parole.
Manca l'anima!
Non so se intendiamo la stesa cosa.. A mio parere la Cgil sta correndo un grosso rischio: quello di avere ripreso il percorso unitario senza avere davvero verificato le reali intenzioni e le proposte di Cisl e Uil, riprestando il fianco, su un tappeto rosso, ai ripensamenti dell'ultim'ora già visti col Patto per l'Italia ad esempio. In un quadro dove la federazione più importante, la Fiom, si trova ancora profondamente divisa da quei due sindacati. Credo che la tiepidezza con la quale molti compagni hanno affrontato la decisione della manifestazione unitaria sia di questa natura più che relativa ad un mancanza di anima.
Tutta questa sbrodolata per dire che? Che ogni tanto forse dobbiamo sforzarci di uscire dal "tran tran" che anche noi spesso riproponiamo dando per scontato che alcune cose vadano inesorabilmente in un determinato modo e assistendo impotenti alla riproposizione "farsesca" di una storia che non è più la nostra! Semplicemente voglio dire che, senza inventarci grandi cose, a partire dai nostri luoghi di lavoro, di studio, di socialità c'è spazio per inserirci in alcune contraddizioni e alcune riflessioni che alcuni episodi hanno suscitato: da Scanzano Ionico alla vicenda dei tranvieri per fermarci a quelli più recenti. Emerge un dato importante: la materialità di alcune contraddizioni che "mordono" nel vissuto quotidiano possono suscitare risposte "corali" autentiche. Naturalmente non è facile trovare la giusta combinazione tra obiettivi, iniziative, forme di lotta, percorsi democratici e partecipativi, continuità della mobilitazione nel tempo se necessario, ecc. Alcuni fatti tuttavia ci parlano di "evoluzioni" che i protagonisti stessi non immaginavano possibili fino al giorno prima: all'improvviso, un mattino apparentemente come un altro, a Scanzano alcune donne anziane mettono la sedia in mezzo alla strada, le insegnanti portano i bambini fuori dalle scuole, i contadini e le contadine lasciano i campi, i commercianti chiudono i negozi ecc. insomma il paese e poi la regione si fermano e ...... Così è stato anche in quel piovoso mattino milanese in cui inaspettatamente solo 3 mezzi sono usciti dal deposito.... A Brescia non siamo riusciti a fermare nè l'inceneritore nè la metropolitana. Ma quest'ultima "vanta" solo la prima pietra.... potremmo essere ancora in tempo .... Ciao Margherita
Su tutta la parte finale della tua mail sono d'accordo con te. La vicenda - davvero straordinaria - di Scanzano ci mostra e ci dimostra quante possibilità abbiamo nelle nostre mani (tenendo insieme, peraltro, una forte radicalità e l'assoluta nonviolenza nei metodi di lotta). Sindacati e partiti d'opposizione dovrebbero imparare molto da questa lezione. Ma anche il movimento dovrebbe avviare una riflessione su quest'esperienza. Non sottovalutando, certo, i rischi sempre in agguato in contesti come questi. La lotta per essere davvero vincente non può che essere generalizzata. Sarebbe una sconfitta per tutti, compresi gli abitanti di Scanzano, se le scorie dovessero finire in qualsiasi altro posto del nostro paese che non reagisse come il popolo lucano. Ma soprattutto sarebbe un autentico disastro se l'ipotesi nucleare dovesse, come molti si stanno augurando, riprendere legittimità in questo paese. E, come ben sai, detto questo siamo ancora sulla difensiva. Sai quanta strada ancora resta da percorrere per arrivare ad una diversa concezione dell'uso delle risorse e della indispensabilità di trovare - oggi, non domani - altri stili di vita e di consumo. Il lavoro quotidiano, a partire da ognuno di noi, dalle nostre case, dai nostri posti di lavoro, dai nostri territori è più indispensabile che mai. Tutto questo, per tornare all'argomento principale della mail, senza riparmiare critiche a nessuno, anche dure quando occorra. Tenendo presente, però, che se si vule costruire un percorso comune tra diverse soggettività, bisogna seguire dei percorsi condivisi e delle modalità rispettose delle differenze. Poi si può anche rompere, se si ritiene quel particolare soggetto indubbiamente inaffidabile o addirittura passato dalla parte dell'avversario. Ma ciò, lo ripeto, non può che avvenire sulla base di analisi politiche delle scelte e dei fatti prodotti.
Ciao Mimmo
----- Original Message ----- From: Walter, Federica To: BSF Sent: Wednesday, December 03, 2003 5:11 PM Subject: [Bsf] I: SCIOPERO ED UTENZA
-----Messaggio originale----- Da: Walter, Federica walter.federica@tiscalinet.it A: radio onda d'urto urtobs@ecn.org Data: mercoledì 3 dicembre 2003 11.37 Oggetto: SCIOPERO ED UTENZA
Quando sento le pelose dichiarazioni di chi, di fronte agli scioperi del settore pubblico, si appella alla tutela dell'utente mi sento tirato in giro e mi sento schifato da tanta ipocrisia e malafede.
Mi chiedo, perchè quando c'è uno sciopero i lavoratori devono garantire il servizio all'utenza, quando per dodici mesi all'anno le istituzioni pubbliche ( regione, comuni ,asl,) ci negano questo servizio?.
Io utente, con figlio disabile devo aspettare due anni per avere il servizio pubblico di logopedia perchè l'asl e la regione taglia i fondi, ma questo i predoni del momento, non lo chiamano disservizio ma razzionalizzazione delle risorse.
Se un lavoratore chiede il miglioramento economico e le tutele sindacali con uno sciopero "furi posto" quella persona è dichiarata SELVAGGIA E QUINDI LO SCIOPERO E' SELVAGGIO, se le istituzioni fanno mancare per questioni di cassa, i servizzi essenziali alla persona quelle istituzioni si autoproclamano responsabili razzionalizzatori.
Ecco che allora io mi incazzo anche con i sindacati, con gli stessi utenti, con i partiti, che non sanno rispondere a questi filibustieri che i Barbari sono loro perchè attentano alla salute ed alla qualità della vita di un popolo.
Ciao Walter