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"Bunker-buster" da 2 tonnellate sui centri di comunicazione Palazzi rasi al suolo, dentro c'erano numerosi impiegati Bombe sfonda-bunker a Bagdad Si temono decine di vittime Intanto si allungano le liste diffuse dal governo iracheno "Ieri altri 7 morti nella capitale, 26 a Najaf"
BAGDAD - I bombardamenti della scorsa notte e del mattino su Bagdad potrebbero aver provocato molte più vittime di quanto si immagini. Fra gli obiettivi colpiti dai raid americani ci sono i più importanti centri di comunicazione del Paese, che sono stati raggiunti non con ordigni qualunque ma con le cosiddette bunker buster, bombe sfonda-bunker, le stesse utilizzate nella prima notte dell'attacco, per colpire la roccaforte dove si pensava dormissero Saddam Hussein e i suoi fedelissimi. Gli edifici colpiti sono stati rasi al suolo, e gli impiegati che si trovavano all'interno a momento dell'attacco sarebbero seppelliti sotto metri di macerie.
Al Rachid, Al Ulwiya e Al Maamun, nel centro di Bagdad, rappresentano il cuore delle comunicazioni del regime di Saddam. La rete televisiva Cnn ha rivelato che per distruggerli sono state usate due bunker buster bombs, ordigni da due tonnellate, lanciati da aerei B-2 Spirit invisibili ai radar. Ordigni pressoché infallibili ma dall'alto potenziale distruttivo, dotati di un raggio laser che permette loro di trovare il bersaglio anche sottoterra, attraverso tre metri di cemento.
Secondo quanto raccontato dai giornalisti sul posto, il centro di Al Ulwiya è stato completamente raso al suolo. Ma all'interno dell'edificio c'erano persone al lavoro, al momento del bombardamento. Ora quelle stesse persone, un numero imprecisato ma comunque alto, sarebbero sepolte sotto metri di detriti. Sul posto è un continuo via vai de mezzi di soccorso, nel tentativo di recuperare le vittime, anche se, come ha spiegato il responsabile dei servizi di emergenza, "è molto difficile, vista l'entità dei danni". Il missile che ha centrato il palazzo, ha lasciato un cratere di 20 metri di diametro e cinque di profondità.
Gravemente danneggiato anche il centro di Al Rashid, sempre nel cuore della capitale irachena, e anche qui si teme che vi siano numerose vittime. Lo stesso vale per la sede di Maamun, nell'ovest, e per la vicina Torre Saddam, l'edificio più alto di Baghdad, la cui piattaforma girevole ospita un ristorante.
E in attesa di questa ennesima, drammatica conta, anche oggi il governo di Bagdad ha risposto ai bombardamenti con nuove cifre, con la stima quotidiana delle vittime dei raid. Il ministro dell'Informazione, Mohamed Al Sahaf, non ha mancato di diffondere i dati più recenti: sette civili morti e 92 feriti sarebbe il bilancio del bombardamento notturno su Bagdad. Al quale, tuttavia, andrebbero aggiunte le vittime degli edifici colpiti dalle bunker buster. "Complessivamente - ha aggiunto Al Sahaf - ieri sono morti 75 civili iracheni".
Anche i raid su Najaf avrebbero provocato la morte di 26 civili e il ferimento di altri 60. Così come nella capitale (sempre prima delle bombe anti bunker), oltre ai sette morti, ci sarebbero anche 92 feriti. Altri undici morti a Kerbala, a poco più di 100 chilometri dalla capitale. Ai calcoli ("che riguardano - ha precisato il ministro - solo i civili") si aggiunge anche il bilancio più pesante, quello di Bassora, dove "dall'inizio della guerra - ha calcolato Al Sahaf - 116 persone sono morte e 695 sono rimaste ferite".
Ma le accuse non si limitano al computo delle vittime. Contro la popolazione, ha detto il ministro, le forze della coalizione starebbero usando le cluster bomb, le micidiali bombe a frammentazione. Proprio come quella, inesplosa, mostrata ieri ad alcuni giornalisti, a Yussufiyeh, a trenta chilometri da Bagdad. Il rischio maggiore delle cluster bombs, o "bombe a grappolo", è rappresentato proprio dagli ordigni inesplosi, che di fatto si trasformano in mine terrestri.
(28 marzo 2003) [www.repubblica.it]