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Cosi ci sentiamo: soli come cani.Soli ad affrontare le difficoltà dei nostri figli disabili.Soli ad affrontare, come famiglie le nostre difficoltà per avere figli disabili.Soli a dover spiegare anche ai compagni ed amici che stanno restringendo sempre più le garanzie dei sommersi, dei diversi, dei non uguali, dei meno veloci, dei meno vedenti, dei meno intelligenti, dei meno produttivi. Noi navighiamo nel fiume del pietismo, dello sguardo curioso, dell'ipocrita pietas, della mal celata sopportazione dei normali, delle teorie progressiste e conservatrici, dei pletorici proclami di tutela degli ultimi. E come gli anziani, , i migranti, gli interinali,gli omosessuali, anche noi siamo gli ultimi, perghè ricattabili, perchè indeboliti, perchè assillati dalla nostra condizione. Perchè il futuro dei nostri figli è sempre più incerto, insoluto, nemmeno tutelati dalla propria forza, in balia della volontà altrui quando noi non ci saremo più e le istituzioni GIA' NON CI SONO PIU'. A volte lottiamo con tenacia,a volte andiamo con il cappello in mano, a volte ci ritiriamo in un silenzio catastrofico, di fronte alle iniquità ed alla insolvenza delle istituzioni, e della società, facciamo come siamo capaci, ma pochi ci ascoltano, sentiamo il silenzio attorno a noi ed è questo che ci fa sentire soli. Creiamo gruppi, associazioni , comitati, ma tutto rimane tra noi, un mondo a parte, noi incapaci di uscire gli altri incapaci di entrare in quel recinto culturale e sociale che si chiama DISABILITA'. Nonostante leggi avanzatissime, nelle strade, nelle scuole, nelle amministrazioni pubbliche, nella società tutta, si ergono reticolati , culturalmente invalicabili, che coinvolgono tutti noi ed a cuasa di questi ci portiamo dentro gravi ferite. Non vogliamo una mano, vogliamo una riflessione profonda, un impegno politico, critico ma costruttivo, perchè anche i nostri figli possano godere un giorno di un nuovo mondo possibile!! Allora ci sentiremo meno soli.
Un grande abbraccio Walter Saresini