diffondete questa mail Il Brescia Social Forum organizza un treno speciale, per partecipare alla manifestazione di Roma, che partirà il 19 marzo alle ore 24.00 dalla stazione di Brescia ritrovo alle ore 23.15 costo 20 Euro. Si ripartirà da Roma alle ore 21.30 del 20 marzo per info e prenotazioni Radio Onda dUrto tel. 030.45670 bs.socialforum@libero.it
20 Marzo Manifestazione a Roma per il ritiro delle truppe di occupazione dallIraq
IL PROSSIMO 20 MARZO, ad un anno dall'inizio della guerra in Iraq, risponderemo all'appello del movimento per la pace degli Stati Uniti, rilanciato daI Forum Sociale Europeo di Parigi e dal Forum Sociale Mondiale di Mumbai, che chiedono di tornare a riempire le strade di tutto il mondo per fermare la guerra e l'occupazione. Torneremo in piazza, a Roma, dopo aver attraversato l'Italia, con Carovane di pace dal sud e dal nord mentre altre carovane si recheranno in medio oriente chiedendo pace e giustizia. AD UN ANNO DI DISTANZA in Iraq la guerra continua a mietere vittime. La situazione umanitaria in Iraq continua ad essere terribile mentre crescono pericoli di scontro interno e minacce di balcanizzazione. ANCHE I L GOVERNO ITALIANO è corresponsabile di tanto disastro. Un Governo che, al di fuori del dettato costituzionale, ha deciso di appoggiare la guerra in Iraq e ha inviato truppe nei luoghi in cui giacciono i campi petroliferi destinati all'Eni. Un Governo che ha esautorato il Parlamento dei suoi poteri a cominciare dalla concessione dell'uso dello spazio aereo, delle basi e delle infrastrutture per la guerra. ABBIAMO FATTO IL POSSIBILE per evitare tutto questo. Dicemmo allora, in milioni in tutto il mondo, che quella potenza e quella ricchezza poteva e doveva essere utilizzata per combattere la fame e la sete che uccide milioni di esseri umani, per alleviare i popoli di un debito che non possono pagare, per sostenere lo sviluppo dei paesi del sud del mondo Noi ripudiamo tutte le forme di terrorismo sia da parte degli Stati che di organizzazioni e individui, così come ci opponiamo all'uso della "lotta al terrorismo" per giustificare le guerre, criminalizzare i movimenti popolari e restringere le libertà civili. NOI SOSTENIAMO il diritto degli iracheni alla pace,alla democrazia, a governarsi da soli per decidere del proprio futuro, a controllare le proprie risorse, ad ottenere risarcimento per quello che hanno patito sotto l'embargo e la guerra, a vedere la propria terra libera da eserciti stranieri. L'Iraq deve tornare agli iracheni.Tutte le truppe occupanti devono essere ritirate.
Brescia Social Forum www.bresciasocialforum.org
Ciao a tutti, mi chiamo William, ho 22 anni e sono un nuovo iscritto alla lista (un paio di settimane). Politicamente ho sempre votato ds, ma negli ultimi mesi sempre più dubbi e delusioni hanno minato la mia fiducia. La classica goccia che fa traboccare il vaso è stata una mail mandatami da un mio amico, e in particolare la parte relativa alla Coca-Cola (l'ho copiata in fondo, anche se immagino siano cose risapute). Sto cercando quindi di informarmi, di capire, di cambiare anche. Comunque scrivo questa mail per presentarmi in vista della manifestazione del 20 marzo - infatti verrò da solo, e non credo di conoscere nessuno di voi. ci si vede, Will
Le multinazionali più cattive del mondo Associazioni ambientaliste, ecologiste e animaliste di tutto il mondo da anni combattono contro alcune multinazionali che, pare, non rispettino i codici etici o dei diritti dei lavoratori. Dati riferiti all'anno 2000.
McDonald's - Ristorazione (Fonte: Tactical Media Crew) I dipendenti sarebbero sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sarebbero costretti a continue gravidanze e verrebbero imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mirerebbe a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger. La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d'anni. La McDonald's è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori. Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso di circa il 13%.
Nestlé - Alimentari La campagna contro della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere . La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggierebbe e pubblicizzerebbe l'alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull'opportunità dell'allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o "dimenticando" di riscuotere i pagamenti. Oltre a questo la Nestlè sarebbe considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E' criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati). Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè: Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, Sanbitter. Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro. Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela, Frutta e Verdure (anche sottolio e sottaceto): la Valle degli Orti Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1. Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi, Latte in polvere: Guigoz, Mio, Nidina, Nestum. La campagna di boicottaggio internazionale è coordinata da Baby Milk Action.
Philip Morris - Sigarette e alimentari E' la maggior industria del tabacco del mondo. Si stima che solo le Marlboro uccidano più di 75mila americani all'anno. In America sarebbe famosa per essere una delle maggiori finanziatrici di politici che intraprendono battaglie per l'abolizione dei limiti e divieti di fumo. Fino al 1998 pare finanziasse gli scienziati perché effettuassero studi da cui risultava che il fumo passivo non era nocivo. Solo nel 1999 ha ammesso che il fumo fa male. Nel 1997 avrebbe accettato, insieme ad altre multinazionale del tabacco di pagare 206 milioni di dollari (in 25 anni) per risarcire lo stato delle spese sostenute per curare i malati "di fumo". La Kraft sarebbe stata segnalata perché usa organismi geneticamente modificati nei suoi prodotti. La Philip Morris controlla i marchi Kraft, Fattorie Osella, Mozary, Invernizzi, Invernizzina, Jocca, Linderberg, Lunchables, Maman Louise, Jacobs caffè e Hag, Simmenthal, Spuntì, Lila Pause, Milka Tender, Terry's, Caramba, Faemino, Splendid, Cote d'Or, Baika, Dover, Gim, Philadelphia, Sottilette, Susanna, Leggereste, Mato-Mato.
Unilever - Alimentare e chimica Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti. Sarebbe stata al centro di polemiche anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè). La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto,Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d'Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d'oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Dante, Rocca dell'uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban's, Mentadent, Pepsodent, Rexona,
Chiquita - Alimentari Sarebbe coinvolta un po' in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizzerebbe massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitterebbe della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce. Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l'esistenza di squadre armate all'interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sarebbero sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sarebbero represse talvolta con la forza.
Procter & Gamble - Detersivi - Cosmesi e Alimentari Contro questa multinazionale statunitense (fatturato annuale 76mila miliardi di lire) si sono scatenate molte associazioni animaliste (Buav, Peta e Uncaged) perché testerebbe i suoi prodotti sugli animali. Ultimamente però la Procter & G sarebbe tornata alla ribalta con le patatine Pringles, perché conterrebbero organismi geneticamente modificati. Per quanto riguarda l'ambiente, nonostante le politiche di riduzione degli imballaggi e dei componenti inquinanti, l'azienda rimarrebbe una delle maggiori fonti di rifiuti del mondo: i pannolini. In America sono il 2% della spazzatura totale del paese. Sarebbe nota anche per appoggiare associazioni "ambientaliste" che difendono le politiche delle aziende e delle grandi industrie. Nel 1997 avrebbe messo a punto un prodotto di sintesi, battezzato Olestra, da utilizzarsi come sostituto dell'olio. Dopo lunghe pressioni sulla Food and Drug Administrator il prodotto era stato autorizzato all'impiego. Sarebbe stato accertato che provoca diarrea e impedisce l'assorbimento di vitamine liposubili. La P&G controla i marchi: Intervallo, Lines, Tampax, Bounty (carta assorbente), Tempo, Senz'acqua Lines, Dignity, Linidor, Pampers, Lenor, Ariel, Bolt, Dash, Tide, Nelsen, Ace, Ace Gentile, Baleno, Febreze, Mastro Lindo, Mister Verde, Spic&Span, Tuono, Viakal, Pringles, Infasil, Heald&Shoulders, Keramine H, Oil of Olaz, AZ, Topexan, Infasil, Dove, Panni Swiffer,
Novartis - Chimica e Alimentari Leader, insieme alla Monsanto nel settore delle biotecnologie. Specializzata nella produzione di mais geneticamente modificato. Distribuisce con i marchi: Isostad, Vigoplus (bevande dietetiche), Novo Sal, Ovomaltine, Cereal, Piz Buin (crema protettiva)
Esso (Exxon Mobil) I Verdi del Parlamento Europeo hanno lanciato una campagna contro la Exxon, l'industria più ricca del mondo, perché ha sostenuto fortemente l'abbandono del protocollo di Kyoto per la difesa ambientale da parte degli Stati Uniti.
Multinazionali non ufficialmente boicottare, ma da cui è meglio stare alla larga
Monsanto - Agrochimica gruppo Pharmacia Metà del suo fatturato annuale (34mila miliardi di lire) proviene dalla produzione di erbicidi, di ormoni di sintesi e di sementi geneticamente modificate. Il resto proviene dalle attività farmaceutiche. Sarebbe il terzo produttore del mondo di pesticidi e controlla il 10% del mercato mondiale. E' una delle maggiori aziende del mondo nella produzione di sementi geneticamente modificati (capaci di resistere agli stessi erbicidi prodotti dalla stessa Monsanto). Nel 1997, negli Stati Uniti, ha pagato una multa di 50mila dollari per pubblicità ingannevole. Aveva definito l'erbicida Roundup un prodotto "biodegradabile ed ecologico". Ancora nel 1997, in occasione della conferenza sul clima di Kyoto, la multinazionale avrebbe fatto pressioni affinché la conferenza non inserisse gli HFC (idro fluoro carburi, sostanze pericolose perché contribuiscono in misura notevole all'effetto serra) fra i gas da ridurre. Nel 1999 è stata denunciata per abuso di posizione dominante nel settore delle biotecnologie. Sempre nel 1999 è stata denunciata perché testava i suoi prodotti sugli animali. Controlla i marchi: Mivida Misura
Burger King In Gran Bretagna sarebbe stata al centro dell'attenzione perché stipulava contratti denominati "a zero-ore". I dipendenti non venivano pagati quando ad esempio il negozio era vuoto e quindi non stavano facendo niente.
Kodak Nel 1990 è stata condannata a pagare una multa di 2 milioni di dollari per essere una delle 10 maggiori produttrici di sostanze inquinanti e cancerogene (è il maggior "emettitore" di metilene cloride degli USA).
Mitsubishi Sarebbe coinvolta nell'importazione illegale di legname in Giappone. Sarebbe legata anche al commercio di armi e all'industria nucleare.
Coca Cola Recentemente alcune associazioni di difesa dei lavoratori colombiani hanno deciso di intentare una causa contro la Coca cola per l'omicidio di alcuni sindacalisti. Secondo i portavoce delle associazioni la multinazionale userebbe vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.
Pepsi cola Al centro della campagna contro la Pepsi il fatto che la multinazionale appoggerebbe e sosterrebbe paesi con regimi dittatoriali (Birmania, Messico, Filippine). La Pepsico utilizzerebbe inoltre animali nei suoi studi ed esperimenti.
Shell Sarebbe accusata di aver ucciso 80 persone e distrutto più di 500 abitazioni durante una manifestazione di protesta in Nigeria nel 1990. Nel gennaio 1993 avrebbe represso con la forza una seconda manifestazione organizzata dagli Ogoni. La repressione deve essere stata violentissima: 27 villaggi completamente distrutti, 2mila morti. La multinazionale nega ogni coinvolgimento in queste repressioni violente.
Sun Diamond E' un consorzio di cooperative statunitensi. In Italia distribuisce con il marchio Noberasco. Secondo la sezione sindacale americana Teamstars Local Union userebbe pesticidi pericolosi. Sarebbe stata accusata anche di licenziare gli scioperanti e dare salari molto bassi. Nel 1985, in un momento di difficoltà finanziaria, la multinazionale ottenne dai lavoratori un'autoriduzione dei salari del 30-40% e un maggiore sforzo lavorativo. Nel giro di poco tempo l'azienda recupero' e i profitti aumentarono del 40%. Nel 1991 i lavoratori chiesero di far tornare i salari ai livelli originari, ma invece di accogliere la richiesta, la Sun Diamond avrebbe licenziato i 500 dipendenti in sciopero rimpiazzandoli con nuovi braccianti. Controlla i marchi: Diamond, Sunsweet
Walt Disney Ad Haiti possiede una delle maggiori industrie del mondo di abbigliamento, dove ci sarebbero migliaia di lavoratori poco più che quindicenni, pagati 450 lire all'ora. Lavorerebbero dalle 10 alle 12 ore al giorno. Il rumore all'interno degli stabilimenti sarebbeassordante, non si può andare in bagno più di due volte al giorno e la pausa pranzo durerebbe 10 minuti. Si calcola che per guadagnare la cifra che l'amministratore delegato della Disney guadagna in un anno, un'operaia haitiana dovrebbe lavorare 101 anni, per 10 ore tutti i giorni!
Totalfina-Elf Sospettata di appoggiare il regime oppressivo in Birmania. Recentemente è stata al centro del disastro naturale causato dall'affondamento del piattaforma petrolifera Erika.
Industrie farmaceutiche Molte sono le campagne contro le multinazionali farmaceutiche perché sfruttano gli animali negli esperimenti. Fra i nomi importanti: Bayer, Henkel, Johnson & Johnson, L'Oreal Colgate-Palmolive, Reckitt Banck e Johnson Wax. Nel caso della Bayer citiamo poi il caso Lipobay: 52 persone decedute. Recentemente è stata inoltre aperta un'inchiesta contro la Glaxo per un farmaco antidepressivo, lo Seroxat. Segnaliamo invece come buona notizia la concessione della Roche al governo brasiliano di ridurre del 40% il prezzo di un farmaco anti-aids.
Danone Per aumentare gli utili dell'anno 2000 la Danone, uno dei maggiori produttori e distributori di acque minerali del mondo, avrebbe deciso di licenziare 1800 persone. A Calais 500 famiglie si unirono in una campagna contro l'azienda. Grazie all'intervento di alcune associazioni per la tutela dei consumatori la campagna ha superato le Alpi arrivando anche in Italia (dove la Danone distribuisce con i marchi Saiwa, Galbani e Ferrarelle).
Benetton In Patagonia tutte le terre di Rio Negro sarebbero di proprietà Benetton. Le molte popolazioni tribali che le abitavano sarebbero state segregate in piccole strisce di terra e verrebbero utilizzati come manodopera. Sotto pagati (200 dollari al mese), ritmi di lavoro estenuanti (10-12 ore), nessuna assistenza medica, nessuna possibilità di riunirsi in sindacati. In estate, alle popolazioni locali sarebbe vietato attingere dai fiumi (pare che in alcuni tratti per impedire l'accesso utilizzano il filo spinato e la corrente elettrica), per molti unica risorsa di vita.
Le multinazionali che si sono arrese
Del Monte Ufficialmente la campagnacontro la Del Monte è finita, con ottimi risultati. Il vecchio direttore delle piantagioni in Kenya è stato licenziato e la multinazionale ha firmato una serie di accordi che prevedono la regolarizzazione delle assunzioni, l'aumento dei salari minimi in modo da coprire i bisogni fondamentali per tutta la famiglia, la garanzia della libertà e delle attività sindacali, la salvaguardia della salute dei lavoratori e la difesa dell'ambiente. L'azienda si è inoltre impegnata in un progetto di monitoraggio e controllo da parte delle associazioni sindacali e del Comitato nazionale di solidarietà.
Nike (scarpe e abbigliamento sportivo) Nell'Aprile del 1998 la multinazionale si arrese. L'annuncio è stato dato dal gran capo in persona, Phil Knight, fondatore, primo azionista e amministratore delegato del gruppo. A condizione che la campagna di boicottaggio finisca, Nike ha accettato di alzare da 14 a 18 anni l'età minima dei lavoratori nelle fabbriche di calzature e di portare a 16 l'eta minima di tutti gli altri lavoratori inpiegati nella produzione di abbigliamento, accessori e attrezzature. In 12 fabbriche indonesiane è scattato un aumento del 37% della retribuzione di tutti i lavoratori che percepivano il salario minimo (28 mila persone). L'azienda si è inoltre impegnata a bonificare tutte le sue fabbriche e a rispettare i livelli di sicurezza imposti dalla legge. Inoltre aumenterà il sostegno all'attuale programma di micro-finanziamento, che gia' coinvolge mille famiglie in Vietnam, estendendolo anche all'Indonesia, al Pakistan e alla Thailandia. In tutti gli stabilimenti asiatici il gruppo, che ha il quartier generale a Beaverton, nell'Oregon, amplierà i programmi di istruzione, offrendo ai dipendenti corsi per ottenere un diplorna equivalente a quello delle scuole medie e superiori. Dopo la conferenza stampa che si è tenuta a Washington, in cui la Nike annuciava la resa, le sue azioni in borsa sono salite di due dollari.
Reebok Sempre nel 1998 anche la Reebok ammise, facendo un'indagine interna, che nelle sue fabbriche in Indonesia gli operai lavorano in condizioni di pericolo, a volte per più di dodici ore al giorno. E per l'equivalente di 85mila lire al mese. L'autodenuncia fu un passo importante e da quel giorno le cose sono molto migliorate. I dipendenti hanno libertà di organizzazione sindacale, gli stipendi sono stati adeguati ai minimi di legge e i limiti di sicurezza vengono rispettati. Rimane però da chiedersi cosa succeda in Cina, dove la multinazionale ha il 50% della sua produzione e dove questa indigine interna non arrivò...
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