se non volete più ricevere messaggi dallo Slai Cobas, rimandate indietro questo messaggio, anche senza alcuna indicazione, direttamente alla casella mittente. Verrete cancellati dal nostro indirizzario.
Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano@slaicobasmilano.org
contenuti:
1) risoluzione di sindacati USA contro la guerra 2) comunicato
La lotta contro la guerra significa anche mettere in contatto tutti quei proletari che vi si oppongono, far circolare le loro prese di posizione. Tanto più, se queste ultime provengono dalle aree "calde". Sotto c'è la traduzione di una risoluzione di sindacati statunitensi, riuniti nella rete ³US Labor Against the War² (sito: http://www.uslaboragainstwar.org ; posta elettronica: info@uslaboragainstwar.org ). La risoluzione è stata votata l'11 gennaio a Chicago al ³Convegno nazionale delle Organizzazioni sindacali e dei dirigenti sindacali che si oppongono alla guerra statunitense in Iraq". Erano presenti oltre 100 rappresentanti di consigli del lavoro centrali, di comitati sindacali creati appositamente contro la guerra, e di sindacati locali di tutto il paese, esponenti dei sindacati AFSCME, AFT, ILWU, SEIU, TEAMSTERS, HERE, e della UAW. Queste organizzazioni si sono incontrate per discutere una strategia comune contro la marcia del Governo statunitense verso la guerra.
RISOLUZIONE: "AFFERMIAMO L'IMPEGNO DEL MOVIMENTO SINDACALE DEGLI STATI UNITI CONTRO LA GUERRA"
Dal momento che più di 100 sindacalisti di 76 strutture sindacali locali, regionali e nazionali, consigli del lavoro centrali e altre organizzazioni di lavoratori, in rappresentanza di oltre 2 milioni di iscritti, si sono riuniti a Chicago per un incontro senza precedenti per discutere di ciò che ci riguarda relativamente alla minaccia di guerra dell'amministrazione Bush;
Dal momento che gli iscritti e i dirigenti dei sindacati hanno la responsabilità di informare tutti i lavoratori e le lavoratrici sui temi che riguardano le loro vite , lavoro e famiglie, e di essere ascoltati nel dibattito nazionale su queste questioni;
Dal momento che le principali vittime di qualsiasi azione militare in Iraq saranno figli e figlie delle famiglie della classe lavoratrice in servizio militare costretti così a subirne il danno, e innocenti civili iracheni che già tanto hanno sofferto;
Dal momento che non abbiamo alcun contenzioso con donne,uomini, bambini della classe lavoratrice in Iraq né in qualsiasi altro paese;
Dal momento che i miliardi di dollari destinati e spesi per questa guerra vengono sottratti alle nostre scuole, ospedali case e sicurezza sociale;
Dal momento che la guerra è un pretesto per attaccare i diritti del lavoro, civili, dei migranti, i diritti umani nel nostro paese;
Dal momento che la strada intrapresa da Bush per la guerra serve da copertura e distrazione nei confronti dell'economia che affonda, della corruzione delle multinazionali e dei licenziamenti;
Dal momento che quest¹azione militare è in realtà destinata ad aumentare atti terroristici di ritorsione;
Dal momento che non c'è alcun legame convincente tra Iraq e Al Qaeda e gli attentati dell'11 settembre, e né l'amministrazione Bush, né le ispezioni delle Nazioni unite hanno dimostrato che l'Iraq rappresenta una effettiva minaccia per gli americani; dal momento che l'azione militare Usa contro l'Iraq minaccia la soluzione pacifica di controversie tra Stati, attentando alla sicurezza e alla salvezza del mondo intero, inclusi gli americani;
Dal momento che il movimento sindacale ha avuto un ruolo storico nella lotta per la giustizia;
In considerazione di tutto ciò, noi qui riuniti diamo vita al "US Labor against the War (Uslaw)" e decidiamo che Uslaw si oppone fermamente alla guida bellica di Bush, e decidiamo inoltre che Uslaw darà pubblicità a questa dichiarazione e promuoverà attività contro la guerra a livello sindacale, di posti di lavoro e di comunità.
Chicago, 11 gennaio 2003
========================================= Comunicato dello Slai Cobas Milano:
Dalla Prefettura a Corelli: espulsione di migranti regolarizzande/i . Mobilitazione e partecipazione alla Commissione Prefettizia.
Stanno espellendo le/i migranti convocate/i in Prefettura, che hanno ottenuto valutazione negativa sulla compilazione del formulario, al fine del rilascio del contratto di soggiorno/lavoro. Dalla Prefettura vengono condotte/i alla Questura e poi al Centro di Detenzione Temporanea di via Corelli, per poi essere espulse/i.
Non viene notificato alla/al migrante neppure un regolare rifiuto di rilascio di permesso e quindi un ordine di allontanamento (come previsto anche dalla Comunicazione del Ministero dell'Interno pubblicata on-line sul sito del Ministero), ma solo un "normale" decreto di espulsione che non fa alcun riferimento in motivazione al rifiuto di P.S. per la regolarizzazione e il relativo decreto di trattenimento, e al datore un formale rigetto dell'istanza. Questo provvedimento sospende ulteriormente lo stato di diritto, poiche' autorizza a non giustificare alcunche', anche in presenza di uno dei motivi ostativi previsti dalla leggi Bossi-Fini, e stabilisce che non e' necessario notificare il provvedimento di rifiuto alla/al migrante.
Tutto cio' aggravera' la condizione della/del migrante e causera' innumerevoli espulsioni illegittime.
Occorre dare l'impulso ad una mobilitazione immediata, generale ed efficace, per sospendere la marea di espulsioni che potranno essere autorizzate dalla Prefettura.
Occorre, al piu' presto, pretendere che la Commissione di valutazione sulla concessione dei permessi di soggiorno/lavoro siano presenti con titolo anche le/i rappresentanti dei sindacati di base ed autorganizzati, delle associazioni di migranti, per contrastare ogni azione discriminatoria, razzista e contro il diritto al lavoro e alla libera circolazione delle/dei migranti.