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28 maggio 1974, 29 maggio 1993, 20-21 luglio 2001
Episodi di una storia di uomini e donne che lottano per un mondo migliore, e di chi li ha uccisi per difendere privilegi e ingiustizie.
28 maggio 1974 sono più di cinque anni che grandi mobilitazioni di lavoratori e studenti stanno cambiando la società italiana. E' conquistato lo statuto dei lavoratori, che garantisce i diritti fondamentali sui luoghi di lavoro. L'orario di lavoro, i salari, gli ambienti di produzione migliorano. La scuola cambia profondamente, l'autoritarismo e la trasmissione della disciplina nozionistica è messa in crisi. La società italiana per la prima volta si democratizza nella sua vita quotidiana, si conquistano diritti fondamentali per l'eguaglianza tra i generi, tra i ceti, tra le generazioni. Si apre la prospettiva di cambiamento radicale della società verso una democrazia non solo istituzionale , ma anche sociale.
Contro questi movimenti le classi dominanti scatenano campagne di repressione e disinformazione. Dalla fine del 1969 attentati e aggressioni compiuti da fascisti con l'aiuto di
apparati dello stato colpiscono ovunque in Italia i movimenti. In alcuni casi lo stato e i mass-media li attribuiscono alla sinistra, in altri si sostiene che sono reazioni alle violenze dei movimenti. E' la strategia della tensione e degli opposti estremismi, che cerca di intimidire i movimenti e di diffamarli.
Il 28 maggio 1974 a Brescia uno degli attentati più efferati: una bomba in p.zza Loggia durante una manifestazione di lavoratori e studenti uccide otto uomini e donne, Livia Bottardi Milani,Alberto Trebeschi,Clementina Calzari Trebeschi,Giulietta Banzi Bazoli,Euplo Natali,Bartolomeo Talenti,Luigi Pinto,Vittorio Zambarda e ne ferisce più di cento.
29 maggio 1993 cinque volontari bresciani portano aiuti alla popolazione bosniaca aggredita da una guerra che cerca di ridefinire e salvare le sfere di influenza dei potentati locali e dei loro protettori internazionali. La federazione Jugoslava dopo una breve agonia si è smembrata. Forti aspirazioni alla giustizia e all'eguaglianza si sono sviluppate mettendo in discussione le caste dominanti. Il nazionalismo e l'odio per il diverso è il modo più sicuro e cinico per mantenere il potere, ingannare e schiacciare le aspirazioni a una vita migliore di milioni di persone. Di fronte alle devastazioni della furia nazionalista si sviluppano azioni dei movimenti pacifisti per portare sollievo alle popolazioni e costrire iniziative di convivenza pacifica tra diversi.
Il 29 maggio 1993 tre pacifisti, Guido Puletti,Sergio Lana, bresciani e Fabio Moreni cremonese, vengono uccisi, con una azione premeditata, per impedire che un'alternativa alla guerra si faccia strada.
20-21 luglio 2001 Carlo Giuliani viene ucciso da un carabiniere durante le manifestazioni di Genova contro il G8, altri vengono feriti, altri vengono arrestati e seviziati mentre dormono dopo che tutto si è concluso. Milioni di uomini, donne e giovani in ogni parte del mondo si stanno opponendo al liberismo selvaggio diretto da istituzioni antidemocratiche senza controlli e mandati, che affama e riduce in schiavitù una grande parte della popolazione mondiale. Nei paesi avanzati economicamente, si tolgono diritti a interi pezzi della società, peggiorandone le condizioni generali di vita. Si violenta la natura fino a mettere in gioco la vita e il futuro di intere zone del pianeta. Il liberismo selvaggio è profitto e grande ricchezza per pochi. Contro chi vuole un mondo diverso, più giusto, senza sfruttamento, senza guerre e fanatismi, si scatena una campagna di repressione e di disinformazione da parte di chi ha il potere economico, politico, informativo. A Napoli il 17 marzo, a Goteborg poco dopo, infine a Genova viene giocata la solita partita, violenza per intimidire e calunnie per impedire la coscienza.
Assemblea dibattito su questi temi
Presso l'aula magna
dell'itis Castelli
Venerdi 24 maggio ore 20,30
Con
Adelaide Giuliani mamma di Carlo
Saverio Ferrari osservatorio sulle destre
Ilario Salucci redazione di Balkan
Brescia social forum
Un mondo più giusto è necessario
www.bresciasocialforum.org
Allegati: