ciao a tutte/i,
vi invio il resoconto dell'assemblea contro la guerra - indetta dal coordinamento italiano per il FSE - che si è tenuta domenica 16 febbraio a Roma.
un abbraccio, Piero Maestri (gruppo "bastaguerra" dei Social Forum)
Fermare la guerra è possibile, impedire la guerra è necessario
L'incredibile successo politico della manifestazione di sabato, con milioni di donne e uomini che hanno dimostrato con chiarezza la loro opposizione "senza se e senza ma" alla guerra contro l'Iraq - rende necessario moltiplicare l'iniziativa da subilto per cercare di impedire che la guerra prenda avvio, e in particolare per impedire la partecipazione italiana a questa guerra: questo è il compito che abbiamo di fronte nei prossimi giorni, perchè non ci rassegnamo all'idea che la guerra comunque scoppierà.
Per questo abbiamo deciso di continuare la pressione sui parlamentari affinchè votino contro la partecipazione italiana all'intervento in Iraq - in tutte le sue forme: saremo allora presenti mercoledì 19 febbraio davanti al Parlamento - in occasione della discussione ed eventuale voto - portando una gigantografia della manifestazione, per ricordare ai parlamentari che la maggioranza dei cittadini e delle cittadine italiane sono contro la guerra - ai parlamentari di opposizione perchè siano coerenti con la loro partecipazione alla manifestazione, e a quelli di maggioranza perchè si schierino anch'essi contro la guerra. Verrà inviato un messaggio a tutti i parlamentari per chiedere questo impegno.
Naturalmente il nostro impegno per cercare di fermare la guerra non ci impedisce di pensare che prevedibilmente questa prenderà avvio, che l'intervento comunque verrà portato avanti, che il governo italiano sarà responsabile della partecipazione del nostro paese al conflitto. E allora dovremo saperci mobilitare con forza per "fermare la guerra" e per boicottare la macchina bellica.
L'assemblea ha concordato sull'importanza di mantenere in vita e rilanciare il Comitato "fermiamo la guerra" che ha organizzato la manifestazione del 15 febbraio e che rappresenta un luogo unitario necessario per mantenere il livello ampio e allargare la partecipazione pacifista; questo ambito unitario dovrebbe anzi essere diffuso localmente, costruendo comitati "fermiamo la guerra" nelle città e nei paesi. La piattaforma su cui costruire questi comitati deve essere il documento letto da Fabio Alberti dal palco di Piazza S.Giovanni, che nei prossimi giorni verrà diffuso in tutte le reti e che verrà possibilmente stampato - perchè rappresenta impegni che ci siamo presi e non semplicemente un appello per chiudere il corteo in qualche modo.
Per cercare di fermare la guerra abbiamo deciso di rilanciare quelle iniziative che già abbiamo indicato nel documento del coord. italiano del FSE del 6 febbraio:
* scenderemo per le strade di tutte le città il giorno dell'attacco alll'Iraq e organizzeremo manifestazioni per il sabato successivo;
* rilanciamo con decisione l'appello a tutte le organizzazioni sindacali perchè venga indetto uno sciopero generale contro la guerra e sia costruito lo sciopero generale europeo;
* accogliamo la proposta dell'assemblea delle reti di donne per fare dell'8 marzo una giornata di iniziative contro la guerra;
* cominciamo a programmare l'organizzazione iniziative di azione diretta (disobbedienti, pacifiche, nonviolente, di boicottaggio ecc.) che si pongano l'obiettivo di bloccare la macchina della guerra:
- contro le basi militari, le infrastrutture e la logistica che permettono il loro funzionamento; - contro l'economia della guerra (finanza e banche armate in particolare); - si propone una "commissione popolare di vigilanza" sui mezzi di informazione che controbatta e confuti la "propaganda di guerra" e il tentativo di costruire il consenso alla guerra; - per organizzare il boicottaggio delle benzine Usa e inglesi - riprendendo ed estendendo la campagna contro la Esso; - per rilanciare le iniziative di obiezione e testimonianza individuali (bandiere alle finestre, obiezione alle spese militari ecc.).
Questa agenda può e deve essere un agenda condivisa da tutte le reti e i soggetti del movimento, per questo si propone l'attivazione di un "D.A.N." tra tutte le reti nazionali, per discutere e concordare forme condivise di azioni comuni e diffuse.
L'assemblea ha anche ribadito la necessità di ribaltare i temi e le priorità che vogliono imporci, secondo le quali l'attuale rischio per l'umanità è rappresentato dalle armi di Saddam Hussein: noi invece pensiamo, sulla linea di Porto Alegre e dei movimenti che si sono moltiplicati in questi anni, che i pericoli per l'umanità siano la fame, lo sfruttamento, le guerre per imporre l'ordine neoliberista ecc. Allo stesso modo rispondiamo con chiarezza a chi ci dipinge come "amici di saddam" che il moviemnto rappresenta la vera alternativa al terrorismo, perchè costruisce partecipazione.
L'assemblea ha anche ribadito l'importanza dei progetti di solidarietà concreta con le popolazioni vittime della guerra - a partire dalle iniziative in occasione del Newroz in Kurdistan, di interposizione e presenza in Palestina, di sostegno alla popolazione irachena.
E' un percorso che si apre di fronte a noi, un percorso non solo italiano ma internazionale: per questo saremo presenti a Londra il 1° marzo in occasione della riunione del coordinamento europeo e internazionale, con una delegazione decisa collettivamente.
L'incontro ha infine ribadito la necessità di arrivare in tempi stretti all'asemblea nazionale dei movimenti sociali - come deciso dal Coord. italiano per il FSE e discusso oggi a Roma.