per chi fosse interessato, riporto i seguenti due pezzi che danno alcune indicazioni pratiche:
 
 

 

 

Regolarizzazioni da settembre: ecco come si fa. Le Poste crocevia della procedura 

Badanti, conto alla rovescia

 

Il prefetto: «Implacabili con chi se ne approfitta»

 

 

 


di G. Paolo Laffranchi


Il conto alla rovescia è iniziato. Fra 37 giorni, salvo imprevedibili ritardi burocratici, inizieranno le procedure per la regolarizzazione di badanti e colf. Il 2 settembre dovrebbe entrare in vigore la nuova legge sull’immigrazione: l’art. 33 stabilisce che chiunque dichiarerà allora di aver usufruito nei tre mesi precedenti di lavoratori extracomunitari per «attività di assistenza a componenti familiari affetti da patologie o handicap», ovvero per «lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare», avrà due mesi di tempo per regolarizzare il rapporto. Dunque, dovrà sbrigare le pratiche presumibilmente entro la fine di ottobre.
Il problema è rilevante in tutta Italia (badanti e colf da legalizzare sono 450 mila), ma in particolar modo a Brescia. Nella nostra provincia, terza in Italia per numero di extracomunitari presenti (63 mila: solo Roma e Milano ne hanno di più) e prima in termini percentuali, la regolarizzazione delle badanti potrebbe riguardare circa 10 mila famiglie.
Il Governo si è anche impegnato a emanare all’entrata in vigore della legge un provvedimento per legalizzare la posizione di chi presta lavoro subordinato «in nero». In questo caso, i numeri clandestini nel Bresciano salirebbero a 20 mila (e per i datori di lavoro, il tempo per mettersi in regola si ridurrebbe a un mese). Quelle studiate per badanti e colf saranno in ogni caso le procedure-pilota. Ecco come.
DALLA QUESTURA ALLE POSTE. La strada per la regolarizzazione è stata illustrata ieri mattina in Prefettura, al termine del Consiglio territoriale per l’immigrazione, dal prefetto Annamaria Cancellieri e dal questore Paolo Scarpis. «Qualcosa di nuovo e di atipico»: se prima chi doveva mettersi a norma andava in Questura, ritirava i moduli e si ripresentava dopo averli compilati, in base alla legge che entrerà presto in vigore il datore di lavoro dovrà recarsi agli uffici postali per ritirare l’apposito plico contenente tutto il necessario per la presentazione della dichiarazione. Poi tornerà agli stessi uffici per completare gli adempimenti. Perfettamente inutile recarsi alle Poste prima del 2 settembre: i moduli non sono ancora disponibili.
COSA E’ GRATIS, COSA NO. «La regolarizzazione è gratuita: per i moduli nulla è dovuto». I datori di lavoro devono però attestare il pagamento di un contributo forfettario, pari all’importo trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiarato, «senza aggravio di ulteriori somme a titolo di penali e di interessi». La dichiarazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione della retribuzione convenuta non inferiore a quella prevista dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento. Le modalità di calcolo dei contributi sono determinate con decreto dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali.
LO SPORTELLO UNICO. Effettuati accertamenti e adempimenti, dopo che le Poste avranno compiuto una doppia operazione (trasmissione delle domande alla Prefettura, invio dei dati al Centro di elaborazione nazionale della Pubblica sicurezza di Napoli e delle questure competenti), il datore di lavoro sarà convocato dalla Prefettura allo Sportello unico polifunzionale per la conclusione delle procedure. Con ogni probabilità si tratterà della ex caserma Randaccio, che servirà per queste operazioni da Questura, Prefettura, Ufficio provinciale del lavoro, Agenzia delle entrate e postazione Inps al tempo stesso tramite la presenza di funzionari in loco. Le domande incomplete saranno eventualmente sanate in un secondo momento. Non potranno essere regolarizzati i rapporti di lavoro degli extracomunitari «nei cui confronti sia stato emesso un provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno, oppure segnalati ai fini delle non ammissione in Italia, o che risultino destinatari dell’applicazione di una misura di prevenzione».
L’AVVERTIMENTO. Il prefetto Anna Maria Cancellieri fa notare come ci siano già persone «che chiedono soldi per aiutare a compilare i moduli. Forme di speculazioni detestabili: non si può fare mercato di queste cose, ci siamo rivolti alle associazioni di categoria per avere la loro collaborazione, denunceremo ogni situazione irregolare. Saremo implacabili». «Una cosa è sicura - aggiunge il questore Paolo Scarpis -: chi rimarrà fuori dalla legge non sarà perdonato».
OCCHIO A INTERNET. «Contro ogni forma di sciacallaggio abbiamo scelto la trasparenza: procedure di regolarizzazione e termini di legge saranno su Internet. Ci appoggeremo ai siti del Comune e della Provincia». Ossia www.comune.brescia.it e www.provincia.brescia.it. Tutte le informazioni relative alla procedura potranno comunque essere richieste alla Prefettura, alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni locali rappresentate nell’ambito del Consiglio territoriale per l’immigrazione.

 
 
 

 

MINISTERO INDICA PROCEDURA PRESENTAZIONE ISTANZE


(ASCA) - Roma, 26 lug - Il Ministero dell'Interno ha
definito con le Poste italiane una procedura che facilitera'
la presentazione delle istanze e la loro trasmissione alle
Prefetture, attraverso la compilazione di  appositi moduli,
contenenti tutti  gli elementi richiesti dalla legge per la
denuncia del rapporto irregolare, che consentiranno anche la
necessaria informatizzazione dei dati.
   Saranno stampati due diversi tipi di modulo:
a) per la presentazione delle dichiarazioni di emersione
riguardanti il personale addetto al lavoro domestico o
all'assistenza di componenti della famiglia affetti da
patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza;
b) per la presentazione delle dichiarazioni di
legalizzazione, riguardanti altre categorie di
extracomunitari che prestano lavoro subordinato, previste
nel preannunciato decreto legge.
I plichi contenenti i moduli per la presentazione delle
dichiarazioni saranno disponibili, presso tutti gli uffici
postali, al momento dell'entrata in vigore della legge e
del decreto legge, prevista - conferma il sito del Ministero
dell'Interno - per i primi giorni di
settembre.
   Tali plichi sono costituiti da: una busta prestampata, su
cui specificare la provincia della Prefettura-UTG cui e'
diretta la dichiarazione; un modulo per la dichiarazione; un
bollettino di conto corrente, necessario per effettuare il
pagamento del contributo forfettario; una cedola-ricevuta,
che dovra' essere conservata a dimostrazione della
presentazione della dichiarazione; dalle relative
istruzioni.
   Una volta compilato il modulo e il bollettino,
l'interessato si rechera' allo sportello postale e, dopo
aver pagato il prescritto contributo previdenziale,
inserira' nella busta il relativo attestato di pagamento,
insieme  all'eventuale certificato medico del familiare
assistito. Consegnera', quindi, la busta chiusa
all'impiegato postale, che, riscosse le spese per la
presentazione dell'istanza, restituira' all'interessato,
debitamente timbrata, l'apposita cedola-ricevuta. Le
dichiarazioni che perverranno alle Prefetture-UTG (Uffici
territoriali del Governo) attraverso le Poste italiane,
saranno esaminate dalle stesse Prefetture-UTG per la
verifica dell'ammissibilita' e della ricevibilita'; le
Questure accerteranno la sussistenza di eventuali motivi
ostativi alla concessione del permesso di soggiorno, che
verra' rilasciato allo straniero, contestualmente alla
stipula del contratto di soggiorno per motivi di lavoro, al
termine della procedura.
   A seguito della comunicazione da parte  della Questura
della mancanza dei predetti motivi ostativi, la
Prefettura-UTG provvedera' ad invitare le parti a
presentarsi presso un apposito sportello polifunzionale che
consentira' al datore di lavoro e al lavoratore di svolgere,
in un'unica sede, tutte le pratiche relative alla
regolarizzazione: dall'attribuzione del codice fiscale, alla
sistemazione della posizione contributiva, alla firma del
contratto di lavoro e al rilascio del permesso di soggiorno
al lavoratore straniero.
   Informazioni sulla procedura di regolarizzazione saranno
diffuse, a suo tempo anche attraverso gli enti e le
associazioni operanti nell'ambito dei Consigli territoriali
per l'immigrazione istituiti presso le Prefetture.