Se non volete piu' ricevere messaggi dallo Slai Cobas, rimandate indietro questo messaggio, anche senza alcuna indicazione, direttamente alla casella mittente. Verrete cancellati dal nostro indirizzario.
Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano@slaicobasmilano.org Tel. /Fax 02.8392117 ====================================================== Fiat: operai contro la guerra
GLI OPERAI ADERISCONO IN MASSA ALLO SCIOPERO COBAS PARALIZZATA LA PRODUZIONE A POMIGLIANO D¹ARCO RISOSPESO DAL LAVORO L¹OPERAIO PACIFISTA DI TERMOLI
Pienamente confermate le previsioni di altissima adesione dei lavoratori della Fiat Auto di Pomigliano e delle collegate aziende terziarizzate alle 24 ore di protesta no-stop contro le politiche di guerra - contro la guerra ai lavoratori¹¹
indetta dallo Slai Cobas
Già alle prime luci dell¹alba erano in centinaia gli operai presenti all¹assemblea indetta dal sindacato all¹ingresso principale della più grossa fabbrica automobilistica del mezzogiorno. Unanime la volontà operaia espressa in assemblea di ³ saldare la lotta contro i licenziamenti e l¹aumento dei ritmi di lavoro al consapevole rifiuto di una guerra che massacrerà ancora una volta i lavoratori e la povera gente in Iraq e peggiorerà i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e della povera gente nel nostro Paese perché i miliardi di dollari e di euro che si spenderanno per la guerra saranno tolti alle nostre pensioni, dalla sanità e da ogni altro servizio e tutela sociale².
Unica nota stonata la massiccia presenza di polizia e carabinieri costretti in malo modo dai lavoratori ad allontanarsi dall¹assemblea sindacalee relegati all¹inutile presidio di un parcheggio dipendenti letteralmente svuotato dal successo dello sciopero che, nel 1° turno e quello centrale, ha riscontrato l¹adesione del 95% dei lavoratori paralizzando l¹intero ciclo produttivo. Scontata l¹adesione massiccia alla protesta anche dei lavoratori del 2° turno e di quello di notte.
La fermata produttiva di Pomigliano si riflette sull¹indotto Fiat: già ferma la produzione alla Lear di Caivano dove si producono i sedili delle vetture modelli Alfa 156 e 147.
Intanto alla Fiat Powertrain di Termoli Stefano Musacchio (il delegato sindacale dello Slai Cobas che già era stato sospeso per 6 giorni dal lavoro per avere esposto la bandiera della pace all¹ingresso dello stabilimento) si è visto recapitare ieri un nuovo provvedimento di altri 5 giorni di sospensione, dal 14 al 18 marzo. Lo Slai Cobas preannuncia un immediato ricorso giudiziario con la procedura d¹urgenza prevista dall¹art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per la repressione di condotta antisindacale.*
Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d¹Arco, 14/3/2003 info 081/8037023
Slai Cobas Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel.fax 02/8392117, @mail: slaimilano@slaicobasmilano.org Sede legale: Via Olbia 24, 80038 Pomigliano d¹Arco (Na), tel.fax: 081/8037023, @mail: slainapoli@slai-cobas.org
* comunicato stampa su Termoli 13/3
SOSPESO DELEGATO Slai-Cobas della Gm Powertrain di Termoli (Fiat) per aver attaccato la bandiera della pace, rischia il LICENZIAMENTO
Sabato 1 marzo c'e' stato a Termoli un Family Day alla Powertrain (Fiat di Termoli), una giornata in cui una volta all¹anno le famiglie dei lavoratori vengono invitate in fabbrica a fare festa e sono condotte a visitare i reparti. Di solito si svolge di domenica, questa volta invece si è svolta sabato, con i turnisti al lavoro.
Lo Slai Cobas ha ritenuto di manifestare la propria contrarietà alla preannunciata guerra all¹Iraq, attaccando ad una delle porte di ingresso dello stabilimento una bandiera della pace, unitamente ad un comunicato in cui si spiegavano le ragioni dei gesto.
A Stefano Musacchio delegato Slai RSU/RLS, veniva consegnata una lettera con sospensione cautelativa, in attesa della decisione aziendale di licenziarlo o meno, per avere appeso la bandiera.
I lavoratori hanno fatto un presidio di denuncia davanti alla fabbrica e il 7/3 c'è stato uno sciopero con corteo interno e blocco della produzione in segno di protesta.
Il 12/3 presso l'Unione Industriali di Termoli, in un incontro con l'azienda, Lo Slai cobas ha invitato a ritirare l'annunciato licenziamento, preannunciando in caso contrario il ricorso giudiziario con procedura d'urgenza come previsto dall'art 18 dello statuto dei lavoratori.
In fabbrica permane uno stato di forte tensione e agitazione, in attesa del rientro di Stefano questa notte (13/3) con il turno notturno. C'è la possibilità che gli sia consegnata la lettera di licenziamento.
Gli operai della Fiat lottano contro la guerra e la Fiat li licenzia! Stefano non deve essere licenziato!
-----Messaggio originale----- Da: bsf-admin@bresciasocialforum.org [mailto:bsf-admin@bresciasocialforum.org]Per conto di slaicobasmilano Inviato: venerdì 14 marzo 2003 12.25 A: ..itpol4 Oggetto: [Bsf] Fiat: Pomigliano chiusa da sciopero contro la guerra, Termoli nuovamente sospeso operaio che ha appeso la bandiera della pace
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Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano@slaicobasmilano.org Tel. /Fax 02.8392117 ====================================================== Fiat: operai contro la guerra
GLI OPERAI ADERISCONO IN MASSA ALLO SCIOPERO COBAS PARALIZZATA LA PRODUZIONE A POMIGLIANO D¹ARCO RISOSPESO DAL LAVORO L¹OPERAIO PACIFISTA DI TERMOLI
Pienamente confermate le previsioni di altissima adesione dei lavoratori della Fiat Auto di Pomigliano e delle collegate aziende terziarizzate alle 24 ore di protesta no-stop contro le politiche di guerra - contro la guerra ai lavoratori¹¹
indetta dallo Slai Cobas
Già alle prime luci dell¹alba erano in centinaia gli operai presenti all¹assemblea indetta dal sindacato all¹ingresso principale della più grossa fabbrica automobilistica del mezzogiorno. Unanime la volontà operaia espressa in assemblea di ³ saldare la lotta contro i licenziamenti e l¹aumento dei ritmi di lavoro al consapevole rifiuto di una guerra che massacrerà ancora una volta i lavoratori e la povera gente in Iraq e peggiorerà i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e della povera gente nel nostro Paese perché i miliardi di dollari e di euro che si spenderanno per la guerra saranno tolti alle nostre pensioni, dalla sanità e da ogni altro servizio e tutela sociale².
Unica nota stonata la massiccia presenza di polizia e carabinieri costretti in malo modo dai lavoratori ad allontanarsi dall¹assemblea sindacalee relegati all¹inutile presidio di un parcheggio dipendenti letteralmente svuotato dal successo dello sciopero che, nel 1° turno e quello centrale, ha riscontrato l¹adesione del 95% dei lavoratori paralizzando l¹intero ciclo produttivo. Scontata l¹adesione massiccia alla protesta anche dei lavoratori del 2° turno e di quello di notte.
La fermata produttiva di Pomigliano si riflette sull¹indotto Fiat: già ferma la produzione alla Lear di Caivano dove si producono i sedili delle vetture modelli Alfa 156 e 147.
Intanto alla Fiat Powertrain di Termoli Stefano Musacchio (il delegato sindacale dello Slai Cobas che già era stato sospeso per 6 giorni dal lavoro per avere esposto la bandiera della pace all¹ingresso dello stabilimento) si è visto recapitare ieri un nuovo provvedimento di altri 5 giorni di sospensione, dal 14 al 18 marzo. Lo Slai Cobas preannuncia un immediato ricorso giudiziario con la procedura d¹urgenza prevista dall¹art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per la repressione di condotta antisindacale.*
Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d¹Arco, 14/3/2003 info 081/8037023
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* comunicato stampa su Termoli 13/3
SOSPESO DELEGATO Slai-Cobas della Gm Powertrain di Termoli (Fiat) per aver attaccato la bandiera della pace, rischia il LICENZIAMENTO
Sabato 1 marzo c'e' stato a Termoli un Family Day alla Powertrain (Fiat di Termoli), una giornata in cui una volta all¹anno le famiglie dei lavoratori vengono invitate in fabbrica a fare festa e sono condotte a visitare i reparti. Di solito si svolge di domenica, questa volta invece si è svolta sabato, con i turnisti al lavoro.
Lo Slai Cobas ha ritenuto di manifestare la propria contrarietà alla preannunciata guerra all¹Iraq, attaccando ad una delle porte di ingresso dello stabilimento una bandiera della pace, unitamente ad un comunicato in cui si spiegavano le ragioni dei gesto.
A Stefano Musacchio delegato Slai RSU/RLS, veniva consegnata una lettera con sospensione cautelativa, in attesa della decisione aziendale di licenziarlo o meno, per avere appeso la bandiera.
I lavoratori hanno fatto un presidio di denuncia davanti alla fabbrica e il 7/3 c'è stato uno sciopero con corteo interno e blocco della produzione in segno di protesta.
Il 12/3 presso l'Unione Industriali di Termoli, in un incontro con l'azienda, Lo Slai cobas ha invitato a ritirare l'annunciato licenziamento, preannunciando in caso contrario il ricorso giudiziario con procedura d'urgenza come previsto dall'art 18 dello statuto dei lavoratori.
In fabbrica permane uno stato di forte tensione e agitazione, in attesa del rientro di Stefano questa notte (13/3) con il turno notturno. C'è la possibilità che gli sia consegnata la lettera di licenziamento.
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