Nel ventunesimo
secolo il mondo è entrato in una nuova era di civilizzazione democratica. Sulla
base dello sviluppo tecnico – scientifico si stanno realizzando profondi ed
estesi cambiamenti nei settori economico, sociale, politico e culturale. Gli
entusiasmanti sviluppi scientifici nel campo delle comunicazioni hanno reso
l’accesso facile a ogni tipo d’informazione, una concreta possibilità, e
ciò ha aperto la strada a mutamenti
nelle strutture individuali di pensiero; la conoscenza individuale e il sapere
collettivo sono così andati ben oltre i limiti imposti dai poteri
costituiti.
Per la prima volta nella storia v’è consenso, tra ordinamenti dominanti e
opposizioni, su questioni inerenti i diritti umani, la democrazia, i diritti
delle donne e l’ecologia. Quantunque ciò abbia un limitato effetto pratico,
accresce comunque la spinta verso l’unità di tutte le forze sociali su questioni
centrali.
L’intervento in Medio Oriente da parte statunitense e britannica,
originato dalla crisi irachena, è l’evento trainante di questo processo. I
regimi teocratici, oligarchici e autocratici, che hanno radici storiche profonde
in Medio Oriente, così come la ristretta mentalità nazionalistica e il fanatismo
religioso, costituiscono un grande ostacolo non solo a un libero sviluppo
democratico, ma anche al fluire del capitale internazionale e al dominio
globale. I regimi mediorientali, che non riuscirebbero a mostrare capacità di
cambiamento per le sole dinamiche interne, sono giunti a questo punto per
effetto d’un intervento esterno. I risultati di tale intervento hanno dato avvio
a un nuovo periodo che può avere ripercussioni a livello mondiale, aprendo anche
la strada a forze democratiche e a sviluppi democratici.
Tale nuova situazione ha avviato una intensa e complessa lotta tra le
forze che sono favorevoli al cambiamento nell’area e quelle che vogliono il
mantenimento dello status quo. La questione kurda, una delle questioni
principali e più antiche che ancora attendono una soluzione, e la lotta
democratica e nazionale kurda che ne è scaturita quale risultato, hanno un ruolo
determinante e influente nella regione nell’ambito di questo processo di
cambiamento, ma ne sono anche influenzate. Sono cresciute le possibilità d’una
soluzione democratica della questione kurda ed è cresciuto il ruolo strategico
dei kurdi nella ristrutturazione dell’area.
La ristrutturazione democratica del Medio Oriente non è possibile senza
la risoluzione della questione kurda, fondata su una “unità democratica e
libera”. D’altronde, la risoluzione della questione kurda non potrà realizzarsi
senza la creazione di un Medio Oriente pienamente democratico. La
democratizzazione tra i curdi conduce alla democratizzazione delle popolazioni
turca, araba, persiana, assiro- siriaca, armena, turkmena, azera ed ebraica.
Il tragitto delle democrazie contemporanee, gli sviluppi regionali e
l’esperienza accumulata in 30 anni di lotta ci hanno posto di fronte al dovere
d’attuare un nuovo programma e riforme organizzative d’ampio respiro nel
movimento democratico kurdo. Il movimento di liberazione kurdo, che è la
principale forza trainante nella creazione della democrazia moderna nella nuova
era in Medio Oriente, ha fatto così un altro storico ed importante passo nel
cammino verso la democrazia, adempiendo a tali responsabilità. 360 delegati, da
ogni angolo della terra e da svariati contesti operativi Tra il 27 ottobre e il
6 novembre 2003, si sono radunati nell’area di Kandil, nel Kurdistan
meridionale. Il Congresso del Popolo del Kurdistan (Kongra-Gel) è stato creato
per segnare un’epoca nuova per il nostro popolo. Il Manifesto per la
Civilizzazione Democratica, redatto dal leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan,
e la sua più recente opera, la Difesa dell’Uomo Libero, hanno indicato la
direzione delineando gli aspetti essenziali per poter fondare una società
democratica ed ecologica.
Il Kongra-Gel mira a superare tutti i modelli di organizzazione politica
formati con l’intento di costituire o distruggere il potere statale. Il suo
obiettivo è conseguire la democratizzazione dello stato e della società
risolvendo le contraddizioni nazionali, sociali e di genere, facendo sì che
l’umanità adotti uno stile di vita in armonia con la natura. L’istituzione del
Kongra-Gel è perciò significativa non solo per il nostro popolo, ma per i popoli
del mondo.
Il movimento democratico kurdo, sfidando le pratiche politiche fondate su
diniego e annichilimento, prosegue senza perdere la propria velocità. In tutte
le parti del Kurdistan e all’estero le azioni di massa proseguono e vi sono
importanti progressi nel campo istituzionale. I kurdi hanno raggiunto un livello
di espressione del proprio desiderio d’una soluzione democratica e del
riconoscimento dell’identità kurda che consiste una capacità di lotta
organizzata ed una crescente consapevolezza democratica. Ed è questo che esprime
la creazione splendida ed entusiastica, del Kongra-Gel! È l’espressione
democratica del nostro popolo e la rappresentanza politica della sua volontà.
Esso esprime la convinzione che la questione kurda può essere risolta soltanto
in base alla “unità libera e democratica” all’interno dei confini di Turchi,
Iran, Siria e Iraq.
Conseguentemente il Kongra-Gel non mira a smantellare gli stati nei quali
i kurdi vivono. La sua posizione in opposizione a tali stati dipenderà dalla
loro capacità di ascoltare e recepire le ragioni del popolo kurdo e di risolvere
la questione kurda. Il Kongra-Gel non punta alla divisione o al separatismo; al
contrario mira ad una unione democratica che rispetti l’unità statale e
nazionale. Tale approccio risponde ai bisogni vitali sia per i kurdi che per gli
stati. Mira a prevenire la violenza reciproca che indebolisce, alimentata da
sentimenti nazionalistici, e a fornire una soluzione non violenta e unificante
che renderà possibile trasformare l’esistenza dei kurdi in Medio Oriente da
fattore di crisi in una risorsa per
tutte le comunità mediorientali. Il Medio Oriente ha urgente bisogno di
democrazia. Il progetto democratico kurdo che prende il via con il Kongra-Gel
ricomprende anche la soluzione di tutte le questioni mediorientali che
alimentano instabilità e violenza. La questione arabo-israeliana, sfociata in un
circolo vizioso, può essere risolta solo con l’osservanza dei diritti e delle
libertà democratiche di entrambe le parti. Il Kongra-Gel auspica una soluzione
in questi termini.
La capacità d’iniziativa democratica del Kongra-Gel non è limitata ai
suoi progetti politici, ma ricomprende una revisione radicale della struttura
organizzativa e del funzionamento della guida del movimento kurdo. Ha rinnovato
il programma e lo statuto, abbandonando le rigidità e il ristretto schema
organizzativo basato su principi superati; ha deciso di trasformarsi in
un’organizzazione democratica del popolo che possa includere l’intera società.
Procederà nell’ambito della legalità e farà progredire la lotta democratica! Il
Kongra-Gel ha adottato idee rivoluzionarie riguardo alla struttura
organizzativa, prefigurando una struttura pienamente democratica nella quale né
legami tribali o familiari, né l’affiliazione nazionale e di classe, ma
unicamente la libera scelta creerà un collegamento tra l’individuo e la lotta.
Il movimento per la libertà e la democrazia del Kurdistan ha posto fine al
proprio interno a tradizioni organizzative mediorientali ispirate al socialismo
di stato, sfidando in tal modo il dogmatismo e il dispotismo che ne
scaturiscono.
Il movimento per la democrazia e la libertà del Kurdistan, con la sua
trentennale lotta per la democrazia, fondata su sacrifici eroici di innumerevoli
combattenti, è divenuto una forza formidabile di cambiamento in campo sociale e
politico, nell’intero Medio
Oriente. La dissoluzione progressiva dei legami familiari tradizionali e delle
strutture sociali feudali in Kurdistan è una esemplare conseguenza di questa
lotta. L’importanza conferita alla libertà delle donne e la prospettiva di
ristrutturare la società costituiscono il progetto politico-sociale fondamentale
del Kongra-Gel. Al centro di questi sforzi v’è un progetto di riorganizzazione
della vita sociale! Il progetto inizia con una riforma delle strutture
organizzative interne e mira alla riorganizzazione delle relazioni
individuo-società, umanità-natura, donne-uomini, secondo principi democratici ed
ecologici.
La lotta del popolo kurdo in tutte le regioni del Kurdistan e in ambito
internazionale fu sempre fondato sulla richiesta di vivere secondo criteri
democratici e nel rispetto dei diritti umani universali. Il nostro popolo è
pienamente consapevole che questo percorso passa in primo luogo attraverso una
profonda democratizzazione delle proprie strutture. In quanto parte protagonista
di questo processo il Kongra-Gel guarda alla creazione e allo sviluppo della
democrazia kurda quale propria fondamentale responsabilità. La democratizzazione
sociale passa attraverso la riorganizzazione delle relazioni tra stato e
individuo, società e individuo, società e stato e, di nuovo, tra esseri umani e
natura, il tutto in un mondo globalizzato. Sotto questo aspetto il Kongra-Gel,
nell’intento di garantire i diritti e le libertà individuali, ha adottato una
Dichiarazione dei Diritti Democratici, che definisce le relazioni dei kurdi con
i popoli vicini e in quanto cittadini di stati preesistenti in base alla legge
universale. Questa dichiarazione delinea la democrazia interna kurda e può
fungere da schema di riferimento per la loro auto-organizzazione. La democrazia
kurda sarà il fermento per l’unione democratica
mediorientale.
Il Kongra-Gel crede che i diritti politici, sociali, culturali ed
economici dei kurdi possono essere conseguiti solo attraverso la lotta politica
democratica; esso considera il diritto all’autodifesa, come è definito nei vari
accordi internazionali e nelle risoluzioni delle Nazioni Unite, come diritto
universale. La prosecuzione di politiche di negazione ed annichilimento nei
confronti del popolo kurdo, il fatto che il nostro leader è tenuto prigioniero e
confinato in isolamento, rendono l’autodifesa legittima un cruciale momento
della lotta nazionale e democratica del popolo kurdo. Perciò, fino a quando tali
condizioni persistono, l’utilizzo di tutti i mezzi di autodifesa disponibili in
base al diritto internazionale è vitale. La “road map”, che è stata resa nota
dal KADEK ad agosto 2003, è stata adottata dal Kongra-Gel quale ragionevole
schema per la soluzione democratica della questione kurda; la tempistica è stata
tuttavia rivista.
Alle
forze democratiche e al nostro
popolo!
Il Kongra-Gel ritiene di
assolvere alla propria responsabilità storica di realizzare una società
democratico -ecologica e una adeguata struttura di amministrazione della società
sia all’interno del popolo kurdo che nella società e nella politica
mediorientale. Novembre ha un significato storico e speciale per il popolo
kurdo. La nostra rivoluzione di risurrezione, nonostante tutte le difficoltà, è
uno storico punto di svolta, deciso con lo sguardo proteso al futuro e con
coraggio. Per questa ragione, per fare un nuovo salto, questa svolta può darci
nuova forza e nuove motivazioni. Unendo la “Campagna per la soluzione
democratica della questione kurda” al momento storico, il salto in avanti può
raggiungere il suo punto più alto. L’istituzione del Kongra-Gel può trovare la
migliore accoglienza e portare la Serhildan alla massima espressione. Questo
sviluppo darà un contributo importante alla soluzione democratica della
questione kurda e alla creazione della democrazia kurda. Perciò il Kongra-Gel fa
appello alla capacità di organizzazione democratica del popolo, affinché le
donne e i giovani, nei campi della politica, della società, della cultura, siano
le forze che, con la spinta della loro volontà, accrescano e rafforzino la
partecipazione alla Serhildan democratica!
Ai quadri, ai
combattenti e ai lavoratori del Movimento per la
Libertà
Il nostro movimento per la libertà ha concluso il suo Congresso per
l’Istituzione Democratica con l’affermazione della necessità di riforme
politiche, sociali e organizzative per la nostra era e la nostra organizzazione.
E’ il momento giusto per avviare una soluzione, per mobilitare sulla base
dell’azione democratica! L’istituzione del Kongra-Gel è una chiamata ad agire
per la soluzione! La linea democratico -ecologica con cui la nuova istituzione
ha iniziato il suo cammino è la linea che consentirà alla nostra lotta
trentennale di giungere alla vittoria. Quel che occorre ora fare per una
soluzione è uno sforzo
coraggioso, decisivo e produttivo per portare avanti tutto ciò. Ci appelliamo a
voi, distinti figli del nostro popolo, che avete apposto il vostro sigillo sulla
storia recente, affinché applichiate ogni vostro talento nella lotta che
condurrà alla vittoria e sviluppiate al massimo le manifestazioni di sostegno ai
leader, ai martiri e al popolo!
Il Kongra-Gel, con la sua struttura organizzativa democratica, ha le
caratteristiche dell’organizzazione in cui ogni kurdo schierato per la libertà,
la democrazia, i diritti e la giustizia vorrebbe operare. Presenta tutti i mezzi
a disposizione per coloro che vogliano partecipare alla lotta, in base al loro
talento e alla loro situazione individuale. Ognuno dovrebbe prender parte alla
lotta per la libertà e la democrazia, scegliendo un proprio ruolo. Per questo
motivo ci appelliamo a tutti nel dare avvio a questa nuova iniziativa
democratica, anche a coloro che hanno per svariate ragioni lasciato la lotta o
ne hanno preso le distanze, affinché riconsiderino la loro situazione e
rientrino nei ranghi!
L’istituzione del Kongra-Gel, con la prospettiva di stabilire l’unità
libera del popolo all’interno degli stati attuali, ha creato, nella nuova
prospettiva, una nuova opportunità
di democratizzazione e di soluzione della questione kurda in Turchia. Le forze
politiche e rappresentative del popolo kurdo hanno profuso finora enormi sforzi
per una soluzione che apportasse beneficio a entrambi i popoli. Quantunque
questi sforzi siano stati portati avanti con sacrificio e siano stati molto
significativi, non hanno ricevuto una risposta dalle autorità turche, che
continuano a non risolvere la
questione. È tuttavia chiaro che non vi è altro modo di risolvere la questione e
di pervenire alla democratizzazione della Turchia. I popoli kurdo e turco hanno
mostrato attitudine verso la soluzione democratica. Il Kongra-Gel mostra
rispetto per questo loro desiderio e chiede che il governo turco mostri il
medesimo rispetto. Gli sviluppi nella regione e l’attesa della definitiva
accettazione della richiesta di appartenenza all’UE indicano chiaramente la
necessità di avviarsi verso questo tipo di soluzione. Per questa ragione noi, in
quanto movimento democratico per la libertà facciamo appello, ora che
comincia un nuovo periodo, alle
autorità turche affinché abbandonino la politica di negazione e annichilimento che è risultata
infruttuosa e scelgano la via del dialogo per una soluzione democratica unitaria
con il Kongra-Gel!
La libertà del presidente Ocalan - considerato l’indiscusso leader del
popolo kurdo e indicatore della via di soluzione per il popolo kurdo – è di
vitale importanza. Se si desidera una soluzione si devono intraprendere passi
urgenti in tale direzione. La Repubblica Turca non dovrebbe insistere oltre su
politiche dannose e dovrebbe intraprendere una direzione positiva in relazione
alla libertà del presidente Ocalan, modificandone le condizioni di vita. In tal
modo si conferirà un’opportunità alla pace piuttosto che alla
guerra.
Il popolo kurdo, a dispetto di profonde questioni e contraddizioni, ha
vissuto in Iran e Sira, non mostrando odio e portando avanti l’amicizia. In tali
paesi tuttavia, nella situazione attuale, la questione kurda non può rimanere
irrisolta più a lungo. In
questo periodo cresce la pressione esterna per intervenire, e per far diminuire
la possibilità di interventi la sola strada è democratizzare e avviare a
soluzione la questione kurda. In caso contrario si aprirà la strada ad una lotta
più intensa per la libertà e la democrazia del popolo kurdo in tali paesi. Il
Kongra-Gel fa appello a questi paesi, affinché intraprendano passi lungo il
sentiero che porta alla soluzione della questione kurda e stabiliscano garanzie
costituzionali per l’esistenza del popolo kurdo, conformemente al diritto
internazionale e alle regole politiche.
Dopo l’intervento l’Irak si incammina sulla strada della democrazia
federale. Il Kongra-Gel considera e valuta che un Irak federale e democratico,
che esprima l’unità libera e volontaria tra le differenti nazionalità e credenze
della sua società, è una pietra miliare importante nello sviluppo della
democrazia. Per questa ragione facciamo appello, in Irak, in primo luogo al
Consiglio Provvisorio, e a tutti i partiti, organizzazioni e associazioni di
trovare un’intesa sulla democrazia e di allearsi.
I popoli del Medio Oriente, che hanno valori sociali, storici e culturali
congiunti con quelli del popolo kurdo, sono le principali forze dell’alleanza
democratica. Il Kongra-Gel li chiama a creare un sistema sociale democratico -
ecologico e poi a mobilitare in primo luogo i popoli del Medio Oriente, poi
tutti i popoli del mondo e le forze democratiche,
nell’unità.
In primo luogo il popolo curdo, e gli altri popoli oppressi sotto il
regime di Saddam, hanno rivestito un ruolo importante per avviare una nuova era
in Medio Oriente, anche in relazione all’intervento statunitense. Il Kongra-Gel
considera positiva la caduta del regime di Saddam Hussein, anche perché ciò ha
portato sulla scena internazionale la questione kurda. L’approccio statunitense
tuttavia potrà conseguire un livello costruttivo in caso si ponga in agenda la
soluzione permanente della questione Kurda. L’istituzione del Kongra-Gel
contribuirà alla strutturazione su basi democratiche della regione in cui sono
intervenuti gli Stati Uniti. Per tale ragione il Kongra-Gel crede che si possa
aprire un nuovo periodo politico per il popolo kurdo e i suoi rappresentanti,
che costituiscono una fondamentale forza democratica, nei rapporti con gli Stati
Uniti. Il Kongra-Gel si appella agli Stati Uniti chiamandoli al dialogo e
affinché accettino tutte le istituzioni politiche kurde quali rappresentanti in
riferimento alla questione kurda. Invita altresì gli USA a considerare, nelle
loro relazioni con altri stati, oltre all’Irak, nella regione, i diritti
nazionali e democratici del popolo kurdo.
Di primaria importanza nel programma statutario del Kongra-Gel è che
tutti i documenti siano conformi alle norme UE. Il Kongra-Gel è il più strenuo
rappresentante di valori democratici in Medio Oriente! Ciò è d’importanza vitale
per la soluzione della questione kurda come anche per la democratizzazione del
Medio Oriente. Lo sviluppo della democrazia necessita che si appoggi la linea
politica del Kongra-Gel. Per tale ragione il Kongra-Gel fa appello ai paesi UE
affinché appoggino il progetto democratico avviato dal nostro popolo, superando
le politiche mediorientali tradizionali.
Il Kongra-Gel è fondato con la consapevolezza che “una libera identità
kurda sarà una nuova identità mediorientale”, in questo periodo, nel quale il
Medio Oriente è in una fase di ricostruzione; sarà la dinamica fondamentale
della civilizzazione democratica nella Mesopotamia, culla della
civiltà.
Schiavitù e
dispotismo in Medio Oriente saranno sconfitti, libertà e democrazia
trionferanno!…
15 novembre 2003 – Consiglio Esecutivo del Kongra-Gel