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Appello dei movimenti sociali III° Forum Social Mundial
Porto Alegre, Brasile - gennaio 2003
Siamo riuniti a Porto Alegre mentre nel mondo imperversa una crisi globale. Le intenzioni belligeranti del governo degli Stati Uniti determinato a sferrare un attacco militare all'Iraq, minacciano seriamente tutti noi e mettono in tragica evidenza le connessioni tra dominazione militare ed economica. Allo stesso tempo la globalizzazione neoliberista stessa è in crisi: la minaccia della recessione globale è più evidente che mai, mentre gli scandali per corruzione che coinvolgono le grandi società sono all'ordine del giorno e rivelano la realtà del capitalismo. Le sperequazioni sociali ed economiche aumentano sempre più, compromettendo le strutture sociali le culture, i diritti, la vita. La biodiversità, l'aria, l'acqua, le foreste, il suolo e il mare sono diventati merci e sono messi in vendita. Tutto questo minaccia il nostro futuro comune Noi ci opponiamo!
Per il nostro futuro comune. Apparteniamo a movimenti sociali che si battono in tutto il mondo contro la globalizzazione neoliberista, contro la guerra, il razzismo, il sistema di caste istituzionalizzato, la povertà, la società patriarcale e tutte le forme di discriminazione ed esclusione economica, etnica, sociale, politica culturale, sessuale e di genere. Ci battiamo per la giustizia sociale, i diritti di cittadinanza, la democrazia partecipativa, i diritti universali e per il diritto dei popoli di decidere del proprio futuro. Sosteniamo la pace e la cooperazione internazionale, per una società sostenibile che risponda ai bisogni di cibo, abitazione, salute, istruzione, informazione, acqua, energia, trasporti pubblici e diritti umani. Siamo solidali con le donne impegnate contro la violenza sociale e patriarcale, sosteniamo la battaglia dei contadini, degli operai, dei movimenti urbani popolari e di tutti gli svantaggiati del mondo, privati di ambienti familiari sereni, privati di lavoro, terra e diritti. Abbiamo manifestato in milioni per dire che un altro mondo è possibile. Non è mai stato più vero e pressante.
No alla guerra! I movimenti sociali sono contro la militarizzazione, l'aumento delle basi militari e della repressione di Stato che crea infiniti rifugiati e contro la criminalizzazione dei movimenti sociali e dei popoli poveri. Siamo contro la guerra in Iraq, gli attacchi alla Palestina, al popolo della Cecenia e del Kurdistan alla guerra in Afghanistan, in Colombia, in Africa e contro la minaccia crescente di una guerra in Corea. Ci opponiamo alle aggressioni economiche e politiche contro il Venezuela e contro l'embargo politico ed economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba e a qualunque altro paese. Siamo contro ogni tipo di azione militare ed economica destinata ad imporre il modello neoliberista e a minare la sovranità e la pace dei popoli del mondo. La guerra è divenuta una parte strutturale e permanente della dominazione globale che impiega la forza militare per il controllo dei popoli e di risorse strategiche quali il petrolio. Il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati stanno imponendo la guerra come soluzione sempre più comune per risolvere i conflitti. Denunciamo la premeditazione degli imperialisti nell'inasprire tensioni e conflitti religiosi, etnici, razzisti, fra tribù in tutto il mondo per perseguire interessi egoistici. La maggioranza della collettività mondiale si oppone alla prossima guerra in Iraq. Facciamo appello ai movimenti sociali e alle forze progressiste di tutto il mondo affinché il 15 febbraio 2003, sostengano, partecipino e organizzino la protesta. Molte proteste sono già pianificate e coordinate da tutti coloro che si oppongono alla guerra nelle 30 maggiori città del mondo.
Opposizione all'Organizzazione Mondiale del Commercio L'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), l'Area di Libero Commercio delle Americhe (Free Trade Area of the Americas, FTAA) e molti altri accordi commerciali bilaterali e regionali come l' Africa Growth and Opportunity Act (AGOA) o l'accordo proposto per il libero commercio nell'America Centrale, sono utilizzati dalle società multinazionale per promuovere i loro interessi e dominare e controllare le nostre economie e per imporre un modello di sviluppo che impoverisce le nostre società. Nel nome della liberalizzazione del commercio la vita e la natura sono messe in vendita e i popoli vengono privati dei loro diritti fondamentali. Le multinazionali agricole tentano di imporre al mondo gli OGM, le persone HIV positive o affette da AIDS o altre malattie panendemiche in Africa e altrove non possono accedere ai medicinali generici a basso prezzo. Inoltre i paesi del sud sono intrappolati in un ciclo senza fine di indebitamento che li costringe ad aprire i loro mercati e a esportare la loro ricchezza. Nei prossimi anni le nostre campagne contro il WTO, l'FTAA e la liberalizzazione del commercio cresceranno di dimensione e di portata. Vogliamo fermare e invertire la liberalizzazione dell'agricoltura, dell'acqua, dell'energia, dei servizi pubblici e dell'investimento e riaffermare la sovranità dei popoli sulla società, sulle risorse, sulla cultura e la conoscenza e sull'economia. Siamo solidali con i contadini messicani che gridano "el campo no aguanta mas" (il contadino non ne può più) e nello spirito della loro lotta ci mobiliteremo localmente, nazionalmente e internazionalmente per opporci al WTO. Sosteniamo il movimento mondiale che combatte contro i modelli agricoli, alimentari e di produzione e distribuzione neoliberisti. Durante il quinto incontro del WTO che si terrà a Cancun, Messico, nel settembre 2003 organizzeremo proteste di massa in tutto il mondo e faremo altrettanto durante l'incontro del FTAA che si terrà a Miami, Stati Uniti nell'ottobre successivo.
Cancella il debito La cancellazione completa e incondizionata del debito del Terzo Mondo costituisce una condizione per il rispetto dei diritti umani. Sosterremo ogni paese indebitato che intenda interrompere i pagamenti e voglia rompere gli accordi con il Fondo Monetario Internazionale specialmente con i programmi di aggiustamento strutturale. I popoli del Terzo Mondo dopo secoli di sfruttamento delle loro risorse e del loro ambiente hanno acquisito il diritto al risarcimento. Noi ci chiediamo chi è debitore e chi è creditore. Questi problemi saranno al centro delle campagne che si terranno nel 2003 durante il G8 (Evia, Francia), il WTO (Cancun/settembre) e gli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale (Washington /settembre).
Opposizione al G8 Facciamo appello a tutti i movimenti sociali e alle forze progressiste affinché partecipino alla mobilitazione per denunciare l'illegittimità del G8 (Evian, Francia 1-3 giugno 2003) e per rifiutarne la politica. A questa mobilitazione parteciperanno militanti di tutto il mondo, dando vita a un summit alternativo e a un'immensa dimostrazione internazionale.
Donne: promozione dell'eguaglianza Partecipiamo alle azioni promosse dei movimenti femministi l'otto marzo, giornata internazionale della donna, per combattere contro tutte le forme di violenza e patriarcato e per un'uguaglianza sociale e politica.
Solidarietà Chiediamo a tutte le forze sociali progressiste, ai movimenti e alle organizzazioni di tutto il mondo di essere solidali con i popoli della Palestina, del Venezuela, della Bolivia e di altre nazioni che in questo momento stanno affrontando crisi gravissime.
Ampliare la nostra rete internazionale L'anno scorso durante il Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre abbiamo adottato una dichiarazione che definisce i nostri scopi, le nostre lotte e le modalità per costruire la nostra alleanza. Lo spirito di questo testo è ancora vivo e ispira le nostre mobilitazioni future. Da allora il mondo è cambiato molto rapidamente e per noi vi è la necessità di far progredire i nostri processi decisionali, i coordinamenti e le alleanze. Dobbiamo adottare un programma ampio, radicale, democratico, pluralista, internazionale, femminista non discriminatorio e antimperialista. Vogliamo costruire una struttura entro la quale articolare la nostra analisi e i nostri impegni di mobilitazione. Questo richiede la partecipazione attiva di tutti i movimenti ricordando che i forum sociali sono indipendenti da governi e partiti politici (affermato nella Carta dei principi del Forum Sociale Mondiale) e mantenendo il rispetto per l'autonomia di tutti. Questa struttura dovrebbe essere irrobustita dalla presenza di tutti gli attori sociali che contribuiscono e condividono le loro esperienze e le loro prassi sociali, in accordo con le diverse forme di espressione politica e con le diverse organizzazioni dei movimenti sociali, prestando attenzione alla diversità di ideologie e culture. Sentiamo la necessità di costituire una rete di movimenti che sia sensibile e disponibile, flessibile e sostenibile ma anche ampia e trasparente. In grado di alimentare e arricchire il processo evolutivo, di promuovere la diversità e assumere il necessario grado di coordinamento. Gli scopi della rete saranno migliorare l'impegno dei movimenti di tutto il mondo in un dibattito politico più approfondito per facilitare l'azione comune e rafforzare le iniziative di attori che lottano per gli interessi sociali, lavorando in modo orizzontale ed efficace. A tal fine proponiamo di costituire un gruppo di contatto come risorsa e strumento per la nostra mobilitazione internazionale, che si occupi tra l'altro della preparazione di incontri e dibattiti e della promozione della democrazia mediante un sito web e liste di discussione. Questo gruppo di contatto avrà una durata di 6/12 mesi e lavorerà in base all'esperienza passata dei sostenitori della rete dei movimenti sociali popolare con sede in Brasile. Si tratterebbe di una soluzione transitoria per garantire la continuità. Il compito principale di questo gruppo provvisorio è facilitare il dibattito in modo che i movimenti sociali di tutto il mondo definiscano procedure concrete per un lavoro comune. Questo processo è incorso. Una prima verifica del nuovo gruppo di contatto avverrà durante gli incontri della rete dei movimenti sociali in occasioni della mobilitazione di massa contro WTO di Cancun a settembre 2003. Una seconda verifica si avrà, sempre durante gli incontri della rete dei movimenti sociali, in occasione della riunione del WSF che si prevede in India nel 2004. Le verifiche valuteranno, tra l'altro, l'efficacia del coordinamento e ricercheranno mezzi per migliorarlo. Considereranno inoltre come procedere da un anno all'altro e come tener conto di campagne tematiche nazionali, regionali e di movimento. Nel frattempo dobbiamo aprire un vasto dibattito tra le organizzazioni e le reti per articolare le proposte per una struttura permanente e più rappresentativa. Nei prossimi mesi, durante le nostre campagne e mobilitazioni, avremo molte occasioni per sperimentare migliorare e costruire questo processo.
Facciamo appello a tutte le reti e i movimenti sociali popolari affinché firmino questa dichiarazione entro due mesi e inviino le loro firme al seguente indirizzo movsoc@uol.com.br