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Ciao a tutt*. Sono Daniela, alcuni di voi mi conoscono perchè anche se in maniera molto limitata partecipo al percorso che il Social Forum sta facendo. Venerdì sono tornata dalla Palestina. Un breve viaggio di due settimane, ma molto intenso. Insieme a altri attivisti internazionali ho fatto interposizione per permettere ai contadini palestinesi di raccogliere le olive. Infatti spessissimo questo gli viene impedito dagli attacchi dei coloni e anche dall'esercito israeliano. In realtà quello della raccolta dell'olive non è che un piccolo esempio delle difficolltà che questo popolo deve subire quotidianamente... eppure la loro dignità è ancora intera, traballa, soffre, ma ancora c'è. quello che desidero fare ora è comunicare il più possibile la loro condizione, perchè se ne parli, perchè si rifletta, perchè con la conoscenza qualcosa si muova,... parlo di pressioni al nostro governo e non solo. Quello che posso, almeno un primo passo, è quello di comunicare a voi le "novità" che riesco a carpire da quella terra. Mi scuso in anticipo: i messaggi sono tradotti dall'inglese e non saranno traduzioni perfette... Grazie Daniela
12 novembre-campo profughi Askar, NABLUS
Sono le 3:45 quando la casa di un attivista palestinese del ISM (International Solidarity Moviment), il cui nome non verrà menzionato, è stata "invasa" dai soldati israeliani, per fare uscire dall'abitazione undici bambini (il più grande ha 8 anni), alcune donne e uomini. Sono stati costretti a sedersi all'esterno con indosso solo i loro pigiami, che resistono a mala pena all'inverno dei territori occupati, con i fucili puntati. Un uomo palestinese teneva in braccio il suo bambino che stava piangiendo. Per poterlo dare alla madre è servito un lungo negoziato da parte di un'attivista americana (Samantha Liapes)
Dopo 15 minuti è stato permesso alle donne e ai bambini di rientrare in casa. Quelle che hanno provato a restare fuori, perchè preoccupate per la sorte dei loro mariti, figli, fratelli sono state spinte dentro la casa. Gli uomini sono stati fatti inginocchiare, sempre con i fucili puntati su di loro. I soldati hanno minacciato le donne che se avessero guardato dalle finestre avrebbero sparato loro. Samantha ha tentato di stare fuori, per stare con l'altro attivista (anche lui tenuto sotto tiro dai soldati, insieme agli altri uomini), ma le hanno intimato di entrare o le avrebbero sparato. Mentre camminava verso la casa, Samantha si è girata e ha visto sei sette uomini palestinesi in ginocchio con i fucili puntati alla tempia. I soldati israeliani hanno minacciato S. che se si fosse voltata nuovamente a guardare le avrebbero sparato. Di questi sei, sette uomini solo uno è stato arrestato Abu-abu-Fayed, di 30 anni, senza alcuna motivazione.
L'operazione militare non si è concentrata solo a Askar, ma anche a Balata, a Ein (anche questi campi profughi vicno a Nablus) e nella città di Nablus. Sono entrati con jeep, tanks, elicotteri Apache, sparando esplosivi. Non si hanno notizie sulle lesioni provocate o case demolite.Prendi il massimo dal Web. Scarica GRATIS MSN Explorer dal sito: http://explorer.msn.it/intl.asp#it
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