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L'ospedale locale parla di 33 morti, tra cui 9 bambini Un missile ha centrato una zona residenziale nella città di Hilla Scontri e bombe a sud di Bagdad Decine di civili uccisi Ieri sera, nella stessa zona, colpita una intera famiglia: 15 morti
HILLAH (IRAQ CENTRALE) - Trentatré civili morti. Tra cui otto bambini. E un neonato. Sarebbe questo, secondo fonti il ministro dell'informazione iracheno Mohammed Saeed al Sahaf, il pesantissimo bilancio dei bombardamenti nella provincia di Babylon, a sud di Bagdad. La notizia è stata anche confermata da Murtada Abbas, direttore dell'ospedale di Hilla. E altri quindici morti, nella stessa zona, sono stati provocati da un missile che ha colpito ieri sera un camioncino pick-up. Lo racconta un uomo spiegando che si trattava di una intera famiglia, di cui lui è l'unico sopravvissuto. Tornando al bombardamento di oggi, un corrispondente della France Presse giunto sul posto ha raccontato di avere visto sparse sul terreno decine di mine con piccoli paracadute, segno che nel raid sono state utilizzate bombe a grappolo. La nuova strage di civili è stata provocata da un missile che ha colpito una palazzina nel quartiere residenziale di Nader, nel sud della città di Hilla, a circa 80 chilometri a sud della capitale irachena. Nella stessa zona è stata di nuovo colpita anche l'area di Karbala, che era stata già ieri teatro di scontri di terra. L'offensiva dal cielo, condotta con gli elicotteri d'attacco "Apache", rientra in quella serie di operazioni che, nelle intenzioni dei generali americani, deve servire ad ammorbidire la Guardia Repubblicana, che Saddam ha disposto nella zona circostante Bagdad in vista della battaglia per la conquista della città. Dalla provincia di Babylon, dove si trova la città di Hilla colpita oggi così pesantemente, si accede infatti direttamente alla capitale irachena. E si tratta dello stesso teatro che da ieri ha visto alcune incursioni dei soldati alleati, con lo scopo dichiarato di "saggiare" la resistenza delle truppe scelte di Saddam. (1 aprile 2003) [www.repubblica.it]