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ops! Il presidente del consiglio ha detto stamattina in parlamento che l'Italia nella guerra contro l'Iraq "non è un paese belligerante". Il Berluska non è il primo capo di governo italiano a utilizzare questa ambigua espressione. Prima di lui Mussolini, che nel settembre 1939, quando la Germania di Hitler invase la Polonia e fu subito dopo in guerra contro Gran Bretagna e Francia, dichiarò appunto la "non-belligeranza" dell'Italia, ovvero la non partecipazione dell'Italia alle operazioni militari al fianco dell'alleato tedesco, al quale pure si dava sostegno politico e pratico. La non-belligeranza era una non-scelta in tutta evidenza provvisoria, un prendere tempo in vista dell'unica decisione ammissibile per Mussolini: infatti nel giro di qualche mese si trasformò in dichiarazione di guerra contro Gran Bretagna e Francia, il 10 giugno 1940.
Oggi ogni cosa accade molto più velocemente. Il Berluska cambierà formula e invierà uomini e mezzi italiani prima della fine delle operazioni militari in Iraq o alla prossima puntata della guerra globale?
A tutti e tutte, a tra poco, quando iniziano a piovere bombe. Per continuare a provare a fermarli, per fargli pagare il prezzo più alto possibile.
Gabriele
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