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Prima della sua "calata" a Brescia del 24 febbraio Bossi ha voluto fare 31. Sentite un po' cosa ha dichiarato:
ROMA- Il leader del Carroccio e ministro per la devolution, Bossi, e' contrario all'ipotesi di accantonare le modifiche all'art. 18. 'No, abbiamo fatto 30, facciamo 31, dice Bossi, che sottolinea come quella sull'art.18 e' una delle riforme piu' importanti del Governo in questa legislatura. Maroni, aggiunge, a volte si e' trovato con il cerino in mano, ma mi sembra che adesso Berlusconi e Fini hanno preso posizione nel sostenerlo'. (ANSA). 2002-02-19 - 21:26:00
Ciao Margherita
bs.socialforum@libero.it>
To: fori-sociali@yahoogroups.com Sent: Tuesday, February 19, 2002 2:42 PM Subject: [fori-sociali] Bossi a Brescia il 24 febbraio: manifestazione contro la "Bossi-Fini"
BRESCIA - DOMENICA 24 FEBBRAIO ORE 15.00 – PIAZZA DELLA LOGGIA
NO ALLA LEGGE BOSSI – FINI NO ALL’ATTACCO AI DIRITTI DEI LAVORATORI NON CONSEGNIAMO LA CITTA’ AI RAZZISTI
Un mese fa a Roma più di centocinquantamila persone sono scese in piazza per protestare contro il disegno di legge del governo sull’immigrazione e per il diritto al futuro di tutti i cittadini, italiani e immigrati. L’assemblea nazionale dei Social Forum e delle associazioni di immigrati e di antirazzisti, tenutasi a Brescia lo scorso 9 febbraio, ha proposto di proseguire la mobilitazione contro la legge Bossi – Fini, con due giorni di iniziative diffuse sul territorio, ma coordinate in una cornice unitaria nazionale, per i prossimi 23 e 24 febbraio. Anche a Brescia, quindi, domenica 24 febbraio torniamo a manifestare per ribadire la nostra opposizione a una legge che vuole ridurre gli immigrati a forza lavoro precaria, priva di diritti, da sfruttare e di cui disfarsi quando non più necessaria alle esigenze della produzione. A uomini e donne che chiedono libertà di circolazione e uguaglianza di diritti, il governo delle destre oppone leggi che incrementano la clandestinità, comprimono i diritti di libertà, ostacolano l’inserimento sociale e l’accesso a sanità, casa,
istruzione.
La legge Bossi - Fini vuole istituzionalizzare nel nostro paese un doppio canale di garanzie, negando i diritti di cittadinanza a centinaia di migliaia di uomini e donne, in ragione della loro provenienza. Ma la legge Bossi - Fini si salda anche con le politiche governative in materia di lavoro: l’attacco all’art. 18 dello Statuto dei
Lavoratori,
il libro bianco di Maroni, l’attacco alla previdenza pubblica.
E’ un
ampio disegno di smantellamento del sistema di garanzie e diritti, frutto delle conquiste dei movimenti dei lavoratori, che risponde appieno ai progetti di ridefinizione del mondo del lavoro, imposti dalla globalizzazione neoliberista. Domenica 24 febbraio è quindi necessario riproporre a Brescia una grande manifestazione, che veda nuovamente mobilitarsi migliaia di lavoratori, di immigrati, di antirazzisti, le organizzazioni sociali, politiche e sindacali che in questi anni hanno saputo porre nella nostra città un argine alle peggiori forze xenofobe e razziste. Ed è tanto più necessario, in quanto lo stesso giorno ci sarà a Brescia la prima assemblea federale dei “giovani padani”, alla quale presenzieranno i ministri Bossi, Maroni e Castelli: Bossi, che lega il suo nome alla famigerata legge sull’immigrazione; Maroni,
espressione
delle politiche del governo sul lavoro; Castelli, prestanome di Berlusconi nell’attacco alla magistratura. Bossi torna quindi a Brescia: un anno fa venne alla testa di una manifestazione contro gli immigrati, proponendo la costruzione di una rete che cingesse il confine a nord-est del nostro paese per impedire gli ingressi dei clandestini. Gli antirazzisti e gli immigrati che scesero pacificamente in piazza, per opporre un simbolico confine antirazzista al corteo dei leghisti, vennero pesantemente caricati da carabinieri e polizia: tre arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, una quindicina di denunciati e decine di feriti rappresentano il bilancio di quella sera del 2 marzo 2001. A un anno di distanza, mentre ancora si attende di sapere quale sorte hanno avuto le denunce presentate contro il questore Scarpis e i funzionari di polizia presenti in piazza, per le cariche immotivate e i pestaggi su manifestanti pacifici ed inermi, i razzisti tornano nella nostra città. A un anno di distanza, sapremo ancora comunicare che l’unico
confine
che accettiamo è quello che nega agibilità politica ai razzisti: le idee fondate sulla discriminazione razziale, sull’odio etnico,
sullo
sfruttamento della persona non hanno diritto di cittadinanza e vanno bandite dalla nostra città.
BRESCIA SOCIAL FORUM – COORDINAMENTO IMMIGRATI IN LOTTA –
FORUM
ASSOCIAZIONI IMMIGRATI
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