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21.02.03 - Appello delle e dei disobbedienti dal blocco del treno della morte a Monselice: "Bloccare ovunque e da parte di tutti la macchina di guerra gia' in moto".
Oltre cento disobbedienti del Nordest stanno bloccando da oltre un'ora i binari della ferrovia a Monselice, per fermare il transito sulla tratta Padova-Pisa del primo degli otto convogli ferroviari carichi di carri da combattimento ed armi tattiche statunitensi diretti alla base di Camp Darby per rifornire le forze Usa dispiegate o dirette nel Golfo Persico e in Turchia, in vista della "guerra preventiva" contro l'Iraq.
Il treno in questione è effettivamente stato bloccato dall'azione di disobbedienza posta in atto a Monselice, dopo una giornata di iniziative "a staffetta" di varie forze pacifiste, prima delle quali il presidio alla caserma Ederle di Vicenza, cui sono seguite azioni dimostrative sui binari delle stazioni di Grisignano di Zocco e di Padova.
Il treno era riuscito comunque a transitare, fino all'occupazione ed al blocco della ferrovia a Monselice. Da alcuni minuti il convoglio sta lentamente arretrando.
Dal blocco dei disobbedienti, Luca Casarini, portavoce del movimento, ha lanciato un appello alla "unità di crisi" formata dal comitato nazionale unitario Fermiamo la Guerra, che ha realizzato la mobilitazione dei tre milioni a Roma il 15 febbraio, nell'ambito della giornata mondiale contro la guerra indetta dal Foro Sociale Europeo e dai movimenti riuniti nell'ultimo Forum di Porto Alegre: "Chiediamo a tutte le forze del movimento pacifista, a tutte le singolarità della moltitudine mobilitatasi sabato scorso in tutto il mondo e che costituisce oggi la sfera pubblica globale contrapposta ai poteri privati promotori della guerra, di unirsi a noi per fermare la macchina di guerra, che è già in moto. Il governo italiano sta dando prove concrete del suo contributo all'accelerazione della dinamica bellica: non bastava il duetto di Berlusconi con il signor Blair, la rete ferroviaria italiana è già stata posta al servizio dei signori della morte e si pretende di far giungere a Camp Darby un vero e proprio arsenale per la grande armata pronta all'invasione ed alla devastazione dell'Iraq.
"Noi disobbedienti - prosegue Casarini - abbiamo voluto oggi, unitariamente con le altre forze di pace mobilitatesi in Veneto, trasformare una giornata nera per l'Italia in una giornata di trionfo della ragione sulla guerra. Pensiamo che per bloccare la macchina militare non basti l'enunciazione o la testimonianza simbolica: per questo siamo sui binari di Monselice, per questo stiamo realmente bloccando il primo treno della morte diretto alla maggiore delle basi di scalo in Italia dell'operazione bellica voluta da Bush, Blair, Aznar e Berlusconi. Dopo i balbettii vergognosi dell'Ulivo di fronte alla volontà di guerra di questo governo, la nostra azione di stasera è un segnale a tutti i milioni scesi in piazza sabato scorso: intervenire direttamente contro la guerra si può e si deve, blocchiamo il Paese se il Paese diventa una portaerei".
Italia, Europa, Pianeta Terra,
21 Febbraio 2003, Anno Secondo della Guerra Globale Permanente
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