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CARISSIM*,gli eventi di oggi, colleganti a quelli di ieri, mi spingono a scriverVi, a dirvi, a dirci, che dobbiamo essere maggiormente attivi\e e pronti\e.
Ho la pessima abitudine di dire le cose senza particolari filtri di pensiero, e quindi vi dico che così come stiamo procedendo non mi piace, metà delle procure d'Italia stanno studiando il modo di incastrarci, di portarci verso la risposta violenta, irrazionale, stupida, noi siamo anche troppo intelligenti per cascare in questo tranello e stiamo facendo un buon lavoro, ma oggi tutto questo non mi sembra basti più.
Dobbiamo RAGIONARE, discutere, progettare tutti\e assieme, e non per compartimenti quasi stagni nei nostri gruppi tematici, dobbiamo approfondire le strategie politiche e culturali, radicandoci nei territori, "nel tessuto sociale" ( una volta si diceva così) finchè ciò non sarà fatto noi siamo vulnerabili, ed i nostri progetti inapplicabili, diventiamo le Cassandre che è pauroso ascoltare, anche se abbiamo ragione! Ci vogliono far tacere sui progetti, spostando le nostre energie e pensieri "solo" sulla questione Repressiva, noi dobbiamo rispondere con maggiore forza, in pace e sobrietà, con messaggi programmatici, contro la guerra, contro il sisteme neoliberista e capitalista, per l'appropriazione della gestione del poter, per un mondo nuovo e migliore.
Tutto ciò lo stiamo facendo è vero, ma sempre di più lo facciamo isolati, "ognuno per sè il BSF per tutti", ma così non può andare.
Mi chiedo, se uno dei paletti fondanti il nostro movimento è il "NO ALLA GUERRA", perchè le riunioni del gruppo Pace del bsf sono partecipate da un massimo di 5\6 persone, qual'è la delega che ci viene data, con una guerra già in corso, con 40 guerre già in corso, perchè si ritiene che siano solo poche vestali a tenere in piedi la probblematica guerra a brescia? Non vi pare che sarebbe ora che un pò' tutti\e si avvivinino alla programmazione del "che fare" in merito a questa cosa?
Aspettiamo che i bombardamenti in IRAQ passinio da uno al giorno nelle zone "proibite al volo", a 10 al giorno su tutto il territorio iracheno, per stabilire che è ora di fare la classica, seppur importante manifestazione antiguerra,del momento? Aspettiamo che le reti nazionali televisive, ci dicano che la guerra è cominciata, dobbiamo aspettare l'ufficializzazione del sistema che vorremmo cambiare per mobilitarci? Non sò ditemi voi! Mi permetto di proporre al Gruppo di Coordinamento del BSF che la prossima plenaria fissata per giovedì abbia uno spazio per discutere di queste cose.
Un forte abbraccio Walter